di Saverio Raimondo (ilfoglio.it, 26 maggio 2021)
Sabato sera l’Italia ha vinto l’Eurovision Song Contest, che, per chi non lo sapesse, è una gara d’appalto in mondovisione: al Paese vincitore spetta, infatti, l’organizzazione del festival l’anno seguente. Dunque saremo noi, l’Italia, a dover organizzare l’Eurovision 2022: eventualità che, secondo voci incontrollate, per anni abbiamo cercato di evitare (mandando cantanti scarsi o canzoni orripilanti) per risparmiarci l’onere organizzativo, ma soprattutto economico. Quest’anno però siamo andati per vincere: i 209 miliardi del Recovery ci consentiranno di mettere in piedi un Eurovision con i fiocchi – i costi di un Eurovision oscillano fra i 20 e i 30 milioni di euro, noi mettiamoci sopra 1 miliardo e crepi l’avarizia; con così tanti soldi riusciremmo persino a garantire la droga per le rock band affinché non risultino vergognosamente negative al test.
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