Pupo farà il giurato a quello che per tutti è il Sanremo della Russia. Il festival patriottico Road to Yalta prenderà il via il 2 maggio, con una serata di gala che si terrà nel Palazzo di Stato del Cremlino. Il cantante di Gelato al cioccolato sarà l’«ospite speciale», come si legge sul sito del famoso evento che ha tra i suoi scopi dichiarati di portare avanti la propaganda russa e «rafforzare la vera immagine del soldato-liberatore sovietico».
Il regolamento parla chiaro: «Non sono ammessi testi con contenuti politici, pubblicitari, confessionali o offensivi». Eppure, ogni volta in cui l’Ucraina ha simbolicamente messo piede sul palco, la sua corsa alla vittoria è passata anche attraverso gesti e parole fortemente politicizzati, la cui caratteristica comune è sempre stata la stessa: indirizzare un messaggio contro l’ingerenza russa. La situazione geopolitica di oggi è sicuramente la più drammatica degli ultimi anni: sul palco non solo gli ucraini hanno portato un testo eloquente, ma anche l’assenza del Paese di Putin parla chiaro. «La partecipazione all’Eurovision di quest’anno della Russia, Stato aggressore in violazione del Diritto Internazionale, minerebbe l’idea stessa della competizione», ha dichiarato l’Ebu (European Broadcasting Union) al momento dell’esclusione russa.
I favoriti per la vittoria della prossima edizione dell’Eurovision Song Contest, il concorso musicale più grande del mondo, sono i Kalush Orchestra, gruppo hip-hop che rappresenterà l’Ucraina alla manifestazione che si terrà a Torino dal 10 al 14 maggio. Le previsioni sembrano essere più legate alla situazione in corso in Ucraina che all’eccezionalità della canzone. Gli uomini ucraini tra i 18 e i 60 anni non possono lasciare il Paese per via della guerra contro la Russia, ma i Kalush Orchestra hanno ottenuto un permesso speciale e all’Eurovision si esibiranno con una canzone intitolata Stefania, dedicata alla madre di uno di loro. Nel frattempo, quando non sono impegnati nelle prove e nei concerti promozionali, i membri del gruppo si stanno dedicando a varie attività per sostenere la popolazione e le truppe ucraine. I Kalush Orchestra si sono formati nel 2019 come terzetto e portano il nome della città occidentale di Kaluš, ai piedi dei monti Carpazi, dove è nato Oleh Psyuk, il rapper della band.
di Adalgisa Marrocco (huffingtonpost.it, 26 gennaio 2022)
Tutti lo ricordiamo per le sue hit Gelato al cioccolato e Su di noi, pochi si sarebbero aspettati che un giorno le sue vicissitudini si sarebbero intrecciate con la crisi ucraina, evocandone le origini. Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, lo racconta così, senza tanti giri di parole sui social: «Il ministero degli Esteri italiano mi ha recentemente ed ufficialmente informato che il governo dell’Ucraina mi ha inserito nella lista nera, quella degli indesiderati, dei “criminali”. In pratica, se mi presento alla loro frontiera rischio di essere arrestato». Insomma, sembrano canzonette ma la questione è serissima: al cantante è costata cara la partecipazione a un festival canoro tenutosi a Jalta lo scorso anno, nella Crimea occupata dai russi. Ma che cos’è la “lista nera” in cui il cantante è finito e quando è nata?
Domenica la nazionale dell’Ucraina ha presentato la nuova divisa con cui parteciperà agli Europei di Calcio che cominceranno questa settimana: sulla parte anteriore della maglia c’è una decorazione in rilievo della mappa del Paese che comprende anche la penisola di Crimea, invasa militarmente e poi annessa alla Russia nel 2014 con un referendum fortemente contestato dall’Ucraina e dalla comunità internazionale. I confini della mappa includono anche i territori separatisti filo-russi di Donetsk e Lugansk. Il parlamentare russo Dmitry Svishchev ha definito quella della nazionale ucraina «una provocazione politica», e ha detto che mostrare una mappa che includa quelli che definisce «territori russi» sia illegale.