Archivi tag: carisma

La sterzata ego-populista di Giorgia Meloni alla prova delle Europee

di Mario Lavia (linkiesta.it, 29 aprile 2024)

«Vota Antonio vota Antonio vota Antonio…». Totò, in quel vecchio film, si era inventato una candidatura friendly, Antonio La Trippa diventava per il popolo semplicemente “Antonio”, e certo non poteva immaginare, quel genio, che la sua personale campagna elettorale sarebbe diventata un modello: eppure così è stato, tanti decenni dopo, quando nientedimeno che il capo (la capa) del governo si è rivolta agli “i-ta-liani!”, «Scrivete Giorgia sulla scheda» che rievoca almeno ai boomer Ho scritto t’amo sulla sabbia (Franco IV e Franco I, 1968).

Ph. Rishabh Dharmani / Unsplash

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Chi è famoso su Internet non è famoso-famoso

(ilpost.it, 10 agosto 2023)

Prima dei social network diventare una persona famosa e riconosciuta da milioni di persone era piuttosto raro e complesso. Era necessario essere molto talentuosi, molto belli o molto ricchi, e spesso molto fortunati: star del cinema, della musica e della televisione, sportivi o politici particolarmente carismatici, artisti (pochi) o modelli. Nella maggior parte dei casi l’attenzione pubblica riservata a queste persone passava anche dal fatto che i media tradizionali li riconoscevano come celebrità, e ne raccontavano le vite di conseguenza, portando ancora più persone a conoscerli, banalmente, come “gente famosa”.

Ph. Dimitrios Kambouris / Getty Images for The Met Museum – Vogue

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TikTok sta alimentando il sogno di molti di diventare ricchi e famosi on line

(ilpost.it, 5 aprile 2023)

Le celebrità in declino e i personaggi carismatici che scrivono manuali, tengono discorsi e vendono soluzioni spacciate come miracolose per diventare ricchi e famosi con il minimo sforzo esistono da tempo. Con la diffusione dei social network, però, questo tipo di “guru” e i relativi contenuti motivazionali basati sulla retorica secondo cui il successo dipende esclusivamente dal merito individuale e dall’atteggiamento con cui si affronta la vita sono proliferati. In particolare, l’algoritmo di TikTok – e la sua capacità di far diventare virale un contenuto da un giorno all’altro – ha rafforzato la convinzione di molti giovani che costruirsi una florida carriera on line sia tutto sommato facile.

TikTok

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Super Bowl: ecco perché racconta l’America

di Chiara Pizzimenti (vanityfair.it, 12 febbraio 2023)

Tutti a Glendale, allo University of Phoenix Stadium, in Arizona, per il Super Bowl 2023, edizione numero 57. In campo Philadelphia Eagles e Kansas City Chiefs, ma la partita è solo parte dello spettacolo della finale del campionato professionistico statunitense di football americano che torna nella seconda domenica di febbraio (per l’Italia la notte fra domenica 12 e lunedì 13).

Nfl via Instagram

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Iran, la matita della rivoluzione

di Marta Allevato (agi.it, 13 gennaio 2023)

La Guida Suprema iraniana, Ali Khamenei, precipita al suolo perdendo una scarpa in volo fino a raggiunge il defunto dittatore libico, Muammar Gheddafi, già affondato in una pozza di sangue. La scena è disegnata dal più celebre vignettista iraniano, Mana Neyestani, ed è stata scelta per la copertina della prima rivista pubblicata in Francia dalla diaspora per raccontare, in tempo reale, le proteste in corso da 4 mesi in Iran e che molti già descrivono come la “rivoluzione” che porterà alla fine della Repubblica islamica.

neyestanimana via Instagram

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Ratzinger e Pelé, due spettacoli sacri a confronto

di Marco Belpoliti (repubblica.it, 3 gennaio 2023)

Il parallelo è quasi invitabile: due corpi esposti nello stesso giorno dentro due diversi luoghi sacri. Quello di Benedetto XVI, al secolo Joseph Aloisius Ratzinger, in San Pietro, la basilica della cattolicità mondiale, e quello di Pelé, al secolo Edson Arantes do Nascimento, nello stadio del Santos, tempio calcistico del Brasile e della comunità di tifosi di tutto il mondo. Un destino che li accumuna anche per la tecnica adottata nel conservare i loro corpi durante l’esposizione delle salme.

Kier / Unsplash

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Abbiamo tutti sottovalutato “L’avvocato del diavolo” 25 anni fa

di Giulio Zoppello (wired.it, 17 ottobre 2022)

L’avvocato del diavolo compie un quarto di secolo. Analizzarlo oggi, significa fare i conti con un film che continua a dividere nelle opinioni e nelle analisi, tra chi lo vede come uno dei migliori horror-thriller degli anni Novanta, in grado di farsi carico dello spirito di un’epoca, e chi invece un semplice film d’intrattenimento pretenzioso, a tratti davvero inconsistente. Chi scrive propende per la prima ipotesi.

Warner Bros / Regency Enterprises

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Tra le facce pari e dispari. Intervista a Umberto Pizzi, il sovrano dei fotografi romani

di Francesco Palmieri (ilfoglio.it, 4 settembre 2022)

Se tra la morte di Michail Gorbaciov e il venticinquennale di quella di Diana Spencer parlate con Umberto Pizzi, sovrano dei fotografi romani, sessant’anni di mestiere e ottantacinque di età, due domande le tenete già pronte. Nel suo archivio, parzialmente on line e dichiarato “patrimonio di interesse culturale”, sia di Gorbaciov sia di Lady D ci sono tante fotografie. Ma ci sono ovviamente anche gli occhi dell’autore.

Ph. Umberto Pizzi

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Una campagna elettorale show

di Michele Magno (ilfoglio.it, 24 settembre 2022)

All’inizio del Novecento l’avanguardia futurista italiana esaltava il varietà perché meraviglioso ed eccentrico, antintellettuale e popolare, capace di stupire, divertire, emozionare, abbindolare gli spettatori con la rapidità e il sensazionalismo del suo messaggio. Il teatro della sorpresa, come titolava il manifesto firmato da Filippo Tommaso Marinetti e Francesco Cangiullo nel 1921, doveva perciò gettare alle ortiche ogni scoria élitaria e diventare alogico, irreale. Artificio, comicità, imprevedibilità, testi scarni e insignificanti personaggi erano i canoni e i valori della drammaturgia futurista. Nel 1961 Martin Esslin pubblica The Theatre of the Absurd, dove campeggiano i nomi di Samuel Beckett, Eugène Ionesco, Jean Genet, capostipiti di un genere letterario celebre per il suo humour grottesco, le sue atmosfere surreali, il suo linguaggio ripetitivo, frammentato, privo di senso.

Ph. Domenico Stinellis / Ap

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Il carisma di Zelensky

(ilpost.it, 27 febbraio 2022)

Quando fu inaspettatamente eletto presidente dell’Ucraina nel 2019, dopo una carriera da attore comico passata tra le altre cose per una vittoria alla prima edizione della versione ucraina dello show Ballando con le stelle, non era facile prevedere che nel giro di pochi anni Volodymyr Zelensky si sarebbe ritrovato a guidare un Paese durante una delle più preoccupanti guerre in Europa dal 1945 a oggi. Ma quello che ha realmente stupito analisti e capi di Stato di mezzo mondo è che nel giro di pochi giorni Zelensky sia diventato un leader politico capace di straordinario carisma e fermezza, dotato di persuasione e coraggio al punto da essere descritto dai media internazionali come un personaggio «eroico». Nei primi giorni dell’invasione Zelensky, il cui consenso peraltro era in calo prima della guerra, ha fatto ricorso alle sue abilità di comunicatore per tenere una serie di discorsi particolarmente efficaci e infervorati rivolti alla popolazione ucraina, ai Paesi occidentali e anche ai russi.

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