Archivi tag: democrazia

Musk ha annunciato la chiusura degli uffici di X in Brasile

Ph. Yasuyoshi Chiba / Afp

(adnkronos.com, 17 agosto 2024)

Il ceo di X Elon Musk annuncia la chiusura degli uffici del social network in Brasile. «La decisione di chiudere l’ufficio di X in Brasile è stata difficile, ma se avessimo accettato le richieste (illegali) di censura segreta e di consegna di informazioni private di Alexandre de Moraes», il giudice della Corte suprema federale, «non avremmo potuto in alcun modo spiegare le nostre azioni senza vergognarcene», scrive Musk sul suo social.

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In che modo i social network alimentano divisioni e ostilità

MirageC / Getty Images

di Antoine Marie (The Conversation / internazionale.it, 8 agosto 2024)

Un tempo i giovani appena diplomati o laureati sognavano di creare un social network che potesse avvicinare tra loro le persone. Quel sogno, oggi, è solo un ricordo lontano. Nel 2024 le piattaforme on line sono infatti accusate di ogni genere di nefandezza: diffondono notizie false, sono usate dai russi e dai cinesi per destabilizzare le democrazie e attirano contatti per poi vendere i dati personali ad aziende poco affidabili.

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Il presenzialismo impolitico di Musk e i danni politici dei social media

The Verge

di Luigi Daniele (linkiesta.it, 9 agosto 2024)

«La guerra civile è inevitabile», ha scritto su X qualche giorno fa Elon Musk mentre dal Regno Unito giungevano le notizie dei pogrom ai danni dei rifugiati e degli assalti ai centri di accoglienza. Non è la prima volta che Musk rilancia la retorica dell’ultradestra; da anni, se la prende col “woke” (termine in cui fa rientrare ormai qualunque posizione indice di una società secolarizzata o non rientrante in una rigida separazione di genere, fosse pure un uomo che fa pipì seduto), esprime posizioni politiche oscurantiste e fa sfoggio di una mentalità del lavoro tossica.

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Usa 2024: George Clooney chiede il ritiro di Joe Biden

Ansa / Epa

di Serena Di Ronza (ansa.it, 10 luglio 2024)

Joe Biden è «un eroe che ha salvato la democrazia nel 2020», ma «non può vincere la battaglia contro il tempo» e per questo deve ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca. Le parole di George Clooney sono una doccia fredda sugli sforzi del presidente in carica per rilanciare la sua campagna elettorale dopo la disastrosa performance durante il primo confronto con Donald Trump. Parole che pesano come macigni.

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“Fahrenheit 9/11”, i vent’anni di una profezia cinematografica

di Giulio Zoppello (esquire.com, 24 giugno 2024)

Fahrenheit 9/11 quando uscì, vent’anni fa, generò un tale vespaio che oggi si fa fatica a credere che questo documentario, premiato con la Palma d’Oro al Festival di Cannes presieduto da Quentin Tarantino, sia esistito veramente. Viene anche da chiedersi se abbia avuto conseguenze esclusivamente positive e non anche negative.

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Giorgia come Evita, solo il nome

di Gabriella Ferrari Bravo (napoli.corriere.it, 9 maggio 2024)

Si discute da qualche giorno della nuova moda dei nickname nelle liste elettorali, che poi tanto nuova non è, come ha scritto Diego De Silva su queste pagine. Ma c’è un caso particolare che merita qualche riflessione in più: è il caso Evita-Giorgia e dell’elisione del cognome. Due donne divise da un secolo e un continente, ma accomunate da molti tratti politici e personali.

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Susan Sarandon: “Con Trump un fascista al governo”

di Manuela Santacatterina (hollywoodreporter.it, 11 maggio 2024)

«Rispondendo a questa domanda mi assicurerò di rimanere nella lista nera per il resto dell’anno». Susan Sarandon, giurata del Riviera International Film Festival e protagonista di una masterclass sold out nell’ex Convento dell’Annunziata di Sestri Levante, sorride accompagnata dall’applauso del pubblico dopo che THR Roma le domanda cosa abbia provato quando, nel novembre del 2023, è stata scaricata dalla United Talent Agency, l’agenzia con cui lavorava dal 2014, a seguito dei commenti fatti durante un raduno pro-Palestina a Union Square, New York, nello stesso mese.

Ph. Lucrezia Corciolani

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Don Winslow: “Smetto coi libri per lottare contro Trump”

di Adalgisa Marrocco (huffingtonpost.it, 9 maggio 2024)

Don Winslow è tornato, Don Winslow sta andando via. Città in rovine, pubblicato da Harper Collins, è l’ultimo capitolo di una trilogia che ha stregato milioni di lettori, ma è anche l’inizio di un addio. Lo scrittore americano, con trent’anni di carriera e venticinque bestseller alle spalle, ha scelto di abbandonare la letteratura, in parte per investire più tempo nell’attivismo politico alla vigilia delle presidenziali Usa. La sua intervista a Huffpost.

Ph. Fredrik Sandberg / TT

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TikTok non è l’unico social network che dovrebbe preoccuparci

di Pierre Haski (France Inter / internazionale.it, 28 marzo 2024)

Quando negli Stati Uniti sono emerse le prime minacce di un divieto nei confronti del social network TikTok, un parlamentare ha esclamato: «Ci faremo detestare da un’intera generazione». Fondato nel 2016, oggi TikTok è il social network più popolare, con più di un miliardo di utenti in tutto il mondo (in maggioranza giovani), che diventano due miliardi se contiamo anche la versione cinese Douyin. Solo in Francia, TikTok ha più di 20 milioni di iscritti; negli Stati Uniti 170 milioni.

Ph. Bing Guan / Bloomberg – Getty Images

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