Archivi tag: Coronavirus

Casalino che usa la D’Urso come prova dell’esistenza di Tommaso Z.

di Enzo Boldi (giornalettismo.com, 16 novembre 2020)

Dove eravamo rimasti e a che punto siamo arrivati? Da sempre la televisione rappresenta il miglior (o il peggior) specchio della realtà che stiamo vivendo. Programmi, approfondimenti, trasmissioni varie che tentano di offrire uno spaccato della quotidianità e che, a volte, diventano anche un megafono. È il caso del piccolo Tommaso Z., bambino che fino a giovedì sera era solamente un nome (parzialmente oscurato), senza un volto. Poi, dal giorno dopo, “grazie” a Barbara D’Urso, è stata svelata anche la sua fisiognomica. Facciamo un piccolo riassunto.Tommaso_Z_5 Continua la lettura di Casalino che usa la D’Urso come prova dell’esistenza di Tommaso Z.

La signora del Coviddi e la signora della tv

di Selvaggia Lucarelli (tpi.it, 9 novembre 2020)

Non ce n’è pudore. Un giorno bisognerà scrivere un libro sui danni che una certa televisione ha fatto negli anni e che erediteranno le generazioni successive, danni i cui residui di ignoranza elevata a mito sopravviveranno in un osceno substrato culturale e sociale per lungo tempo. Angela Chianello, la signora del «Non ce n’è Coviddi», è un brillante esempio di come ciò che andrebbe guardato al massimo come un monito viene trasformato in fenomeno di colore dalla lavatrice al contrario della televisione dursiana (quella che centrifuga tutto nell’acqua grigia delle cose sbagliate).AngelaChianello Continua la lettura di La signora del Coviddi e la signora della tv

#EndChildFoodPoverty, la lezione politica di Marcus Rashford

di Alessandro Cappelli (linkiesta.it, 31 ottobre 2020)

Una fuga in campo aperto chiusa con un destro all’angolino, un tiro rasoterra secco e preciso a incrociare, un appoggio fin troppo comodo all’altezza del dischetto del rigore a tempo ormai scaduto. Mercoledì sera, nella sfida di Champions League tra Manchester United e Lipsia, Marcus Rashford è stato decisivo entrando dalla panchina: prima ha messo al sicuro il risultato con il gol del 2-0, poi ne ha fatti altri due per arrotondare il punteggio su 5-0 finale. Rashford è stato in campo 27 minuti, tra il primo e il terzo gol ne sono passati solamente 16.

Ph. Dave Thompson / Ap
Ph. Dave Thompson / Ap

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Prima di Conte la letterina di Natale arrivò a Kennedy. E non andò tanto bene…

di Mauro Suttora (huffingtonpost.it, 13 novembre 2020)

Non è la prima volta che un bambino, preoccupato per Babbo Natale, si rivolge a un politico. Sessant’anni prima di Tommaso Z., cinque anni, di Cesano Maderno (Monza Brianza), che ha chiesto a Giuseppe Conte di garantire al vecchio Santa Claus «un’autocertificazione speciale per consegnare i doni a tutti i bambini del mondo», Michelle Rochon, otto anni, scrisse una lettera dal suo Michigan a John Kennedy: «Ferma i russi, per favore. Se bombardano il Polo Nord uccideranno Babbo Natale». «Non preoccuparti, ieri ho parlato con lui e sta bene. Farà di nuovo il suo giro questo Natale», le rispose il presidente degli Stati Uniti, più sintetico del nostro premier.Stalin-EngelsinaMarkizova Continua la lettura di Prima di Conte la letterina di Natale arrivò a Kennedy. E non andò tanto bene…

“Sassy Justice”, la serie col deepfake di Donald Trump

di Andrea Indiano (wired.it, 3 novembre 2020)

Vi ricorda qualcuno il protagonista di Sassy Justice, la nuova serie creata dagli autori del cartone animato South Park? L’abbronzatura, gli occhi e la bocca sembrano quelli di Donald Trump. E in effetti lo sono. Perché Trey Parker e Matt Stone, le menti dietro questi video comparsi a sorpresa su YouTube e su alcuni canali televisivi americani, hanno usato il deepfake per mettere il viso del presidente degli Stati Uniti sopra quello dell’attore Peter Serafinowicz. Allo stesso modo in Sassy Justice ci sono il creatore di Facebook Mark Zuckerberg, il politico Al Gore e l’attore Michael Caine.Sassy_Justice Continua la lettura di “Sassy Justice”, la serie col deepfake di Donald Trump

A gennaio Trump perderà anche i suoi privilegi da capo di Stato su Twitter

(wired.it, 7 novembre 2020)

Certe giornate portano davvero solo brutte notizie: prendete Donald John Trump, che oggi si è visto sfumare la riconferma alla Casa Bianca a tutto vantaggio di uno a cui dava del narcolettico (chiamandolo “Sleepy Joe”), e ciononostante ha continuato placidamente a giocare a golf in uno dei campi di sua proprietà. Se sapesse cos’altro lo aspetta, forse lancerebbe per aria le mazze o sfascerebbe il caddy: Twitter ha confermato che da gennaio l’account del presidente uscente sarà un profilo come tutti gli altri, e dovrà quindi sottostare alle regole a cui si prestano gli altri utenti.Trump_combo_Twitter Continua la lettura di A gennaio Trump perderà anche i suoi privilegi da capo di Stato su Twitter

In morte di un mito popolare

di Giovanni Francesio (ilfoglio.it, 23 ottobre 2020)

È difficile capire quando finisce un secolo. Molto più facile dire quando non finisce, ossia con le cifre tonde, con il calendario. Non è mai così, perché c’è sempre una variante, un allungarsi o un contrarsi del tempo, un evento storico spiazzante, che improvvisamente svela come siano cambiati i paradigmi, i modi di pensare e di vivere, e con loro la società e la politica e la cultura. Solo a quel punto, voltandosi indietro, o riuscendo a guardare in avanti, ci si rende conto di essere entrati in una stagione nuova. Lo sport, ormai non lo nega più nessuno, è stato uno degli aspetti caratterizzanti, uno dei tratti distintivi del XX secolo, sia per la sua carica simbolica, sia per la sua concreta ricaduta sociale, politica e culturale.Socrates-Corinthians Continua la lettura di In morte di un mito popolare

Le cose che abbiamo perso nel fuoco: resoconto di una nuova elezione americana

di Claudia Durastanti (internazionale.it, 29 ottobre 2020)

Non sappiamo chi vincerà le elezioni americane del 3 novembre, ma sappiamo già chi vincerà gli Oscar ad aprile. Il trailer di Hillbilly Elegy di Ron Howard fa capire che aria tira; interpretato da Glenn Close e Amy Adams nei panni di madre e figlia, il film riprende i temi del libro Hillbilly Elegy: A memoir of a family and culture in crisis di J.D. Vance che fu un caso nel 2016, l’anno in cui venne eletto Donald Trump. L’assunto del libro è questo: come fa un ragazzino a emanciparsi da generazioni di uomini e di donne degli Appalachi cresciuti tra sussidi sociali, bassa scolarizzazione, relazioni violente e tossicodipendenze?

Ph. Julio Cortez / Associated Press
Ph. Julio Cortez / Associated Press

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Che succederà a Hollywood dopo le elezioni?

di Giovanni Pedde (huffingtonpost.it, 21 ottobre 2020)

A pochi giorni dalle elezioni americane, vari analisti politici, ma soprattutto finanziari, s’interrogano su cosa potrebbe accadere a Hollywood all’indomani del voto. Quella dell’entertainment e dei media è un’industria di enorme rilevanza per l’economia degli Stati Uniti e che non si ferma certo al ristretto circuito degli Studios – Disney, Warner, Universal, Mgm e Paramount – e dei network televisivi. Si tratta di un ambito economico che abbraccia anche e soprattutto quelli che, in quanto destinatari preferenziali del loro gettito di contenuti, sono ormai di Hollywood i più importanti clienti, nonché, in prospettiva, potenziali proprietari: da una parte le grandi piattaforme di streaming, come Netflix; dall’altra, le cosiddette società “tecnologiche”, tra cui Apple e Amazon, a loro volta proprietarie dei servizi di streaming Apple Tv+ e Amazon Prime Video.HollywoodStudios-America2020 Continua la lettura di Che succederà a Hollywood dopo le elezioni?

Stravaganze dalla Thailandia, dove i regnanti sono divinità

di Caterina Galloni (blitzquotidiano.it, 25 ottobre 2020)

Ha un patrimonio di ventisei miliardi di euro, ha avuto quattro mogli, ordina ai cortigiani di avvicinarsi in ginocchio e ha nominato generale dell’aviazione Foo Foo, il suo defunto barboncino. È Maha Vajiralongkorn, re della Thailandia, e per varie ragioni potrebbe non riscuotere rispetto incondizionato da parte dei settanta milioni di sudditi. Sul Daily Mail, Jane Fryer elenca i motivi. Per cominciare, la tendenza a indossare top corti da teenager, jeans a vita bassa ed esibire vistosi tatuaggi finti. Poi c’è la vita amorosa caotica: a sessantotto anni è alla quarta moglie, la cui compagnia condivide con la concubina ufficiale, recentemente rientrata nelle sue grazie dopo un breve ma spietato allontanamento.

dailymail.co.uk
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