La Russia sta intenzionalmente addestrando i modelli di Intelligenza Artificiale, come ChatGPT, nutrendoli con la propria propaganda. A partire dal 2022, ha sviluppato una rete globale di siti in diverse lingue, nota come Pravda Network. La maggior parte di questi siti contiene la parola pravda, ovvero “verità” in Russo, nel proprio indirizzo Web.
di Adalgisa Marrocco (huffingtonpost.it, 29 marzo 2025)
Vignette e discriminazione: un binomio che, a prima vista, appare come una contraddizione. Eppure, nel corso della Storia, è stato spesso uno degli strumenti più potenti per costruire consenso attorno alle forme più arroganti e oppressive del potere.
Una delle disegnatrici del Washington Post, Ann Telnaes, si è dimessa perché il giornale non ha pubblicato una sua vignetta su Jeff Bezos, tra gli uomini più ricchi del mondo, proprietario di Amazon nonché dello stesso Washington Post. Telnaes, che è una vincitrice del Premio Pulitzer, ha pubblicato sulla sua newsletter personale un bozzetto della vignetta: mostra vari personaggi di spicco delle aziende tecnologiche e dei media statunitensi che s’inginocchiano davanti a Donald Trump.
Quando la scorsa settimana Elon Musk ha condiviso su X un’immagine che apparentemente ritraeva una Kamala Harris vestita da dittatrice comunista, è stato subito evidente che l’illustrazione era un falso creato dall’Intelligenza Artificiale. La candidata alla presidenza degli Stati Uniti del Partito Democratico – appena uscita da un dibattito decisamente positivo contro il suo avversario Donald Trump – non è comunista, e (per quanto ne sappiamo) nemmeno una cosplayer che s’ispira all’Unione Sovietica.
Nessun dibattito presidenziale come quello tra Biden e Trump, andato in onda ieri notte sulla Cnn, ha suscitato più curiosità per la forma che per il contenuto. Sarà che i due candidati, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e l’ex presidente Donald Trump, sono arcinoti, così pure le loro posizioni su aborto, immigrazione e politica estera. E persino i loro mantra («Trump è un bugiardo», sottolinea a più riprese Biden) e le loro sparate («Biden è il peggiore presidente di sempre», ripete a sfinimento Trump).
Adesso siamo tutti convinti che i social media determinino le opinioni politiche, e di conseguenza influenzino il voto. Non era così all’inizio, quando un tipico atteggiamento, un po’ supponente, si condensava nel mantra: «… e poi c’è la vita vera». Abbiamo (hanno) scoperto che nell’ambito della vita vera ci sono i social media. Accadeva allora (sembra un tempo remoto, ma siamo a dieci anni fa, o poco più) che la tecnologia permettesse una precisione nella comunicazione politica prima impensata e impensabile.
di Lucio Romano (huffingtonpost.it, 8 febbraio 2023)
Dopo il lancio del modello ChatGPT, Intelligenza Artificiale (IA) generativa di OpenAI, ecco la risposta di Google con Bard, uno dei due chatbot che il colosso di Mountain View sta sviluppando. Per adesso sarà disponibile solo per un limitato gruppo di tester scelti da Google. Una nuova gigantesca gara, prima di tutto commerciale e finanziaria, tra le Big Tech. Come riporta Agenda Digitale, le Big Five del mercato tecnologico mondiale – Apple, Microsoft, Alphabet-Google, Amazon e Meta-Facebook (in ordine decrescente di valore di mercato) – hanno visto il loro fatturato crescere anche nel 2022, portandosi a circa 1.500 miliardi di dollari: i tre quarti circa del Pil italiano dello stesso periodo.
di Enzo Boldi (giornalettismo.com, 24 gennaio 2023)
Tutti ne parlano, tutti vogliono usarla. Alcuni, però, esagerano. L’evoluzione digitale ha portato la luce dei riflettori sull’evoluzione e la possibilità di fruizione di programmi applicativi basati sull’Intelligenza Artificiale. Una piccola porzione di ciò è stata dedicata allo sviluppo di app mobile come delle vere e proprie chatbot per dialogare con alcuni personaggi storici.