Archivi tag: fascismo

La vera storia del “saluto romano”

di Antonio Carioti (corriere.it, 28 febbraio 2025)

Cent’anni fa Benito Mussolini, intento alla costruzione della dittatura dopo aver superato la crisi del delitto Matteotti, impose l’uso del “saluto romano” nelle amministrazioni civili: era il 27 novembre 1925. Un segno evidente della volontà di fascistizzare l’apparato dello Stato, mettendolo al servizio di una parte che si proclamava unica vera rappresentante della nazione e, in quanto tale, legittimata a dominare la società intera.

Continua la lettura di La vera storia del “saluto romano”

Come Trump vuole controllare l’informazione

Ph. Kevin Dietsch / Getty Images

di François Bougon (Mediapart / internazionale.it, 13 febbraio 2025)

«Siete già esausti?». Cominciava con questa domanda la rubrica della giornalista del New Yorker Susan B. Glasser una settimana dopo l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca il 20 gennaio. Da allora la frenesia delle informazioni e degli annunci, uno più scandaloso dell’altro, è andata avanti senza sosta. I mezzi di comunicazione, negli Stati Uniti e nel resto del mondo, sono di nuovo alle prese con la politica sconcertante del leader del movimento Make America Great Again (Maga).

Continua la lettura di Come Trump vuole controllare l’informazione

L’epoca della iconocrazia

di Antonio Riello (dagospia.com, 27 settembre 2024)

A scuola ci hanno raccontato che gli antichi Egizi si arrabattavano a scrivere con i geroglifici. Era automaticamente implicita la convinzione della superiorità del nostro tipo di scrittura: quello egizio era un sistema assai primitivo e limitato mentre nel nostro mondo (grazie ai Fenici) disponiamo di alfabeti universali facilmente in grado di comunicare qualsiasi idea (anche la più astratta).

Continua la lettura di L’epoca della iconocrazia

Il “saluto romano” di Musk ha mandato in estasi i neonazisti

Ph. Angela Weiss / Getty Images

di David Gilbert (wired.it, 21 gennaio 2025)

Negli Stati Uniti e non solo, i neonazisti stanno celebrando il presunto saluto romano fatto due volte da Elon Musk durante un discorso il giorno dell’insediamento di Donald Trump davanti a decine di migliaia di sostenitori del neopresidente. «Le elezioni vanno e vengono, alcune sono importanti, altre no, ma questa è stata davvero importante» ha detto l’imprenditore e stretto alleato di Trump parlando all’interno della Capital One Arena di Washington, il palazzetto dello sport dove si è tenuto un evento celebrativo dopo il giuramento del 47esimo presidente degli Stati Uniti.

Continua la lettura di Il “saluto romano” di Musk ha mandato in estasi i neonazisti

Mussolini e la televisione

Fox Photos / Getty Images

di Stefania Carini (ilpost.it, 11 gennaio 2025)

Chi lo sa se la prima volta che Mussolini si trovò davanti a un obiettivo televisivo guardò dritto davanti a sé, magari per cercare la complicità di chi stava dall’altra parte, come fa Luca Marinelli nella serie M – Il figlio del secolo diretta da Joe Wright e scritta da Stefano Bises e Davide Serino, appena uscita su Sky. Anche se l’inizio delle trasmissioni regolari della tv italiana è datato 3 gennaio 1954, la televisione esisteva già sotto il fascismo, in via sperimentale, e il Duce la provò almeno due volte – ma solo una di queste è arrivata fino a noi.

Continua la lettura di Mussolini e la televisione

Il Duce millennial, gli attori antifa e la pretesa della tv pedagogica

di Assia Neumann Dayan (linkiesta.it, 10 gennaio 2025)

Dopo aver scoperto di essere un’abbonata in prima fila Sky e che nonostante questo non riesco a vedere il canale dedicato a Mission Impossible, sperando fortissimamente che Starlink ci compri tutti e si rivenda i miei dati in cambio di un’antenna, ho visto le prime due puntate di M. Il figlio del secolo con lo stesso approccio che aveva Tom Cruise verso le microbombe nel cervello nell’episodio numero tre. Addio Philip Seymour Hoffman bombarolo, benvenuto Luca Marinelli con le bombe a mano sempre in mano.

Continua la lettura di Il Duce millennial, gli attori antifa e la pretesa della tv pedagogica

2024: per “Libero” l’uomo dell’anno è Benito Mussolini

(ilfattoquotidiano.it, 31 dicembre 2024)

Per il Time la persona dell’anno è Donald Trump, presidente eletto degli Stati Uniti che il prossimo 20 gennaio varcherà la soglia della Casa Bianca per il secondo mandato. Ma per il quotidiano Libero, diretto da Mario Sechi, la scelta per il 2024 ricade sul Duce, Benito Mussolini. «Siamo andati avanti a discutere per tutto dicembre, alla ricerca del campione, fino all’altro ieri, quando mentre già scorrevano i titoli di coda del 2024, è apparso chiaro a noi tutti quel che avevamo sotto il naso fin dal principio: è passato un altro anno di surreali polemiche della sinistra sul ritorno del fascismo e sul fantasma di Benito Mussolini a Palazzo Chigi. Dunque… l’uomo dell’anno… è Lui».

Continua la lettura di 2024: per “Libero” l’uomo dell’anno è Benito Mussolini

Addio a Marisa Paredes, icona della libertà

El Deseo

di Alberto Infelise (lastampa.it, 18 dicembre 2024)

Marisa Paredes è sola sul palco, la luce è tutta su di lei, allarga le braccia verso il suo pubblico, lì davanti a lei, le stringe sul petto, si inchina, il pubblico piange e sorride tutto insieme, si alza in piedi e applaude. Marisa Paredes non c’è più. È morta ieri mattina presto, nell’ospedale Fundación Jiménez Díaz di Madrid per la complicazione di un problema coronarico. Eppure non morirà affatto. È stata una delle più grandi attrici degli ultimi cinquant’anni, ha definito con la sua recitazione acuta e asciutta, tagliente come una lama, la cinematografia di Pedro Almodóvar.

Continua la lettura di Addio a Marisa Paredes, icona della libertà

Il canto di guerra di Jaroslav Dronov

The New York Times / Contrasto

di Svetlana Reiter – Kristina Safonova (Meduza / internazionale.it, 6 giugno 2024)

Jaroslav Dronov, il ragazzo che oggi si fa chiamare Shaman, è nato nella città di Novomoskovsk, nella regione russa di Tula. A quindici anni si è iscritto al Conservatorio e ha cominciato a esibirsi in un ristorante locale. A venti si è trasferito a Mosca per studiare canto pop e jazz al Conservatorio statale Gnessin (gli ci sono voluti due tentativi per essere ammesso, e in seguito è emerso che la sua tesi di diploma era un plagio).

Continua la lettura di Il canto di guerra di Jaroslav Dronov

La satira in America e altre quisquilie

Ph. Jeenah Moon / Getty Images

di Giada Biaggi (ilpost.it, 8 novembre 2024)

Un minuto e mezzo. Novanta secondi. La durata massima di un reel di Instagram, ma anche all’incirca quella dell’apparizione cameo di Kamala Harris lo scorso 2 novembre al Saturday Night Live, lo show comico di punta di Nbc, l’emittente “blue-Klein-democrats” (vuol dire “blu partito democratico”, volevo giocare con l’arte riferendomi a Yves Klein, un artista celeberrimo per il suo blu, ma mi sa che sul Post devo spiegarlo bene), al fianco della comedian Maya Rudolph.

Continua la lettura di La satira in America e altre quisquilie