Archivi tag: Fininvest

La docuserie Netflix dedicata al “giovane Berlusconi”

(tg24.sky.it, 29 marzo 2024)

Un ritratto di Silvio Berlusconi dagli esordi nel mondo dell’imprenditoria all’invenzione della televisione commerciale alla metà degli anni Settanta, fino alle elezioni politiche del 1994. La docuserie in tre episodi Il giovane Berlusconi, diretta da Simone Manetti e in arrivo l’11 aprile su Netflix (visibile anche su Sky Glass, Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick), ripercorrerà il successo del Cavaliere.

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“Drive in”, manifesto degli anni Ottanta e della tv commerciale

(ilpost.it, 4 ottobre 2023)

Il 4 ottobre 1983, quarant’anni fa, dagli studi Dear di Roma andò in onda la prima puntata di Drive in, programma comico di Italia 1 che in cinque stagioni sarebbe diventato uno dei simboli degli anni Ottanta e della televisione commerciale. Ideato da Antonio Ricci, Drive in fu uno dei primi programmi costruiti intorno a una serie di sketch comici e brevi stacchi musicali. Ebbe sin dagli esordi un grande successo di pubblico, contribuendo a una stagione in cui le reti Mediaset (allora Fininvest) avrebbero consolidato la loro posizione, diventando rivali “alla pari” dei programmi Rai.

Mediaset

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Una storia italiana

di Antonio Scurati (Le Monde / internazionale.it, 16 giugno 2023)

Una storia italiana. Così s’intitolava un libretto inviato da Silvio Berlusconi in milioni di case alla vigilia delle elezioni del 2001. Non aveva torto. La sua è stata indubbiamente una storia molto italiana. Ma non soltanto. La formidabile parabola esistenziale, imprenditoriale e politica di Silvio Berlusconi, se osservata a mente lucida e a ciglio asciutto, prefigura il destino storico delle democrazie occidentali in questo nuovo secolo e millennio. Non c’è dubbio che Berlusconi sia stato l’italiano più influente del secondo Novecento (Mussolini lo era stato del primo).

Ph. Simona Granati / Corbis – Getty Images

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Dopo Berlusconi

di Ida Dominijanni (internazionale.it, 14 giugno 2023)

La prospettiva della malattia e della morte ha accompagnato la vita di Silvio Berlusconi come uno spettro, o meglio come un doppio innominabile che egli allontanava da sé ed esorcizzava con ogni mezzo, dall’ottimismo illusorio dell’eterna giovinezza alla chirurgia plastica alla costruzione della propria tomba monumentale nel giardino di Arcore. Era probabilmente, come si direbbe in termini psicoanalitici, il suo fantasma fondamentale, l’ossessione rimossa che muoveva tutto il resto, come un generatore di energia piantato su un terreno franoso.

Ph. Matteo Minnella / A3 – Contrasto

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Berlusconi ci provò con tutti gli sport

di Pietro Cabrio (ilpost.it, 14 giugno 2023)

Silvio Berlusconi comprò il Milan nel febbraio del 1986. Divenne il proprietario di una delle due storiche squadre di calcio milanesi proprio nel periodo più difficile: agli inizi degli anni Ottanta, a causa di problemi economici e giudiziari, il Milan era retrocesso per due volte in Serie B, la prima delle quali per lo scandalo del calcioscommesse del 1980. Tornò poi in Serie A nel 1983, passò tre stagioni di assestamento e nel 1986 fu infine acquistato dal gruppo Fininvest di Berlusconi.

Ph. Alessandro Sabattini / Getty Images

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L’Italia nel multiverso Mediaset

di Alice Valeria Oliveri (esquire.com, 12 giugno 2023)

«Un palazzinaro che non conosce niente di televisione», diceva Mike Bongiorno a proposito delle sue prime impressioni su Silvio Berlusconi, prima di accettare il ruolo di presentatore di punta delle reti Fininvest. Il presentatore dell’allegria era tutto ciò che serviva all’imprenditore milanese per dare vita al suo sogno, una televisione privata che facesse per la prima volta da concorrente all’istituzionalità pedagogica e democristiana della Rai.

Ph. Vittoriano Rastelli / Getty Images

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Giobbe Covatta sfida Berlusconi in Piemonte

di Mariachiara Giacosa (torino.repubblica.it, 26 agosto 2022)

Comico di mestiere il primo, assai incline alle battute il secondo. Giobbe Covatta e Silvio Berlusconi si conoscono da ben prima dell’impegno politico di entrambi. «Era il mio “capo” quando lavoravo in Fininvest. Avevamo all’epoca un rapporto cordiale, se ci incontriamo ora ci diamo del tu. È un tipo simpatico, anche se le mie battute fanno più ridere delle sue» dice (e ride) l’attore, che è anche ambasciatore di Amref e testimonial di Save the Children, candidato capolista al Senato sul collegio plurinominale del Piemonte 2 (che copre tutte le province, esclusa quella di Torino) per Europa Verde – Sinistra Italiana, nella coalizione di centrosinistra. Contro di lui, tra gli altri, Berlusconi, appunto, al primo posto nella lista di Forza Italia, che torna sulla scheda, dopo il turno saltato nel 2018, per effetto della legge Severino scattata per la condanna nel processo Mediaset.

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Mediaset: una sentenza apre le porte ai colossi del web

di Giuseppe Colombo (huffingtonpost.it, 3 settembre 2020)

Il passaggio che squarcia gli equilibri dentro Mediaset, in casa Berlusconi, è contenuto in una riga e mezza. Quella della sentenza della Corte di Giustizia Europea: «La disposizione italiana che impedisce a Vivendi di acquisire il 28% del capitale di Mediaset è contraria al diritto dell’Unione». Tradotto: la mossa del Biscione, che aveva chiesto e ottenuto un intervento dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per bloccare la scalata ostile dei francesi, si è trasformata in un boomerang.

Anadolu Agency / Getty Images
Anadolu Agency / Getty Images

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