Archivi tag: Elizabeth II

Il discorso del re. Com’è nata la tradizione del messaggio di Natale

di Eva Grippa (repubblica.it, 23 dicembre 2022)

In pochi ricorderanno di aver sentito una voce maschile, uscire dalla radio o dalla tv, il giorno di Natale, per il messaggio che da tradizione il monarca del Regno Unito invia ai suoi sudditi. Perché per settanta lunghi anni la voce è sempre stata quella di Elisabetta II, che a soli 25 anni si trovò ad accettare il grave ruolo di regina dopo la morte prematura di suo padre, Giorgio VI, nel 1952.

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Lo stile di Elisabetta II

di Fabiana Giacomotti (ilfoglio.it, 9 settembre 2022)

Nessuno più di Elisabetta II, forse solo quella non parente Tudor che per prima portò il nome sul trono di Saint James, conosceva il valore profondo, simbolico, feticista nel senso originario, cioè para-religioso, del sostantivo “insegna”. In signo, in hoc signo vinces. Tutti rappresentano e definiscono la stessa cosa: le in-segne, cioè il segno visibile del potere. Qualunque esso sia: il camice del medico, la divisa militare, la corona.

Bbc

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Essere contemporanei per l’eternità

di Stefano Paolo Giussani (huffingtonpost.it, 15 settembre 2022)

Nel 1999, all’Altes Museum di Berlino campeggiava il neon di Maurizio Nannucci con la scritta “Tutta l’arte è stata contemporanea” e in molti apprezzarono. Dieci anni più tardi fu la volta degli Uffizi e si sollevò un putiferio. La verità è che la frase smuove e ogni persona in procinto di parlare d’arte dovrebbe farla propria. A me fa anche riflettere su come perfino noi stessi finiamo, prima o poi, con l’adeguarci al detto, cercando di vivere la nostra contemporaneità finché non passiamo ad altra vita. Ci sono maestri nell’adattamento, e tra questi c’è sicuramente Elisabetta II. Con più di 200 ritratti ufficiali dal suo insediamento a oggi e innumerevoli rappresentazioni unofficial – le più provocatorie, perché non filtrate dai protocolli di corte – è finita con l’essere non solo la monarca più longeva della storia ma anche probabilmente la più ritratta, per la veneranda età e anche per essere stata al centro dell’attenzione nei rapporti con 15 primi ministri Uk, 13 presidenti Usa e 5 papi.

S.P. Giussani

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I due corpi della regina

di Cesare Catà (huffingtonpost.it, 9 settembre 2022)

L’8 settembre del 2022 Elisabetta II del Regno Unito, sovrana di Gran Bretagna, Irlanda del Nord e del Commonwealth, non è morta. Perché i re non muoiono. Muore, certo, il loro corpo mortale, ma loro hanno un secondo corpo, un corpo mistico e immateriale che passa di regnante in regnante eternamente. Si tratta di un’antica teoria teologico-politica, che poi lo storico Kantorowicz avrebbe messo al centro di un suo saggio divenuto classico: la teoria dei due corpi del re. Quella del re è una figura sacra perché, al di là delle sue spoglie mortali, possiede un corpo di diversa natura, una dignitas ultraterrena, un’aura che fa di lui o di lei una creatura divina, al di là dei tempi. A una lettura superficiale potrebbe sembrare il retaggio di antiche superstizioni medievali. Ma, in realtà, nel cuore della cultura inglese e perciò europea, persiste questa idea: non c’è kinghsip, non c’è regalità, senza sacralità.

Ph. Cecil Beaton / Royal Collection Trust

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La musica e la sua Queen

di Stefano Pistolini (ilfoglio.it, 14 settembre 2022)

Il rapporto tra il britpop, per decenni una delle più floride industrie britanniche, e la monarchia è stato sempre questione di cromosomi o, se volete, di ereditarietà: la regina come presenza immanente ed eterna, istituzione stabile e perenne. Motivo per cui l’attenzione degli spiriti modernisti della musica di rado s’è occupata del soggetto, se non in casi di esasperazione, attribuibili più a una reazione psicologica che a un reale fronteggiamento politico, più alla percezione di una sottomissione a una madre repressiva che a un’effettiva concezione antimonarchica. Poi la cosa si è sempre sfumata, con la regina Elisabetta tornata al suo posto come presenza inevitabile e guardata perfino con affetto, confortante icona di quell’identità nazionale satiricamente battezzata “Little Britain”.

Ph. Dave Thompson / Wpa Pool – Gi

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Elisabetta cala dal cielo in paracadute scortata da James Bond

di Fabio Cavalera (Corriere della Sera, 28 luglio 2012)

L’inchino della bandiera alla regina: è questo il punto di svolta possibile della storia olimpica. E forse, simbolicamente, qualcosa di più grande della sola storia olimpica. Che cosa faranno gli americani? Abbasseranno il drappo a Stelle e Strisce davanti a sua maestà Elisabetta attorniata dalla famiglia e da ottanta fra capi di Stato e di governo arrivati in bus? La signora dei Windsor è la star di questi Giochi: chi l’avrebbe mai detto che proprio lei si prestasse a una scena con James Bond, Daniel Craig in smoking. La seria, impassibile sovrana che nella magia della cerimonia inaugurale diventa attrice e nella finzione di un filmato viene scaraventata giù da un elicottero assieme a 007: il suo ingresso (vero) nello stadio è preceduto da un trucco cinematografico a effetto. Elisabetta si è superata.

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Non ne abbiamo mai abbastanza di Diana Spencer

(ilpost.it, 31 agosto 2022)

A mezzanotte passata del 31 agosto 1997, 25 anni fa, Diana Spencer e Dodi al Fayed stavano per lasciare l’hotel Ritz di Parigi, dove avevano cenato. La principessa del Galles e il suo compagno avevano deciso di mangiare nella suite imperiale (da 6mila sterline a notte) perché al ristorante i presenti non facevano altro che fissarli. Diana ordinò uova strapazzate, asparagi e una sogliola. Dopodiché uscirono per tornare all’appartamento di al Fayed, sugli Champs Élysées. Con una Mercedes S280 nera cercarono di seminare i paparazzi che li seguivano da ore. A guidare la grossa e potente berlina era Henri Paul, responsabile della sicurezza del Ritz, che la spinse ben oltre i 200 chilometri all’ora per le strade parigine. Un fotografo raccontò poi di aver visto la Mercedes passare col rosso a Place de la Concorde.

Ph. John Minihan / Evening Standard / Hulton Archive / Getty Images

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La regina Elisabetta ha preso un tè con l’orso Paddington

(ansa.it, 5 giugno 2022)

A sorpresa, la regina Elisabetta II ha aperto il concerto per il Giubileo di Platino comparendo in video con l’orso Paddington, l’amato personaggio della letteratura inglese per bambini creato da Michael Bond. La clip è stata realizzata mesi fa dalla Bbc ed è stata trasmessa questa sera a sorpresa, proprio come parte delle celebrazioni per i suoi settant’anni di regno. Nella sequenza Paddington le offre il suo tipico sandwich alla marmellata, ma la regina rifiuta dicendo di averne uno già pronto nella sua borsetta nera per ogni evenienza. Subito dopo un maggiordomo avvisa la monarca che all’esterno è tutto pronto per le celebrazioni del Giubileo di Platino, mentre la folla fa festa. «Buon Giubileo, signora. E grazie. Di tutto» dice l’orso Paddington. Sua Maestà risponde con un sorriso: «Lei è molto gentile».

Bbc

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Cosa si inventano i britannici per il Platinum Jubilee

(ilpost.it, 1° giugno 2022)

Londra si sta preparando al Platinum Jubilee, letteralmente il “giubileo di platino”, i festeggiamenti organizzati per celebrare i settant’anni del regno della regina Elisabetta II del Regno Unito. Agli oggetti di tutti i tipi ispirati alla famiglia reale britannica che si trovano normalmente in vendita in città, si sono aggiunte decine di prodotti realizzati appositamente per celebrare la sovrana più longeva nella storia del Paese e una tra le pochissime persone ad aver regnato così a lungo in tutto il mondo: da un costosissimo carillon alle consuete e immancabili tazze da tè. Elisabetta II ha 96 anni ed è regina dal 6 febbraio 1952, il giorno in cui morì il padre, re Giorgio VI. Incoronata ufficialmente il 2 giugno 1953, è la prima sovrana del Regno Unito a raggiungere i settant’anni di regno: prima di lei la persona che aveva regnato più a lungo era stata la regina Vittoria, sul trono per 63 anni e fino a quando morì, nel 1901.

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La regina Elisabetta arriva al cinema

di Annalisa Misceo (vanityfair.it, 16 maggio 2022)

La regina Elisabetta che non ti aspetti arriva al cinema. Con Elizabeth – A Portrait in Parts, un docufilm-evento che resterà in sala solo tre giorni (fino a mercoledì 18 maggio) e consentirà anche a chi non sarà nel Regno Unito nel lungo weekend del Giubileo di Platino di celebrare da lontano la longeva sovrana. Quando si parla di documentario si pensa a un racconto ordinato di fatti, corredato da testimonianze di “teste parlanti”. Ecco, no: Elizabeth, ultimo lavoro del regista di Notting Hill Roger Michell, scomparso proprio poco dopo aver completato il film nel 2021, è tutt’altro. È un affettuoso e rispettoso omaggio alla donna che la Sovrana ha riservato esclusivamente a familiari e amici, ma che ogni tanto – in questi settant’anni di regno – ha fatto capolino anche all’esterno dei cancelli di Buckingham Palace. Attraverso una risata, una battuta, uno sguardo silenzioso (ma eloquente), sfuggiti ai media ufficiali, “tagliati” nei montaggi, ma colti da chi ha saputo riconoscere il lato più umano di questa icona vivente.

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