Archivi tag: Elon Musk

“Prima che Elon uscisse di testa”: gli adesivi per prendere le distanze da Musk

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(ilpost.it, 15 dicembre 2024)

Per anni, negli Stati Uniti, guidare un’automobile elettrica del marchio Tesla voleva dire comunicare, anche non volendo, uno stereotipo specifico: quello della persona progressista e attivamente preoccupata per le sorti del pianeta, magari vegetariana, e felice di farlo sapere a tutti. Lo stesso Elon Musk, fondatore di Tesla, ha a lungo avuto una reputazione da ambientalista, «il geniale inventore che come il supereroe Iron Man affronta da solo la crisi climatica, una Tesla alla volta, contribuendo a forgiare un futuro di energia pulita e spingendo per l’introduzione di nuove tasse per ridurre l’uso dei combustibili fossili», come ha riassunto il giornalista Oliver Milman sul Guardian.

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Elon Musk da record, è il primo a valere più di 400 miliardi

Ph. Christian Marquardt / Pool – Getty Images

(ansa.it, 11 dicembre 2024)

Elon Musk batte un nuovo record. Non solo è il più ricco del mondo, ma è anche il primo a superare la soglia dei 400 miliardi di dollari di ricchezza personale. Una fortuna accumulata negli anni e che di recente è aumentata ulteriormente grazie al rally di Tesla, che corre a Wall Street dall’elezione di Donald Trump, e di SpaceX, la sua società spaziale.

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Dall’uccellino alla farfalla: Bluesky e quella celeste nostalgia di Twitter

di Alessandro Frau (agi.it, 24 novembre 2024)

C’è un’aria pulita in Bluesky. Esattamente come quella che si respirava agli albori di Twitter, pensato e creato da Jack Dorsey, e che poi si è deteriorata, diventando quasi irrespirabile, dopo l’avvento di Elon Musk e la trasformazione in X. Per parafrasare un po’ una famosa canzone di Riccardo Cocciante, noi transfrontalieri dei social, abituati a spostarci da una piattaforma all’altra, stiamo vivendo una “celeste nostalgia”, ricordando uccellini, pensieri espressi in 140 caratteri e conversazioni (quasi) civili.

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I cappellini Maga ora si vedono perfino a New York

Ph. Yuki Iwamura / Ap

(ilpost.it, 21 novembre 2024)

Il cappellino da baseball rosso Maga – “Make America Great Again”, far tornare grande l’America – è probabilmente uno degli oggetti più iconici e rappresentativi di questa epoca politica negli Stati Uniti. Fu messo in circolazione durante la campagna presidenziale di Donald Trump del 2016 per identificare i suoi sostenitori e da allora è considerato un simbolo divisivo. Se nelle aree più rurali e conservatrici degli Stati Uniti è normale vederne in giro, nelle grandi città, storicamente più Democratiche, è piuttosto raro incontrare qualcuno che lo indossa.

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L’ascesa della tech right, la nuova contro-élite di Trump

Ph. Gilles Lambert / Unsplash

di Maurizio Stefanini (linkiesta.it, 21 novembre 2024)

La «destra tech» ha preso il potere negli Stati Uniti, ha scritto Le Monde, riprendendo così un’etichetta di tech right su cui da tempo si stavano accumulando segnalazioni. Citando alla rinfusa: il New Statesman ha definito la Silicon Valley «intossicata» da una nuova mania per il quoziente di intelligenza dai risvolti razzisti. Secondo il blogger Noah Smith è logico che chi fa business si orienti a favore di un partito come quello Repubblicano che si presenta come più pro-business.

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Tom Cruise interpreta un simil Musk, ma la realtà supera i picchiatelli

Ph. Tom Radetzki / Unsplash

di Guia Soncini (linkiesta.it, 20 novembre 2024)

Formiamo subito due file ordinate: in una quelli che ritengono che il ruolo insuperabile interpretato da Tom Cruise sia quello in Tropic Thunder, in un’altra chi pensa che il Cruise più sfavillante sia quello di Magnolia. (Questo articolo non prevede che siate qui a perder tempo non avendo visto o Magnolia o Tropic Thunder: sono tutti e due su Sky, andate a procurarvi una cultura generale invece di stare sull’Internet).

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La religione delle celebrità

di Guia Soncini (linkiesta.it, 18 novembre 2024)

«Hai fatto tutto questo casino per uno di cui neanche sai il nome? E pensi ancora che il prossimo presidente debba essere una donna?». Lo dice Alec Baldwin a Tina Fey, è il 2007, è un altro mondo: non solo Hillary Clinton non ha ancora neppure perso le primarie contro Barack Obama, ma si possono ancora fare battute sui due che sovrintendono alla reputazione dei neri famosi in America: Oprah Winfrey e Bill Cosby.

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Quelli che stanno lasciando X

(ilpost.it, 14 novembre 2024)

Mercoledì The Guardian, uno dei più importanti giornali del Regno Unito con un grande seguito globale, ha comunicato che non utilizzerà più i propri account sul social network X (già Twitter) perché «i benefici di essere su X sono ormai superati dagli aspetti negativi». Alcune altre testate e personaggi famosi hanno deciso di fare altrettanto, criticando le recenti scelte del miliardario Elon Musk, proprietario di X e considerato l’artefice dello spostamento della piattaforma verso destra, vista l’attuale assenza di moderazione di contenuti violenti, razzisti, che promuovono notizie false, teorie del complotto e incitano all’odio.

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Musk alla guida del Doge: innovazione o conflitto di interessi?

Fotogramma / Ipa

(adnkronos.com, 14 novembre 2024)

Elon Musk “über alles”. Incassata la nomina di Donald Trump alla guida del Dipartimento per l’Efficienza Governativa e, poche ore più tardi, il rimbrotto del presidente Mattarella per le sue entrate a gamba tesa contro la magistratura italiana, il ceo di Tesla e di X è senza dubbio l’uomo del momento. Anzi «il cittadino privato più potente d’America», lo ha definito il New York Times, che, non più di alcune settimane fa, denunciava il «gigantesco conflitto d’interesse» dell’imprenditore di origine sudafricana, mai come in questa fase (di transizione) al centro della scena politica statunitense e non solo.

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