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Sanremo è espressione dello Stato sociale ed è ovvio che ci vada Zelensky

di Guia Soncini (linkiesta.it, 28 gennaio 2023)

Sanremo è una forma di welfare comunicativo. Ogni anno garantisce due mesi di carro di visibilità su cui salire per avere il proprio titolo di giornale. Tre anni fa ne approfittarono le femministe dell’Instagram, quando Amadeus disse che la fidanzata di Valentino Rossi stava un passo indietro: poteva non approfittarne Matteo Salvini?

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Ignazio La Russa al cinema e in tv

(ilpost.it, 13 ottobre 2022)

Giovedì è stato eletto nuovo presidente del Senato Ignazio La Russa, che ha una lunghissima carriera politica, iniziata da giovane nel Movimento Sociale Italiano (Msi), ma anche una notorietà mediatica che va al di là della sua attività da politico. Fece, involontariamente, una prima breve apparizione al cinema, nel film del 1972 di Marco Bellocchio Sbatti il mostro in prima pagina.

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Beppe Grillo, Carlo Freccero: «Lo voglio in Rai con Celentano, Benigni e Fiorello»

L’idea del membro del cda dell’azienda è quella di fare un programma in 16 puntate dal titolo “A volte ritornano”: «Sono un uomo di televisione, appena vedo Grillo sfilarsi dalla politica è chiaro che ci salti addosso»

(ilfattoquotidiano.it, 26 gennaio 2016)

Beppe Gillo di nuovo in Rai. Insieme a Roberto Benigni, Adriano Celentano e Fiorello. È questa l’idea che il consigliere Rai, Carlo Freccero, vuole portare in consiglio d’amministrazione. «La mia idea è un programma in 16 puntate intitolato A volte ritornano», ha spiegato nelle scorse ore. Continua la lettura di Beppe Grillo, Carlo Freccero: «Lo voglio in Rai con Celentano, Benigni e Fiorello»

Quirinale, la carica dei candidati impossibili. Da Gianni Morandi a Rocco Siffredi

Il cantante emiliano e il presentatore Giancarlo Magalli sono i candidati del web. Il giornalista Sabelli Fioretti ha l’endorsement di Giovanni Toti, mentre il pornostar prese un voto già nel 2013. Ecco quali sono i nomi impossibili che potrebbero conquistare più di una preferenza

di Luca Sappino (espresso.repubblica.it, 16 gennaio 2015)

Niente più Ro-do-tà. Invece di intonarne il nome, scandendo le sillabe, la piazza potrà cantare qualche successo del candidato ideale alla presidenza della Repubblica. Quando i grandi elettori, in Parlamento, cercheranno la quadra su un nome che tenga in piedi il patto del Nazareno, le folle che accorreranno come quando si protestò per la rielezione di Giorgio Napolitano, avranno una proposta a cui difficilmente si potrà dire di no. Matteo Renzi pare stia invitando gli onorevoli del Pd a non prestare troppa attenzione alle sollecitazioni che arrivano dai social network, a non badare ai troll, ma c’è un nome a cui difficilmente si potrà resistere. Anche l’accordo più di ferro, si può sciogliere se dall’altra parte c’è Gianni Morandi. Continua la lettura di Quirinale, la carica dei candidati impossibili. Da Gianni Morandi a Rocco Siffredi