Archivi tag: celebrity politics

La notte di “We are the World”

(ilpost.it, 28 gennaio 2025)

Sulla porta degli A&M Studios di Los Angeles il 28 gennaio del 1985 c’era un cartello che invitava a lasciare «l’ego fuori dalla porta». Lo aveva attaccato il leggendario produttore e compositore Quincy Jones in vista di quella che, 40 anni fa, fu una notte memorabile per la storia del pop: quella in cui fu registrata We are the World, una delle canzoni più conosciute di sempre.

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Kimbal Musk a Palazzo Chigi con Stroppa e la moglie di Bocelli

LaPresse

di Francesco Malfetano (lastampa.it, 25 gennaio 2025)

Delle dimissioni di Daniela Santanché attese da Giorgia Meloni anche ieri a Palazzo Chigi non s’è vista traccia. A movimentare la giornata però, a metà pomeriggio, all’ingresso principale su Piazza Colonna si è palesato a Roma un cowboy, con tanto di cappello d’ordinanza. Per di più non uno qualunque. Sotto le falde in feltro c’era infatti Kimbal Musk, fratello minore del multimiliardario Elon.

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La terza vita di Beckham: con il calcio si può cambiare il mondo

Epa

di Giuseppe Bottero (lastampa.it, 21 gennaio 2025)

In campo ha vinto tutto, fuori ha rivoluzionato la moda e un pezzo di cultura pop. Eppure, dice David Beckham, quello di ambasciatore dei bambini per l’Unicef è «uno dei ruoli più importanti della mia vita. Durante la pandemia mi è stato chiesto di essere la voce dei più piccoli, di difendere i loro diritti. Un compito che ho preso seriamente, molto più di tanti altri», racconta il proprietario dell’Inter Miami FC.

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Ivanka Trump abbigliata come Audrey Hepburn al Liberty Ball

Ph. Carlos Barria / Reuters – Paramount / Kobal / Shutterstock

di Alessandra Baldini (ansa.it, 23 gennaio 2025)

Ivanka Trump ne clona l’abito da sera per il Liberty Ball e Audrey Hepburn si rivolta nella tomba? La pensa così Sean Ferrer, per nulla sorpreso, ma anche sconcertato, da quando ha visto la figlia di Donald Trump vestita come sua madre nel film del 1954 Sabrina. La diva di Vacanze romane – ha suggerito Ferrer – sarebbe più vicina alle posizioni della vescova episcopale Mariann Budde, che martedì ha chiesto a Trump «misericordia» per gay e migranti che a quelle del nuovo inquilino della Casa Bianca.

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Il trumpiano Nile Gardiner all’attacco di Harry e Meghan

AI-generated / workpermit.com

(adnkronos.com, 17 gennaio 2025)

Harry e Meghan stanno abusando dei loro titoli reali per promuovere inappropriate convinzioni «politiche». Lo sostiene Nile Gardiner, direttore del Margaret Thatcher Center for Freedom e Bernard and Barbara Lomas Fellow presso la Heritage Foundation, il quale ha dichiarato al Daily Beast che le critiche dei Sussex alla decisone di Meta di eliminare il fact-checking suoi social media sono una «questione profondamente politica».

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Trump nomina Stallone, Gibson e Voight suoi “ambasciatori speciali” a Hollywood

Getty Images

(agi.it, 17 gennaio 2025)

Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha nominato gli attori Sylvester Stallone, Jon Voight e Mel Gibson “ambasciatori speciali” a Hollywood per fargli da “occhi e orecchie” nell’industria cinematografica, che è in larga parte pro-Democratici. Stallone, 78enne newyorkese che ha interpretato Rambo e Rocky, ha aperto un gala per il presidente eletto a metà novembre nel suo feudo di Mar-a-Lago in Florida.

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Floriani Mussolini segna, i tifosi esultano col saluto fascista

(corriere.it, 22 dicembre 2024)

Un gol che fa rumore. Non solo perché è il suo primo da calciatore professionista e perché ha consentito alla Juve Stabia di battere e staccare in classifica il Cesena, ma per il cognome dell’autore, Romano Floriani Mussolini, pronipote del Duce e figlio dell’ex eurodeputata Alessandra, seduta in tribuna.

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Addio a Marisa Paredes, icona della libertà

El Deseo

di Alberto Infelise (lastampa.it, 18 dicembre 2024)

Marisa Paredes è sola sul palco, la luce è tutta su di lei, allarga le braccia verso il suo pubblico, lì davanti a lei, le stringe sul petto, si inchina, il pubblico piange e sorride tutto insieme, si alza in piedi e applaude. Marisa Paredes non c’è più. È morta ieri mattina presto, nell’ospedale Fundación Jiménez Díaz di Madrid per la complicazione di un problema coronarico. Eppure non morirà affatto. È stata una delle più grandi attrici degli ultimi cinquant’anni, ha definito con la sua recitazione acuta e asciutta, tagliente come una lama, la cinematografia di Pedro Almodóvar.

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La notte in cui sparì Glenn Miller

nationalmuseum.af.mil

di Marco Patricelli (agi.it, 14 dicembre 2024)

Non c’era il chiaro di Luna e neppure l’eco di una serenata quando, il 15 dicembre 1944, l’aereo con a bordo Glenn Miller si perdeva nel buio della notte sulla Manica e il mare inghiottiva il musicista che aveva inventato lo swing e composto Moonlight Serenade. Dalla storia passava alla leggenda, dalle luci del successo al buio sulla sua fine che assunse da subito i toni del giallo. Il monoplano di costruzione canadese Noorduyn Norseman UC-46 era decollato da Londra in direzione Parigi, ma non vi arrivò mai.

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Le canzoni e i concerti “per l’Africa” non erano una grande idea

(ilpost.it, 20 novembre 2024)

Lunedì il cantante inglese Ed Sheeran ha detto che, se ne avesse avuto la possibilità, avrebbe «rispettosamente vietato» l’utilizzo della sua voce nella nuova versione di Do they know it’s Christmas?, che uscirà il 25 novembre. È una canzone pubblicata quarant’anni fa dal supergruppo britannico Band Aid, fondato da Bob Geldof e Midge Ure, e composto da molte popstar e rockstar internazionali, che ai tempi ebbe un successo enorme anche per via del suo obiettivo filantropico.

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