Archivi tag: democrazia

L’era oscura della disinformazione generativa

Ph. Dhaval Parmar / Unsplash

di Danilo Broggi (linkiesta.it, 14 gennaio 2025)

«Conosceva mille volte meglio di Winston le condizioni del mondo, il degrado in cui vivevano le masse, le menzogne e le atrocità con le quali il Partito le teneva in quello stato». Così George Orwell, nel suo libro 1984 presenta O’Brien, membro del Partito che detiene il potere, ambigua figura autoritaria e manipolatrice che svolge un ruolo cruciale nella vita del protagonista Winston Smith. Il visionario Orwell nel suo libro, pubblicato nel 1949, ci racconta del maestoso edificio a forma di piramide, sede del ministero della Verità, alto trecento metri e con tremila stanze, risplendente di cemento bianco scintillante.

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Quattro anni dopo Capitol Hill, la democrazia non sa come difendersi dai tecnoligarchi

Ph. Filippo Attili / LaPresse

di Christian Rocca (linkiesta.it, 7 gennaio 2025)

Quattro anni fa, il 6 gennaio 2021, il presidente degli Stati Uniti uscente, sconfitto ampiamente alle urne, ha istigato un assalto armato e violento alle istituzioni democratiche americane per evitare che il Congresso certificasse il risultato elettorale, dopo aver provato invano a manipolare il conteggio dei voti. Anziché essere processato e condannato, com’è successo alla manovalanza che assalì per suo conto il Congresso, quel presidente defenestrato a furor di popolo l’ha fatta franca.

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Il grottesco fan club “liberale” di Trump e Milei

di Francesco Cundari (linkiesta.it, 3 gennaio 2025)

Dinanzi alla seconda cerimonia d’insediamento di Donald Trump, unico presidente degli Stati Uniti che negli ultimi centotrent’anni sia stato eletto per un secondo mandato non consecutivo (il solo precedente risale all’Ottocento), una domanda s’impone immediatamente su tutte le altre: per quale motivo, anziché alla Casa Bianca, non si trova in galera? Il fatto che porre una simile domanda possa apparire oggi una battuta provocatoria o addirittura una dimostrazione di estremismo, ostilità preconcetta, accecamento ideologico, la dice lunga su quanto si sia spostato, in questi anni, il confine di ciò che consideriamo accettabile in democrazia.

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Lo strapotere del Web: prima, dopo e oltre Musk

Ph. Samuel Corum / Getty Images

di Andrea Cangini (huffingtonpost.it, 30 dicembre 2024)

Par di capire che lo shock sia stato grande. Fino a quando i Giganti del Web hanno presidiato e protetto gli accampamenti liberal, rilanciandone i valori professati ed esaltandone la cultura dichiarata, nessuna questione è stata posta. Si è messa generosamente da parte la legislazione Antitrust, fino ad allora considerata, evidentemente a torto, un tutt’uno imprescindibile con la cultura giuridica nordamericana. Si è sfruttata a proprio vantaggio la distorsione del dibattito pubblico determinata dai social network.

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Il dibattito sul potere dei giornali dopo la vittoria di Trump

Ph. John Moore / Getty Images

(ilpost.it, 14 novembre 2024)

L’ultima campagna elettorale statunitense e la rielezione alla presidenza di Donald Trump hanno aperto un dibattito nei media americani intorno al fatto che il cosiddetto “potere del giornalismo” non esista più, o almeno sia molto diminuito. Le testate tradizionali, dai grandi quotidiani alle riviste più autorevoli alle maggiori televisioni, avevano tenuto in grande maggioranza posizioni critiche contro Trump o di vera opposizione.

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Musk ha annunciato la chiusura degli uffici di X in Brasile

Ph. Yasuyoshi Chiba / Afp

(adnkronos.com, 17 agosto 2024)

Il ceo di X Elon Musk annuncia la chiusura degli uffici del social network in Brasile. «La decisione di chiudere l’ufficio di X in Brasile è stata difficile, ma se avessimo accettato le richieste (illegali) di censura segreta e di consegna di informazioni private di Alexandre de Moraes», il giudice della Corte suprema federale, «non avremmo potuto in alcun modo spiegare le nostre azioni senza vergognarcene», scrive Musk sul suo social.

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In che modo i social network alimentano divisioni e ostilità

MirageC / Getty Images

di Antoine Marie (The Conversation / internazionale.it, 8 agosto 2024)

Un tempo i giovani appena diplomati o laureati sognavano di creare un social network che potesse avvicinare tra loro le persone. Quel sogno, oggi, è solo un ricordo lontano. Nel 2024 le piattaforme on line sono infatti accusate di ogni genere di nefandezza: diffondono notizie false, sono usate dai russi e dai cinesi per destabilizzare le democrazie e attirano contatti per poi vendere i dati personali ad aziende poco affidabili.

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Il presenzialismo impolitico di Musk e i danni politici dei social media

The Verge

di Luigi Daniele (linkiesta.it, 9 agosto 2024)

«La guerra civile è inevitabile», ha scritto su X qualche giorno fa Elon Musk mentre dal Regno Unito giungevano le notizie dei pogrom ai danni dei rifugiati e degli assalti ai centri di accoglienza. Non è la prima volta che Musk rilancia la retorica dell’ultradestra; da anni, se la prende col “woke” (termine in cui fa rientrare ormai qualunque posizione indice di una società secolarizzata o non rientrante in una rigida separazione di genere, fosse pure un uomo che fa pipì seduto), esprime posizioni politiche oscurantiste e fa sfoggio di una mentalità del lavoro tossica.

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