Archivi tag: celebrity culture

È sbagliato dare a una nuova specie il nome di una persona?

(ilpost.it, 3 giugno 2023)

Nell’aprile del 2022 l’entomologo statunitense Derek Hennen descrisse in un articolo scientifico pubblicato insieme a due suoi colleghi diciassette nuove specie di millepiedi del genere Nannaria (detti anche “millepiedi dagli artigli ritorti”) scoperte nella catena montuosa degli Appalachi, nella parte orientale dell’America del Nord. Nel dare un nome a due nuove specie da lui scoperte Hennen s’ispirò al nome di sua moglie Marian per una delle due (Nannaria marianae) e a quello della cantautrice Taylor Swift, di cui è un grande fan, per l’altra specie (Nannaria swiftae).

Ph. Seth Wenig / Ap – Wikimedia

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Nella vita adulta è meglio ridurre le amicizie immaginarie

di Arthur C. Brooks (The Atlantic / internazionale.it, 15 aprile 2023)

Il poster più popolare della storia degli Stati Uniti è stato diffuso nel 1976 e ha causato un piccolo attacco di panico morale tra i genitori statunitensi. Raffigurava Farrah Fawcett, la star di Charlie’s Angels, in posa con un costume da bagno rosso intero, mentre sfoggiava il suo perfetto, enorme sorriso. Ne furono vendute dodici milioni di copie. Tra gli acquirenti c’eravamo io e la maggior parte dei miei amici di seconda media, ognuno dei quali l’attaccò alla parete della propria camera. Le nostre madri erano scandalizzate, il che suppongo fosse un po’ il punto di tutta la faccenda.

Yellow Dog Productions / Getty Images

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Un requiem per Andy Warhol

di Daniele Cassandro (internazionale.it, 31 gennaio 2023)

Il 1° aprile del 1987, a una commemorazione dell’artista Andy Warhol, che era morto il 22 febbraio, Lou Reed e John Cale tornarono a parlarsi dopo anni. Era dal 1968, anno di White light / White heat dei Velvet Underground, che i due non si vedevano. Erano successe molte cose nel frattempo: la controcultura era implosa così come l’arte di Andy Warhol si era ripiegata su sé stessa. La New York dei primi anni Sessanta, quella della Pop Art, degli happening, del cinema sperimentale e delle amfetamine spacciate per punture di vitamine non esisteva più.

Ph. Marilyn K. Yee / New York Times / Getty Images

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I costi sociali del Jova Beach Party

di Sarah Gainsforth (essenziale.it, 19 agosto 2022)

La seconda edizione del Jova Beach Party, il tour estivo che Jovanotti sta portando in dodici località italiane, di cui nove sono spiagge, è al centro di numerose critiche per il suo impatto ambientale. I concerti distruggono i delicati ecosistemi costieri con lo spianamento delle dune, l’abbattimento di piante, il calpestio di migliaia di persone, fanno notare molte associazioni ambientaliste tra cui Legambiente, la Lipu e l’Ente Nazionale Protezione Animali, che hanno lanciato una petizione per vietare i grandi eventi su spiagge e siti naturali. A Marina di Ravenna i concerti sono stati organizzati nei pressi di una riserva naturale. A Vasto e a Roccella Jonica le aree scelte per l’evento sono destinate a tutela ambientale e rinaturalizzazione per la presenza di vegetazione dunale. La spiaggia di Casabianca che ha ospitato la tappa di Fermo – e che è stata spianata di nuovo dopo che era già stato fatto tre anni fa per ospitare la prima edizione del tour – è un’area di tutela del fratino, un piccolo uccello a rischio estinzione.

Ph. Michele Lugaresi Maikid

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Quanto inquinano i jet privati delle celebrità?

(ilpost.it, 30 luglio 2022)

Alcune recenti polemiche sui social network e la pubblicazione di un’indagine a riguardo hanno provocato in questi giorni estese critiche nei confronti delle persone famose che usano eccessivamente i propri jet privati, considerati da molti punti di vista un simbolo delle emissioni di gas serra – la causa del cambiamento climatico – che si potrebbero più facilmente evitare. Spesso infatti le celebrità e in generale le persone molto ricche usano i jet per voli brevissimi, di una ventina di minuti, nonostante gli stessi spostamenti in automobile produrrebbero una frazione delle emissioni. Un singolo viaggio ovviamente provoca una quantità limitata di emissioni, ma anche per l’uso abituale di questi aerei le emissioni di cui è personalmente responsabile chi li possiede sono molto più alte di quelle della persona media, anche considerando i soli abitanti dei Paesi più ricchi, quelli che contribuiscono di più al cambiamento climatico.

Kylie Jenner via Instagram

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L’assurda teoria del complotto sul nuovo album di Beyoncé

di Amos Barshad (wired.it, 2 agosto 2022)

La settimana scorsa Beyoncé ha pubblicato il suo settimo album in studio, Renaissance. Se i messaggi nascosti nelle varie immagini promozionali del disco sono corretti, la fine del mondo predetta nell’Apocalisse è imminente. O almeno questo è quello di cui si sono convinte alcune persone. Dopo la teoria secondo cui Beyoncé sarebbe un membro della setta degli Illuminati, che circola da anni sui social media, ora Internet ci dispensa un nuovo complotto: Beyoncé non si accinge a governare il mondo, sta solo cercando di farci sapere che sta finendo. Tutto è iniziato con le foto a cavallo della popstar. La copertina di Renaissance presenta uno scatto memorabile di una Beyoncé seminuda su tacchi vertiginosi e in groppa a un cavallo argentato.

Parkwood Entertainment / Columbia Records

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Una mappa con le persone più famose di ogni città del mondo

(ilpost.it, 29 luglio 2022)

Il geografo finlandese Topi Tjukanov, esperto designer, ha realizzato una mappa interattiva che mostra qual è la persona più famosa nata in praticamente ogni città del mondo. Si è ispirato a un progetto pubblicato dal sito The Pudding, che aveva realizzato una mappa simile degli Stati Uniti considerando le persone più citate su Wikipedia in base al luogo di nascita. Tjukanov ha affinato la versione di The Pudding con alcuni accorgimenti: innanzitutto ha esteso la mappa a tutti i Paesi del mondo e, soprattutto, ha introdotto una classificazione più accurata delle persone più note. Si è servito di uno studio piuttosto recente, pubblicato un mese fa su Nature e realizzato da alcuni ricercatori delle Università parigine Sorbona e Sciences Po, della Columbia e dell’Università di New York.

Notable People / Topi Tjukanov

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Libri come accessori

(ilpost.it, 25 aprile 2022)

Qualche giorno fa, in un articolo del New York Times, il giornalista Nick Haramis ha raccontato che a Los Angeles si parla dell’esistenza di un professionista che i personaggi famosi pagherebbero per scegliere al posto loro i libri da leggere, o meglio: quelli con cui comparire in pubblico e farsi fotografare, indipendentemente che li si legga o no. Il compito del o della “book stylist” non sarebbe infatti di consigliare delle letture ma di trattare i libri come fossero vestiti, borse e gioielli, come degli accessori insomma, da accordare alla celebrità o all’influencer in questione. Al momento non si sa chi si serva del suo aiuto – scoprirlo rovinerebbe il senso del suo lavoro – e, scrive Harris, la sua identità «come nei finali più inquietanti della letteratura, rimane un mistero». Non è certo la prima volta che i libri sono trattati solo dal punto di vista estetico o per suggerire una certa idea intellettuale di sé: per esempio, i professionisti a cui rivolgersi per riempire la libreria di casa in base alle tonalità del soggiorno esistono già.

Mega / Tmz

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Le cose che anticipò “Kony 2012”

(ilpost.it, 10 marzo 2022)

Nel 2012 Invisible Children era una semisconosciuta associazione californiana impegnata da otto anni in attività di informazione e sensibilizzazione dei Paesi occidentali sui crimini commessi in Africa Centrale da un violento gruppo di milizie fondamentaliste guidato da un leader ugandese chiamato Joseph Kony. Nei primi giorni di marzo di quell’anno, esattamente dieci anni fa, il nome e il lavoro di Invisible Children diventarono eccezionalmente noti negli Stati Uniti e in molti altri Paesi del mondo, oltre ogni realistica previsione, dopo che l’associazione pubblicò su Internet un documentario di circa mezz’ora intitolato Kony 2012. In sei giorni diventò il primo video su YouTube a essere visto oltre 100 milioni di volte.

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