Archivi tag: Corriere della Sera

Il “Mondiale della vergogna” del 1978

(ilpost.it, 24 novembre 2022)

Nel pomeriggio del 1° giugno 1978 lo stadio Monumental di Buenos Aires era pieno di gente, lì per assistere alla cerimonia di apertura dei Mondiali di calcio. L’inizio di tutto quanto fu il discorso della massima autorità argentina, Jorge Videla, presentato dall’annunciatore come «tenente generale» ed «eccellentissimo presidente della nazione».

Stf / Ducklau / Ap

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Inventing Drusilla. La perdita della distinzione tra finzione e realtà

di Diego Passoni (ilpost.it, 16 febbraio 2022)

Questo non è l’ennesimo articolo sull’inclusività. Non parlerò della capacità della televisione italiana di rappresentare la sua gente, le minoranze, le donne. Non farò nemmeno alcun riferimento al monologo sull’unicità recitato da Drusilla Foer all’1 e 40 di quel giovedì sul palco del Teatro Ariston a Sanremo. Questo weekend Drusilla è stata intervistata a Verissimo, il programma su Canale 5. Non l’attore e autore di questo personaggio, non Gianluca Gori, ma il personaggio stesso. Accolta, Drusilla, e fatta sedere in studio e poi intervistata sulla sua vita, come se fosse vera. Sarebbe il format di Verissimo, parlare della vita privata di personaggi noti. Con la differenza però che, appunto, Drusilla non esiste. Personaggi di finzione che irrompono nel reale la televisione li usa da sempre, certo.

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Telepopulismo: il metaverso di Cairo e i peggiori istinti della nostra tv

di Christian Rocca (linkiesta.it, 12 novembre 2021)

Il comizietto del vescovo Viganò su La7 a proposito dei morti Covid uccisi intenzionalmente non si sa da chi ha destato quei consueti cinque minuti di quotidiana indignazione, pronti a essere soppiantati da altri cinque minuti di attivismo social su una qualche altra stronzata detta in tv da qualche altro imbecille in abito talare o no, togato o no, del Fatto o no. Ma se lo stolto guarda Viganò o la compagnia di saltimbanchi che occupa gli schermi televisivi, il saggio in realtà indica Urbano Cairo e gli irresponsabili mestatori nel torbido della società italiana che guidano e gestiscono e conducono i programmi di La7 con l’obiettivo consapevole o no, ma certamente preciso, di mandare il Paese a carte quarantotto appellandosi in nome degli ascolti ai peggiori istinti della natura umana.

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Mercanti di verità

(ilpost.it, 7 ottobre 2021)

È uscito nelle librerie Mercanti di verità, il saggio sul giornalismo contemporaneo scritto da Jill Abramson, prima (e unica) donna ad aver diretto il New York Times e oggi editorialista politica al Guardian e docente all’Università di Harvard. Il libro è dedicato in particolare ai quotidiani americani New York Times e Washington Post, e ai siti di notizie e altre cose BuzzFeed e Vice, ma racconta e spiega in generale le difficoltà e le sfide per i giornali tradizionali, da un lato, e le opportunità e innovazioni portate dall’uso dei mezzi digitali, dall’altro. Pubblichiamo l’introduzione all’edizione italiana, realizzata da Sellerio.

Ph. Frieder Blickle

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È casuale che dopo l’intervista con il “Corriere” Salvini sponsorizzi un suo inserto?

(giornalettismo.com, 2 agosto 2019)

Prima di essere ministro dell’Interno, prima di essere vicepremier, prima di essere leader della Lega, parlamentare europeo, padre, compagno e tifoso del Milan, Matteo Salvini è di fatto un influencer. Con i suoi quasi 4 milioni di Followers su Facebook, 1,6 milioni su Instagram e 1,1 milioni su Twitter, Salvini è il politico più seguito d’Italia.salvini-fallaci-corsera Continua la lettura di È casuale che dopo l’intervista con il “Corriere” Salvini sponsorizzi un suo inserto?

Dolce & Gabbana, W i gay!

di Fabrizio Marrazzo (huffingtonpost.it, 18 marzo 2015)

Ho letto e riletto più di una volta l’intervista di Dolce e Gabbana su «Panorama». Devo dire che quando è uscita non le avevo dato molta importanza. Anzi, la cosa che più mi aveva colpito era il racconto dell’infanzia e delle origini dei due stilisti, che ben conoscevo, ma da tempo avevo l’impressione le volessero dimenticare. L’avevo trovato un racconto degno di essere letto, soprattutto per i giovani, perché oggi la comunicazione ci impone tempi e modi che non consentono più di raccontarsi, siamo nell’impero del selfie. Continua la lettura di Dolce & Gabbana, W i gay!