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Il dibattito sul potere dei giornali dopo la vittoria di Trump

16 Novembre 2024Readings on Star Politicsall news, Call Her Daddy, campagna elettorale, David Remnick, democrazia, disinformazione, disintermediazione, Donald Trump, Elon Musk, Facebook, fact-checking, fake news, Google, Hollywood, influencer, informazione giornalistica, James O’Keefe, Joe Rogan, Kamala Harris, Mark Calaway, Mark Thompson, Matt Pearce, news influencer, podcaster, politica-per-media, potere del giornalismo, propaganda, Sharon Waxman, social, star politics, TikTok, Twitter, Usa 2024, X, You are the media now, youtuberStar Politics

(ilpost.it, 14 novembre 2024)

L’ultima campagna elettorale statunitense e la rielezione alla presidenza di Donald Trump hanno aperto un dibattito nei media americani intorno al fatto che il cosiddetto “potere del giornalismo” non esista più, o almeno sia molto diminuito. Le testate tradizionali, dai grandi quotidiani alle riviste più autorevoli alle maggiori televisioni, avevano tenuto in grande maggioranza posizioni critiche contro Trump o di vera opposizione.

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I video “deepfake” sono sopravvalutati

16 Novembre 2024Readings on Star PoliticsAleksej Kosygin, Apollo 11, Barry Stroud, Britt Paris, Cartesio, cheap fakes, collasso della realtà, Danielle Citron, deepfake, disinformazione, Donald Trump, epistemologia, fake news, Franklin Foer, garanzia epistemica, Georges Didi-Huberman, gnoseologia, Guerra fredda, Hubert Humphrey, Immagini malgrado tutto, intelligenza artificiale, Joan Donovan, Joe Biden, Joshua Habgood-Coote, Keith Raymond Harris, liar’s dividend, Misinformation Content Moderation and Epistemology: Protecting Knowledge, politica-per-media, propaganda, Regina Rini, Richard Nixon, Robert Chesney, star politics, teorie del complotto, The Significance of Philosophical ScepticismStar Politics

Ph. Sam Hodgson / The New York Times – Contrasto

(ilpost.it, 12 novembre 2024)

La missione spaziale statunitense Apollo 11, quella che il 20 luglio 1969 portò i primi esseri umani sulla Luna, è tra molte altre cose oggetto di diverse teorie del complotto, secondo cui le foto, i filmati e gli altri documenti sull’allunaggio sarebbero dei falsi. Uno degli argomenti più forti e più spesso utilizzati per respingere quelle teorie è che la notizia fu diffusa, per quanto laconicamente, anche dagli organi di stampa dell’Unione Sovietica, all’epoca impegnata contro gli Stati Uniti nella Guerra Fredda e nella corsa allo Spazio, e che avrebbe quindi avuto ogni interesse a svelare un’eventuale messinscena della Nasa.

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L’antidoto contro Miguel Bosé

11 Novembre 2024Readings on Star Politicsbaloney detection kit, Carl Sagan, celebrità, complottismo, cospirazionismo, Deb Roy, disinformazione, effetto di familiarità, Miguel Bosé, negazionismo, opinione pubblica, politica-per-media, Sinan Aral, social media, soft power, Soroush Vosoughi, star politics, The Demon-Haunted World: Science as a Candle in the Dark, The spread of true and false news onlineStar Politics

di Enrico Bucci (ilfoglio.it, 4 novembre 2024)

Miguel Bosé, un’icona della musica italo-spagnola con una carriera che abbraccia decenni, ha recentemente attirato l’attenzione non per le sue canzoni, ma per le sue dichiarazioni straordinarie e controverse su argomenti di importanza critica come la pandemia di Covid-19 e il cambiamento climatico. In un’intervista che ha fatto discutere, ha affermato senza remore: “Sono un negazionista e lo dico a testa alta”, insinuando che le misure sanitarie e la campagna vaccinale fossero parte di un complotto globale orchestrato per controllare la popolazione.

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Podcastsphere: il volto ambiguo dei media alternativi americani

21 Ottobre 2024Readings on Star Politics4chan, Alex Jones, alt-right, attivismo, complottismo, disinformazione, Donald Trump, Euromaidan, fake news, Fancy Bear, InfoWars, Jordan Peterson, Kamala Harris, Make America Great Again (Maga), Milos Yiannopoulos, Occupy Wall Street, On the Media, podcastsphere, politica-per-media, Project 2025, propaganda, Reddit, Russia, star politics, Tenet Media, The Joe Rogan Experience, Tim Pool, Tim Walz, Tulsi Gabbard, Twitch, Usa 2020, Usa 2024, Vice, WikiLeaks, YoutubeStar Politics

di Antonio Pellegrino (linkiesta.it, 8 ottobre 2024)

Giornalismo libero contro media mainstream. Su questo presunto conflitto si regge una retorica che da anni infesta il dibattito pubblico, avallando le attività di blogger indipendenti, reporter amatoriali e altre figure autoproclamatesi «scomode», il cui scopo comune è quello di diffondere propaganda dietro la maschera dell’informazione partita dal basso.

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Perché i deepfake di Kamala Harris sono fatti così male

20 Settembre 2024Readings on Star PoliticsAri Lightman, biopolitica, celebrità, Center for Countering Digital Hate, ChatGPT, deepfake, disinformazione, Distributed Artificial Intelligence Research Institute, Donald Trump, Elon Musk, Eva Longoria, Freepik, Gemini, Gender Shades, GetReal Labs, Getty Images, Google, Grok, Hany Farid, Hugging Face, intelligenza artificiale, Irene Solaiman, Joaquin Cuenca Abela, Joe Biden, Joy Boulamwini, Kamala Harris, meme, Michelle Obama, Midjourney, modelli di diffusione, OpenAI, politica-per-media, propaganda, Stable Diffusion, star politics, Timnit Gebru, Usa 2024, Wired US, XStar Politics

di Will Knight (wired.it, 12 settembre 2024)

Quando la scorsa settimana Elon Musk ha condiviso su X un’immagine che apparentemente ritraeva una Kamala Harris vestita da dittatrice comunista, è stato subito evidente che l’illustrazione era un falso creato dall’Intelligenza Artificiale. La candidata alla presidenza degli Stati Uniti del Partito Democratico – appena uscita da un dibattito decisamente positivo contro il suo avversario Donald Trump – non è comunista, e (per quanto ne sappiamo) nemmeno una cosplayer che s’ispira all’Unione Sovietica.

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Trump ha finto l’endorsement di Taylor Swift

22 Agosto 2024Readings on Star Politicsdisinformazione, Donald Trump, Eric Swalwell, fandom, George Floyd, I Want You for U.S. Army, Joe Biden, Kamala Harris, politica-per-media, political endorsement, star politics, Swifties for Kamala, Swifties for Trump, Taylor Swift, teorie del complotto, Travis Kelce, Usa 2024Star Politics

(ilpost.it, 20 agosto 2024)

Domenica 18 agosto l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha pubblicato sul suo social network Truth quattro immagini realizzate con un software di Intelligenza Artificiale che lasciavano intendere che Taylor Swift, la cantante più famosa e influente al mondo, avesse appoggiato la sua candidatura per le elezioni presidenziali del prossimo novembre.

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In che modo i social network alimentano divisioni e ostilità

16 Agosto 2024Readings on Star PoliticsChris Bail, democrazia, disinformazione, fake news, Internet, persuasione, piattaforme on line, polarizzazione politica, politica-per-media, propaganda, social network, star politics, The prism of social networks, trollStar Politics

di Antoine Marie (The Conversation / internazionale.it, 8 agosto 2024)

Un tempo i giovani appena diplomati o laureati sognavano di creare un social network che potesse avvicinare tra loro le persone. Quel sogno, oggi, è solo un ricordo lontano. Nel 2024 le piattaforme on line sono infatti accusate di ogni genere di nefandezza: diffondono notizie false, sono usate dai russi e dai cinesi per destabilizzare le democrazie e attirano contatti per poi vendere i dati personali ad aziende poco affidabili.

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Il presenzialismo impolitico di Musk e i danni politici dei social media

10 Agosto 2024Readings on Star Politicsdemocrazia, disinformazione, Elon Musk, Eu Disinfo Lab, fake news, Kamala Harris, Karl Popper, Keir Starmer, paradosso della tolleranza, politica-per-media, propaganda, social media, star politics, teorie cospirazioniste, Tommy Robinson, Twitter, woke, XStar Politics

di Luigi Daniele (linkiesta.it, 9 agosto 2024)

«La guerra civile è inevitabile», ha scritto su X qualche giorno fa Elon Musk mentre dal Regno Unito giungevano le notizie dei pogrom ai danni dei rifugiati e degli assalti ai centri di accoglienza. Non è la prima volta che Musk rilancia la retorica dell’ultradestra; da anni, se la prende col “woke” (termine in cui fa rientrare ormai qualunque posizione indice di una società secolarizzata o non rientrante in una rigida separazione di genere, fosse pure un uomo che fa pipì seduto), esprime posizioni politiche oscurantiste e fa sfoggio di una mentalità del lavoro tossica.

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Olimpiadi e disinformazione: l’acqua di cui noi pesci non sappiamo nulla

8 Agosto 2024Readings on Star Politicsdisinformazione, intelligence, Internet, Last Supper, Maleducati, Mario Caligiuri, Marshall McLuhan, misure attive, Paris 2024, politica-per-media, propaganda, social media, società della disinformazione, star politicsStar Politics

di Maria Antonietta Calabrò (huffingtonpost.it, 5 agosto 2024)

La prima settimana delle Olimpiadi, è stata dal punto di vista di quelle che si chiamano “misure attive”, cioè l’intervento disinformativo da parte di Stati o agenti statali, una settimana da iscrivere nei manuali. Se Mario Caligiuri, considerato uno dei massimi studiosi europei di intelligence, non avesse già pubblicato nell’aprile del 2024, per i tipi di Luiss University Press, il suo saggio Maleducati, avrebbe sicuramente dedicato alla “disinformazione olimpica” (a cominciare dall’operazione Last Supper) un capitolo del suo ultimo libro.

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Nella quarta stagione di “The Boys” Trump diventa il cattivo della serie

20 Giugno 2024Readings on Star PoliticsAmazon Prime Video, Capitol Hill, celebrità, Darick Robertson, disinformazione, Donald Trump, Eric Kripke, Garth Ennis, George W. Bush, Kristi Noem, Make America Great Again (Maga), Patriota, politica-per-media, social media, star politics, supereroi, The Boys, Usa 2024, Vought International, wokeStar Politics

di Silvia Renda (huffingtonpost.it, 13 giugno 2024)

L’attesa si è interrotta oggi. A oltre due anni dal rilascio dell’ultimo episodio della terza stagione, sono arrivate le nuove puntate di The Boys, fortunata serie targata Amazon Prime Video, ambientata in un’America distopica, dove i supereroi vivono tra noi, ma non sono quelle brave persone che la Marvel o la Dc Comics ci avevano raccontato. Il capitolo quattro della saga è un punto di svolta: fortemente più politicizzato e schierato rispetto al racconto precedente, affronta tematiche calde negli Stati Uniti, come l’aborto.

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