Archivi tag: Donald Trump

Perché solo ora? Cosa c’è dietro ai ban messi in atto dalle grandi piattaforme

di Giacomo Aschacher (giornalettismo.com, 13 gennaio 2021)

Censura contro libertà d’espressione, la sfida sempre aperta è diventata il centro del dibattito di questi giorni in merito al ban sui social di Donald Trump, seguito dalla cancellazione del social network Parler sia dagli app store di Google e Apple sia da Aws, l’infrastruttura cloud di Amazon, seguito infine dalla cancellazione di oltre 70mila account collegati al movimento complottista QAnon. Può un social network come Twitter o Facebook arrogarsi il diritto di limitare o bloccare la libertà di espressione? La risposta è scontata: certo che può.Twitter-Trump Continua la lettura di Perché solo ora? Cosa c’è dietro ai ban messi in atto dalle grandi piattaforme

La decisione di “far fuori” Trump dai social, vista dagli storici

di Letizia D’Agata (agi.it, 11 gennaio 2021)

Donald Trump censurato dai social network dopo i fatti di Capitol Hill diventa un caso. Se ne discute anche in Italia. La questione è chiara: può una società privata decidere di “oscurare” il presidente degli Stati Uniti per le sue opinioni? Lo abbiamo chiesto a tre importanti storici italiani che, concordi nel condannare in linea teorica ogni forma di censura, hanno dato risposte differenti.

Pixabay
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Da Trump a Biden, la transizione passa anche dall’arredamento

di Ruggiero Montenegro (ilfoglio.it, 22 gennaio 2021)

Da sempre, in politica, ai simboli è riservato un ruolo fondamentale: strumenti di persuasione, di identificazione e di propaganda. Ma anche elementi di differenziazione e contrasto. Lo Studio Ovale, in questo senso, rappresenta tutta la grandezza, il prestigio e la responsabilità che deriva dal ruolo di presidente degli Stati Uniti. Per questo ogni avvicendamento alla Casa Bianca viene accompagnato da un cambio d’arredamento dello Studio, un modo attraverso cui i presidenti neoeletti indicano riferimenti e indirizzi della propria azione politica. Per Joe Biden è stata l’occasione per segnare una netta linea di demarcazione rispetto al suo predecessore Donald Trump.

1 - Ap
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Put Bernie Anywhere: come piazzare Sanders dappertutto

di Enzo Boldi (giornalettismo.com, 21 gennaio 2021)

C’è un’immagine diventata più virale di quelle con Donald Trump che lascia la Casa Bianca con l’elicottero e delle prime foto di Joe Biden nelle vesti di presidente. A rubare la scena ai due protagonisti delle ultime elezioni negli Stati Uniti è stato Bernie Sanders, che ieri ha partecipato alla cerimonia d’insediamento del Democratico Biden. Proprio lui che aveva corso “contro” il nuovo presidente americano ha rubato la scena, sia per il suo look sia per la sua immagine mentre stava seduto su una sedia pieghevole. E così è nato il sito del giorno: Put Bernie Anywhere.TPI TPI TPI TPI Continua la lettura di Put Bernie Anywhere: come piazzare Sanders dappertutto

Terminator le suona ai no-vax

(ilfoglio.it, 22 gennaio 2021)

Prima si era tolto qualche sassolino riguardo alla presidenza Trump, la “peggiore della storia” degli Stati Uniti. Dopo l’assalto al Campidoglio di Washington, aveva citato la Notte dei Cristalli nella Germania nazista come parallelo con la violenza populista dei Proud Boys. Ora Arnold Schwarzenegger, star di Hollywood ed ex governatore repubblicano della California, dà una lezioncina anche ai no-vax. L’ex Mister Olympia ha pubblicato sui suoi canali social un video che lo mostra mentre riceve la prima dose di vaccino anti-Covid. «Vieni con me, se vuoi vivere», dice Schwarzenegger, citando una frase da Terminator 2, uno dei film per i quali è più conosciuto.Terminator_no-vax Continua la lettura di Terminator le suona ai no-vax

Assalto al Congresso Usa: e se “I Simpson” avessero previsto tutto?

di Massimo Basile (repubblica.it, 7 gennaio 2021)

Un po’ Village People un po’ Armata Brancaleone, i trumpiani vestiti di corna e pellicce, come il cospirazionista Jake Angeli, detto lo Sciamano, hanno preso d’assalto la sede del Congresso, assieme a centinaia di esaltati, devastando porte, tavoli, vetrate, mostrando i loro vessilli da dentro i saloni di Capitol Hill. Le immagini hanno fatto il giro del mondo, seminando sorpresa e disorientamento in milioni di persone. Ma non in tutti: gli appassionati della serie di cartoni più famosa al mondo, I Simpson, lo avevano previsto.

Fox
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Il colore viola

di Ida Dominijanni (internazionale.it, 21 gennaio 2021)

“La democrazia è preziosa e fragile, ma qui, in questo luogo sacro che hanno cercato di colpire al cuore, la democrazia ha prevalso”, anche se “c’è tanto da riparare e da guarire”. Preziosa e fragile, dice Joe Biden. Mai data una volta per tutte, aveva detto Kamala Harris la sera della vittoria: dipende da noi, sempre e ogni giorno; è una cosa che si fa nel farsi. Finalmente insediato nell’assenza belligerante del suo predecessore, Biden poteva scegliere toni più trionfali per rinverdire il mito della democrazia americana a pochi giorni dall’assalto trumpista a Capitol Hill.

Afp
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La zuppa visiva dei rivoltosi di Washington

di Aldo Premoli (huffingtonpost.it, 16 gennaio 2021)

L’intero perimetro del Campidoglio ora è protetto da recinzioni metalliche e dai militari con armi in pugno, i militari della Guardia Nazionale questa volta sono preparati. Ma preparati sono arrivati, lo scorso 6 gennaio, anche i sostenitori di Trump: con il viso dipinto di rosso, bianco o blu, mantelli con bandiera (americana, ma anche dei Confederati o con stampato a grandi caratteri il nome Donald Trump) e abiti da supereroe; qualcuno addirittura in costume da Capitan America, qualcuno da Abramo Lincoln, c’era persino uno da aquila calva, lo stemma usato per la certificazione dei documenti pubblicati dal governo federale.

Ph. Jose Luis Magana / Ap
Ph. Jose Luis Magana / Ap

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Lezioni da Washington

di Ida Dominijanni (internazionale.it, 13 gennaio 2021)

Fra le immagini provenienti da Washington ne circola una perfino più sintomatica di quelle dei manifestanti che si arrampicano come formiche sui muri di Capitol Hill e devastano indisturbati il tempio della democrazia americana, o di quelle dello sciamano tatuato con le corna che si accomoda trionfante sullo scranno di Mike Pence, o di quelle dei legittimi rappresentanti del popolo evacuati sotto la minaccia dei Proud Boys armati. È un filmato fatto con il telefono e diffuso dal figlio dello stesso Trump, che ritrae il presidente tuttora in carica con la moglie a fianco davanti a uno schermo televisivo, mentre si gode la diretta della manifestazione che sta per aizzare contro il Parlamento, il tutto con Gloria – un nome un programma – a tutto volume per tenergli su il morale.

Ph. Erin Schaff / The New York Times – Contrasto
Ph. Erin Schaff / The New York Times – Contrasto

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Anche Macaulay Culkin vuole rimuovere Donald Trump da “Mamma, ho riperso l’aereo”

di Paolo Armelli (wired.it, 14 gennaio 2021)

Non è proprio un buon periodo per Donald Trump: dopo aver fatto convergere tutti i commentatori politici contro di sé per aver aizzato gli attentatori di Capitol Hill, essere stato bannato da qualsiasi social network esistente ed essere diventato il primo presidente degli Stati Uniti ad affrontare due volte il processo di impeachment, ecco che sul suo cammino irrompe un’altra probabile rimozione. In molti, infatti, stanno chiedendo on line che il presidente uscente venga rimosso anche da Mamma, ho riperso l’aereo, il sequel del cult degli anni Novanta Mamma, ho perso l’aereo. Nel film l’allora chiacchieratissimo imprenditore faceva la sua comparsa in un breve cameo, dando un’indicazione al protagonista Kevin McCallister all’interno del lussuoso Plaza Hotel di New York (all’epoca di sua proprietà).MacaulayCulkin_DonaldTrump Continua la lettura di Anche Macaulay Culkin vuole rimuovere Donald Trump da “Mamma, ho riperso l’aereo”