di Andrea Venanzoni (ilfoglio.it, 2 maggio 2022)
Nella convention milanese di Fratelli d’Italia sciabordava, in metafora e in potenza simbolica, il suono del mare largo. Chiamati a punteggiare la costruzione del soggetto politico meloniano nella strada, pardon nella navigazione verso il governo del Paese, le figure marinare e il mare sono stati evocati a piè sospinto. «Noi siamo navigatori», ha ricordato Giorgia Meloni. Che ha poi rivolto un avviso ai “naviganti” di sinistra, sul fatto che saranno battuti. E ancora: la leader del partito dal palco ha raffigurato la dicotomica distinzione tra il “surfista”, che tende a scivolare sulla sommità delle onde e in certa misura a esserne guidato, e appunto il “navigatore” che al contrario domina le correnti e le intemperie oceaniche. Se a questo aggiungiamo che tra i punti programmatici è stata ipotizzata la costituzione di un Ministero del Mare potrebbe dirsi che il cerchio davvero si chiude.