Archivi tag: fake news

La fanzine come atto di ribellione radicale

di Emma Besseghini (linkiesta.it, 11 luglio 2024)

Il rapporto tra il mondo digitale e quello della carta stampata nasconde linee di continuità spesso trascurate. Meme, fake news, immagini e porzioni di testo remixate e incollate insieme sembrano novità recenti, ma il processo alla base della produzione di questi contenuti affonda le sue radici in un universo dimenticato, fatto di carta, inchiostro, concerti underground e centri sociali.

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L’educazione saudita di Nicolai Lilin

Ph. Andrea Chisesi

di Massimiliano Coccia (linkiesta.it, 27 novembre 2024)

Nicolai Lilin, al secolo Nikolaj Jur’evič Veržbickij, è conosciuto per il suo bestseller Educazione siberiana (Einaudi), un finto memoir in cui l’autore inventa di sana pianta radici familiari, l’esistenza di intere popolazioni che avrebbero popolato la Transinistria, e tentante rivoluzioni mai avvenute. Invenzioni che però gli sono valse molti riconoscimenti, presentazioni e contratti.

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Il dibattito sul potere dei giornali dopo la vittoria di Trump

Ph. John Moore / Getty Images

(ilpost.it, 14 novembre 2024)

L’ultima campagna elettorale statunitense e la rielezione alla presidenza di Donald Trump hanno aperto un dibattito nei media americani intorno al fatto che il cosiddetto “potere del giornalismo” non esista più, o almeno sia molto diminuito. Le testate tradizionali, dai grandi quotidiani alle riviste più autorevoli alle maggiori televisioni, avevano tenuto in grande maggioranza posizioni critiche contro Trump o di vera opposizione.

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I video “deepfake” sono sopravvalutati

Ph. Sam Hodgson / The New York Times – Contrasto

(ilpost.it, 12 novembre 2024)

La missione spaziale statunitense Apollo 11, quella che il 20 luglio 1969 portò i primi esseri umani sulla Luna, è tra molte altre cose oggetto di diverse teorie del complotto, secondo cui le foto, i filmati e gli altri documenti sull’allunaggio sarebbero dei falsi. Uno degli argomenti più forti e più spesso utilizzati per respingere quelle teorie è che la notizia fu diffusa, per quanto laconicamente, anche dagli organi di stampa dell’Unione Sovietica, all’epoca impegnata contro gli Stati Uniti nella Guerra Fredda e nella corsa allo Spazio, e che avrebbe quindi avuto ogni interesse a svelare un’eventuale messinscena della Nasa.

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Podcastsphere: il volto ambiguo dei media alternativi americani

Ph. Jonathan Velasquez / Unsplash

di Antonio Pellegrino (linkiesta.it, 8 ottobre 2024)

Giornalismo libero contro media mainstream. Su questo presunto conflitto si regge una retorica che da anni infesta il dibattito pubblico, avallando le attività di blogger indipendenti, reporter amatoriali e altre figure autoproclamatesi «scomode», il cui scopo comune è quello di diffondere propaganda dietro la maschera dell’informazione partita dal basso.

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Alieni transgender e mangiatori di cani: i momenti più assurdi del dibattito Trump-Harris

Abc News

di Paolo Armelli (wired.it, 11 settembre 2024)

Nella notte tra il 10 e l’11 settembre negli Stati Uniti sul canale Abc è andato in onda il primo (e finora l’unico) dibattito tra Kamala Harris e Donald Trump. Gli argomenti trattati sono stati i più svariati, dall’economia ai diritti riproduttivi, dalle guerre in Ucraina e Palestina all’immigrazione clandestina. I media americani sono piuttosto concordi nel dire che Harris è riuscita a mettere Trump in un angolo e sulla difensiva, mentre è chiaro che l’ex presidente abbia usato tutte le sue armi di propaganda per sviare dagli argomenti più stringenti e che lo vedono in svantaggio.

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Musk ha annunciato la chiusura degli uffici di X in Brasile

Ph. Yasuyoshi Chiba / Afp

(adnkronos.com, 17 agosto 2024)

Il ceo di X Elon Musk annuncia la chiusura degli uffici del social network in Brasile. «La decisione di chiudere l’ufficio di X in Brasile è stata difficile, ma se avessimo accettato le richieste (illegali) di censura segreta e di consegna di informazioni private di Alexandre de Moraes», il giudice della Corte suprema federale, «non avremmo potuto in alcun modo spiegare le nostre azioni senza vergognarcene», scrive Musk sul suo social.

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In che modo i social network alimentano divisioni e ostilità

MirageC / Getty Images

di Antoine Marie (The Conversation / internazionale.it, 8 agosto 2024)

Un tempo i giovani appena diplomati o laureati sognavano di creare un social network che potesse avvicinare tra loro le persone. Quel sogno, oggi, è solo un ricordo lontano. Nel 2024 le piattaforme on line sono infatti accusate di ogni genere di nefandezza: diffondono notizie false, sono usate dai russi e dai cinesi per destabilizzare le democrazie e attirano contatti per poi vendere i dati personali ad aziende poco affidabili.

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Il presenzialismo impolitico di Musk e i danni politici dei social media

The Verge

di Luigi Daniele (linkiesta.it, 9 agosto 2024)

«La guerra civile è inevitabile», ha scritto su X qualche giorno fa Elon Musk mentre dal Regno Unito giungevano le notizie dei pogrom ai danni dei rifugiati e degli assalti ai centri di accoglienza. Non è la prima volta che Musk rilancia la retorica dell’ultradestra; da anni, se la prende col “woke” (termine in cui fa rientrare ormai qualunque posizione indice di una società secolarizzata o non rientrante in una rigida separazione di genere, fosse pure un uomo che fa pipì seduto), esprime posizioni politiche oscurantiste e fa sfoggio di una mentalità del lavoro tossica.

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