Archivi tag: Donald Trump

Morto Larry Flynt, il re del porno nemico di Trump

(repubblica.it, 10 febbraio 2021)

Larry Flynt, fondatore ed editore della famosa rivista a luci rosse Hustler, è morto a Los Angeles a 78 anni. Lo riporta il sito Tmz. Paralizzato dalla vita in giù a causa di un tentato omicidio nel 1978, Flynt è morto per problemi cardiaci. Il “re del porno” si era fatto conoscere per una serie di battaglie legali ispirate alla difesa della libertà di espressione, intendendo per questo anche la pornografia. Era stato spesso ai ferri corti con la destra religiosa e una volta aveva fatto causa al televangelista Jerry Falwell in un caso arrivato fino alla Corte Suprema. Quattro anni fa, dopo l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca, aveva lanciato la sua ultima sfida: aveva offerto 10 milioni di dollari “in contanti” a chi avesse fornito prove sufficienti per avviare la procedura di impeachment e cacciare il presidente dallo Studio Ovale.

Afp
Afp

Continua la lettura di Morto Larry Flynt, il re del porno nemico di Trump

Trump bandito da Twitter per sempre

(lastampa.it, 10 febbraio 2021)

Gli “stop sono permanenti”: quando “si è rimossi dalla piattaforma si è rimossi a prescindere” dalla carica, ovvero “se si è un commentatore, un direttore finanziario, un attuale o un ex funzionario pubblico”. Lo afferma il chief financial officer di Twitter, Ned Segal, in un’intervista a Cncb, rispondendo a una domanda su Donald Trump. La risposta implica che anche nel caso in cui Trump dovesse ricandidarsi non avrebbe accesso al suo account. La sospensione permanente decisa dal social in gennaio è la sanzione più dura prevista da Twitter, che non si può aggirare, come spiegato nell’help center di Twitter.

Ph. Justin Sullivan / Getty Images
Ph. Justin Sullivan / Getty Images

Continua la lettura di Trump bandito da Twitter per sempre

«Chi se ne frega!»: la lettera di dimissioni di Trump dal sindacato degli attori

L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha scritto a Gabrielle Anne Carteris, attrice conosciuta per Beverly Hills 90210 e presidente dello Screen Actors Guild, sindacato statunitense che rappresenta oltre 160mila attori di cinema e televisione, per dimettersi prima che iniziasse un procedimento disciplinare per espellerlo per via del suo ruolo nell’attacco al Congresso statunitense del 6 gennaio, compiuto dai suoi sostenitori. Trump faceva parte del sindacato dal 1989.donald-trumps-letter-to-sag Continua la lettura di «Chi se ne frega!»: la lettera di dimissioni di Trump dal sindacato degli attori

Nick Cave e gli altri: quando il politically correct è «la più infelice delle religioni»

di Adalgisa Marrocco (huffingtonpost.it, 17 gennaio 2021)

«La cancel culture è la distruzione dell’anima creativa, il politically correct è diventato la più infelice religione del mondo». A sostenerlo è Nick Cave che, con composta eleganza, sulle pagine del britannico Spectator sottolinea quanto possa essere «asfissiante per la società» quell’atteggiamento di colpevolizzazione e privazione di sostegno e gradimento, sovente espresso tramite i social media, nei riguardi di personaggi pubblici, aziende o prodotti culturali ritenuti portatori di un messaggio offensivo o politicamente scorretto. Il cantautore australiano è, in ordine di tempo, l’ultima delle celebrità che hanno palesato dissenso per una tendenza che rischia di trasformare la società in «inflessibile, paurosa, vendicativa e priva di senso dell’umorismo», sottolinea lui.

Getty / Harper’s Magazine
Getty / Harper’s Magazine

Continua la lettura di Nick Cave e gli altri: quando il politically correct è «la più infelice delle religioni»

La lezione del trumpismo: occorre un disarmo digitale

di Marco Morosini (huffingtonpost.it, 22 gennaio 2021)

L’abbiamo vista tutti la mazza con cui un “terrorista domestico” ha frantumato le vetrate del Parlamento degli Stati Uniti. Quella mazza è un simbolo appropriato per un tentativo di quattro anni di demolire la democrazia statunitense. Un vero incubo! Un’altra famosa mazza era già stata il simbolo del contrario: il sogno di una “liberazione digitale”. Con una grande mazza, infatti, il megaschermo del Grande Fratello veniva frantumato nel leggendario spot 1984 di Ridley Scott, con il quale Apple lanciò quattro decenni fa il suo rivoluzionario Macintosh, il “computer per tutti”. Quel mitico spot 1984 fu il più impressionante manifesto del “digitalismo politico”, detto anche “Ideologia Californiana”: un’era di libertà, intelligenza collettiva, democrazia diretta e potere popolare era alle porte.1984-Apple Continua la lettura di La lezione del trumpismo: occorre un disarmo digitale

Una notte a Mar-a-Lago

di Rita Lofano (agi.it, 25 gennaio 2021)

Tenera è la notte a Mar-a-Lago. Come cambia il mondo in tre ore di volo. La mattina al gelo di Washington D.C., piumino, cappello, guanti, lockdown, colonne di militari con il mitragliatore in spalla. Joe Biden ha giurato, ha firmato una raffica di ordini esecutivi. Poi il cambio di programma, chiama il direttore: “Preparati, andiamo in Florida”. Quando? “Adesso, ho un appuntamento stasera con Chris Ruddy, il proprietario di Newsmax, devi scrivere un pezzo su Mar-a-Lago”. Immaginate la scena: a Washington il termometro va sotto zero, a Miami arriva a 30 gradi, nella mia valigia ci sono solo maglioni e, se davvero andiamo a Mar-a-Lago… Cosa mi metto? Per fortuna, ho almeno un tacco alto elegante in valigia. Volo dal Dulles Airport a Miami strapieno. Se Washington D.C. è chiusa nel Sunshine State è alta stagione, tutto aperto. Da una parte il lockdown della Capitale e dall’altra la movida dello Stato di Ron DeSantis, il governatore repubblicano di origini italiane.

Ph. Joe Raedle / Getty Images via Afp
Ph. Joe Raedle / Getty Images via Afp

Continua la lettura di Una notte a Mar-a-Lago

«Newsmax sarà la prima tv, voglio Fox News»: intervista a Chris Ruddy

di Mario Sechi (agi.it, 25 gennaio 2021)

Un giorno gli storici forse divideranno la nostra vicenda contemporanea in due momenti: prima e dopo Trump. Nel frattempo, siamo immersi in un “durante” che serve a vedere il dopo e decifrare ciò che è successo prima. Trump è amato o odiato, non ci sono vie di mezzo, chi lo insulta e apostrofa come un gaglioffo può esibire il pedigree democratico per stare in società, chi lo adora naturalmente lo fa no limits: tutti gli altri sono “nemici del popolo”. Il risultato è che dal 2016 gli uni e gli altri sbagliano le previsioni su The Donald. Dopo l’invasione di Capitol Hill, gli illusionisti dicono che la storia è (ri)finita e l’America è un grande paradiso no borders, un territorio pacificato, governato dal Partito Democratico di Joe Biden e Kamala Harris, mentre i repubblicani sono in un penoso esilio e Trump è destinato a trascorrere il suo tempo giocando a golf.Newsmax Continua la lettura di «Newsmax sarà la prima tv, voglio Fox News»: intervista a Chris Ruddy

Trump ha un padre politico: McCarthy

di Sonia Turrini (huffingtonpost.it, 11 gennaio 2021)

Le vicende del Campidoglio del 6 gennaio, tanto prevedibili quanto sorprendenti, sono l’epilogo in una saga che non comincia nel 2016, e non comincia nemmeno con Donald Trump. Era la sera di giovedì 9 febbraio 1952, e il senatore del Wisconsin Joe McCarthy era invitato a parlare al McClure Hotel. Lo storico Jon Meacham riassume il tema del suo discorso in due parole: “American carnage”, massacro americano, le stesse parole usate nel suo discorso inaugurale dal presidente Trump. Le somiglianze fra i due non si fermano certo qui.Trump-McCarthy Continua la lettura di Trump ha un padre politico: McCarthy

“Antebellum”: in un film la profezia della seconda Guerra Civile americana

di Teresa Marchesi (huffingtonpost.it, 17 gennaio 2021)

Il bilancio del devastante epilogo dell’amministrazione Trump è già in un film. Questo film è Antebellum, reperibile sulla piattaforma Amazon Prime Video. In tempi ante-Covid Scappa – Get Out, se qualcuno lo ricorda, fu il “caso” di passaparola del 2017, un horror socio-politico che scalò le classifiche fino a conquistare l’Oscar per la migliore sceneggiatura originale. Era un’opera prima, esordio alla sceneggiatura e alla regia di Jordan Peele. Anche Gerard Bush e Christopher Renz sono, con Antebellum, registi alla loro opera prima, prodotti dalla QC Entertainment di BlacKkKlansman. L’idea, però, su cui si sviluppa il film – come Get Out a basso costo ed esplicita metafora antirazzista – è ancora più forte e più sconvolgente. In qualche caso l’ibernazione da pandemia fa gioco. Antebellum era programmato per uscire nelle sale nella primavera del 2020.

Prime Video
Prime Video

Continua la lettura di “Antebellum”: in un film la profezia della seconda Guerra Civile americana

I progetti di Twitter per ripensare le proprie regole

(ilpost.it, 14 gennaio 2021)

Jack Dorsey, il cofondatore e ceo di Twitter, ha scritto una serie di tweet per riflettere sulla sospensione definitiva dell’account del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sulle sue conseguenze e su come da quello che è successo in questi giorni dovrebbero nascere nuove regole, per Twitter e per Internet. Nei primi tweet, Dorsey ha difeso la decisione di Twitter: «Non festeggio e non provo orgoglio per il fatto che abbiamo dovuto bloccare @realDonaldTrump da Twitter, né per come siamo arrivati a farlo». Tuttavia, Dorsey ritiene che per Twitter sia stata «la decisione giusta», perché è servita a limitare credibili minacce di violenza.

Ph. Hannah McKay / Getty Images – Pool
Ph. Hannah McKay / Getty Images – Pool

Continua la lettura di I progetti di Twitter per ripensare le proprie regole