Archivi tag: censura

In Cina va in onda una serie tv in 39 episodi sulla vita del papà di Xi Jinping

Cctv

di Carlo Renda (huffingtonpost.it, 8 novembre 2024)

Un’epopea della vita di Xi Zhongxun, figlio di contadini della Cina Nord-Occidentale diventato un rivoluzionario comunista e un alto dirigente del Partito, nonché padre di Xi Jinping, presidente plenipotenziario della Repubblica popolare cinese dal 2013 fino a quando vorrà. È la serie tv Time in the Northwest, finanziata dal Dipartimento centrale di propaganda del Partito comunista cinese (Pcc), in onda sulla Cctv, la televisione di Stato cinese, in 39 episodi, per raccontare 25 anni di esistenza di un cinese esemplare e, nelle intenzioni, «esaltare i sentimenti rivoluzionari della vecchia generazione».

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I contenuti bizzarri sui social di Maduro

Epa / Miraflores Palace – Handout

(ilpost.it, 24 luglio 2024)

Ogni giorno gli account del presidente venezuelano Nicolás Maduro riversano sui social network una grande quantità di contenuti propagandistici, soprattutto video. Il regime di Maduro – che governa dal 2013 in maniera autoritaria e sta facendo di tutto per restare in carica e impedire all’opposizione di vincere le elezioni di domenica – ha detto con una certa pomposità di essersi impegnato in una «battaglia della comunicazione» su Internet, contendendo ai dissidenti l’unico spazio dove potevano ancora esprimersi con una certa libertà.

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Susan Sarandon: “Con Trump un fascista al governo”

di Manuela Santacatterina (hollywoodreporter.it, 11 maggio 2024)

«Rispondendo a questa domanda mi assicurerò di rimanere nella lista nera per il resto dell’anno». Susan Sarandon, giurata del Riviera International Film Festival e protagonista di una masterclass sold out nell’ex Convento dell’Annunziata di Sestri Levante, sorride accompagnata dall’applauso del pubblico dopo che THR Roma le domanda cosa abbia provato quando, nel novembre del 2023, è stata scaricata dalla United Talent Agency, l’agenzia con cui lavorava dal 2014, a seguito dei commenti fatti durante un raduno pro-Palestina a Union Square, New York, nello stesso mese.

Ph. Lucrezia Corciolani

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Don Winslow: “Smetto coi libri per lottare contro Trump”

di Adalgisa Marrocco (huffingtonpost.it, 9 maggio 2024)

Don Winslow è tornato, Don Winslow sta andando via. Città in rovine, pubblicato da Harper Collins, è l’ultimo capitolo di una trilogia che ha stregato milioni di lettori, ma è anche l’inizio di un addio. Lo scrittore americano, con trent’anni di carriera e venticinque bestseller alle spalle, ha scelto di abbandonare la letteratura, in parte per investire più tempo nell’attivismo politico alla vigilia delle presidenziali Usa. La sua intervista a Huffpost.

Ph. Fredrik Sandberg / TT

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Il venerato Bill Hicks

(ilpost.it, 26 febbraio 2024)

Durante i suoi ultimi spettacoli, il comico americano Bill Hicks diceva spesso al pubblico che forse era l’ultima volta che si esibiva. La gente la prendeva come una delle sue tante sparate, ma a Hicks era stato diagnosticato ormai da diversi mesi un cancro al pancreas, che si era metastatizzato al fegato. Aveva solo 32 anni, ma da un po’ di tempo aveva raggiunto una certa fama tra i cultori della stand-up comedy, la tipica comicità americana a monologhi, sia negli Stati Uniti sia nel Regno Unito.

@billhicksarchive via Facebook

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Bollywood sotto censura

di Adalgisa Marrocco (huffingtonpost.it, 19 gennaio 2024)

Possono gli estremismi influenzare l’industria culturale? Sembrerebbe proprio di sì, stando a quanto accade in India. Dopo le proteste dei gruppi indù di estrema destra, Netflix ha cancellato dalla sua offerta in tutto il mondo il film Annapoorani: The Goddess of Food, realizzato dalla casa di produzione indiana Zee Entertainment. La pellicola, nei cinema indiani dal 1° dicembre e on line dal 29, racconta la storia di Annapoorani, figlia di un bramino, la casta più elevata nel sistema indù, che ha un sogno: diventare la cuoca più famosa d’India.

Zee Studios / Naad SStudios / Trident Arts

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“Barbie” squarcia le certezze del Dragone

di Marco Lupis (huffingtonpost.it, 5 agosto 2023)

Lei bionda, alta, snella, occhi azzurri; lui biondo come lei, fisico palestrato, spalle quadrate, occhi altrettanto immancabilmente chiari. Parliamo di Barbie e Ken, la coppia più “rosa” dell’universo immaginario di Hollywood e sicuramente aderente al cento per cento ai canoni di bellezza tipicamente occidentali. Diciamo pure americani. Per questo non c’è da meravigliarsi se il nuovo film di cui, da noi, tutti parlano, ha avuto ben scarso successo nelle sale e tra il pubblico del resto del Mondo.

Warner Bros Pictures

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Le Filippine permetteranno la proiezione di “Barbie”, nascondendo una contestata mappa

(ilpost.it, 12 luglio 2023)

L’autorità che nelle Filippine si occupa di censurare i film ha dato il proprio consenso alla proiezione nel Paese di Barbie, dopo che nei giorni scorsi c’erano state grosse polemiche per via della presenza in una scena di una mappa che sembra contenere quella che viene chiamata “linea dei nove tratti”. La linea rappresenta le rivendicazioni territoriali della Cina nel Mar Cinese Meridionale, un’area ricca di risorse rivendicata da diversi Paesi, tra cui Filippine, Indonesia, Malaysia, Vietnam e Brunei.

Warner Bros Pictures / Youtube

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In Cina va molto un film patriottico con i piloti di caccia

di Guido Alberto Casanova (ilpost.it, 13 maggio 2023)

Da qualche settimana uno dei film di maggior successo nei cinema cinesi è Born to Fly, una storia d’azione ambientata tra i piloti dell’aviazione militare cinese che a molti spettatori e critici occidentali ha ricordato la serie di Top Gun: in Born to Fly al posto di Tom Cruise c’è uno dei più famosi attori cinesi, Wang Yibo. Da tempo in Cina il cinema è uno strumento di politica culturale utilizzato per diffondere modelli e icone di tipo patriottico.

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Chi sono i “blogger militari” russi

(ilpost.it, 5 aprile 2023)

Vladlen Tatarsky, il propagandista filoputiniano ucciso domenica a San Pietroburgo in quello che probabilmente è stato un attentato mirato, era un “blogger militare” (“milblogger”), una figura piuttosto peculiare all’interno del sistema dell’informazione russo. I milblogger sono propagandisti che diffondono informazioni, notizie e contenuti a favore dell’intervento militare russo in Ucraina usando principalmente la piattaforma di messaggistica Telegram e che, nel corso degli ultimi mesi, sono diventati estremamente popolari e famosi, al punto da influenzare il dibattito russo sulla guerra.

Ph. Mikhael Klimentyev / Epa – Kremlin – Pool

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