Archivi tag: Capitol Hill

La decisione di “far fuori” Trump dai social, vista dagli storici

di Letizia D’Agata (agi.it, 11 gennaio 2021)

Donald Trump censurato dai social network dopo i fatti di Capitol Hill diventa un caso. Se ne discute anche in Italia. La questione è chiara: può una società privata decidere di “oscurare” il presidente degli Stati Uniti per le sue opinioni? Lo abbiamo chiesto a tre importanti storici italiani che, concordi nel condannare in linea teorica ogni forma di censura, hanno dato risposte differenti.

Pixabay
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Terminator le suona ai no-vax

(ilfoglio.it, 22 gennaio 2021)

Prima si era tolto qualche sassolino riguardo alla presidenza Trump, la “peggiore della storia” degli Stati Uniti. Dopo l’assalto al Campidoglio di Washington, aveva citato la Notte dei Cristalli nella Germania nazista come parallelo con la violenza populista dei Proud Boys. Ora Arnold Schwarzenegger, star di Hollywood ed ex governatore repubblicano della California, dà una lezioncina anche ai no-vax. L’ex Mister Olympia ha pubblicato sui suoi canali social un video che lo mostra mentre riceve la prima dose di vaccino anti-Covid. «Vieni con me, se vuoi vivere», dice Schwarzenegger, citando una frase da Terminator 2, uno dei film per i quali è più conosciuto.Terminator_no-vax Continua la lettura di Terminator le suona ai no-vax

Assalto al Congresso Usa: e se “I Simpson” avessero previsto tutto?

di Massimo Basile (repubblica.it, 7 gennaio 2021)

Un po’ Village People un po’ Armata Brancaleone, i trumpiani vestiti di corna e pellicce, come il cospirazionista Jake Angeli, detto lo Sciamano, hanno preso d’assalto la sede del Congresso, assieme a centinaia di esaltati, devastando porte, tavoli, vetrate, mostrando i loro vessilli da dentro i saloni di Capitol Hill. Le immagini hanno fatto il giro del mondo, seminando sorpresa e disorientamento in milioni di persone. Ma non in tutti: gli appassionati della serie di cartoni più famosa al mondo, I Simpson, lo avevano previsto.

Fox
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Il colore viola

di Ida Dominijanni (internazionale.it, 21 gennaio 2021)

“La democrazia è preziosa e fragile, ma qui, in questo luogo sacro che hanno cercato di colpire al cuore, la democrazia ha prevalso”, anche se “c’è tanto da riparare e da guarire”. Preziosa e fragile, dice Joe Biden. Mai data una volta per tutte, aveva detto Kamala Harris la sera della vittoria: dipende da noi, sempre e ogni giorno; è una cosa che si fa nel farsi. Finalmente insediato nell’assenza belligerante del suo predecessore, Biden poteva scegliere toni più trionfali per rinverdire il mito della democrazia americana a pochi giorni dall’assalto trumpista a Capitol Hill.

Afp
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La zuppa visiva dei rivoltosi di Washington

di Aldo Premoli (huffingtonpost.it, 16 gennaio 2021)

L’intero perimetro del Campidoglio ora è protetto da recinzioni metalliche e dai militari con armi in pugno, i militari della Guardia Nazionale questa volta sono preparati. Ma preparati sono arrivati, lo scorso 6 gennaio, anche i sostenitori di Trump: con il viso dipinto di rosso, bianco o blu, mantelli con bandiera (americana, ma anche dei Confederati o con stampato a grandi caratteri il nome Donald Trump) e abiti da supereroe; qualcuno addirittura in costume da Capitan America, qualcuno da Abramo Lincoln, c’era persino uno da aquila calva, lo stemma usato per la certificazione dei documenti pubblicati dal governo federale.

Ph. Jose Luis Magana / Ap
Ph. Jose Luis Magana / Ap

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Lezioni da Washington

di Ida Dominijanni (internazionale.it, 13 gennaio 2021)

Fra le immagini provenienti da Washington ne circola una perfino più sintomatica di quelle dei manifestanti che si arrampicano come formiche sui muri di Capitol Hill e devastano indisturbati il tempio della democrazia americana, o di quelle dello sciamano tatuato con le corna che si accomoda trionfante sullo scranno di Mike Pence, o di quelle dei legittimi rappresentanti del popolo evacuati sotto la minaccia dei Proud Boys armati. È un filmato fatto con il telefono e diffuso dal figlio dello stesso Trump, che ritrae il presidente tuttora in carica con la moglie a fianco davanti a uno schermo televisivo, mentre si gode la diretta della manifestazione che sta per aizzare contro il Parlamento, il tutto con Gloria – un nome un programma – a tutto volume per tenergli su il morale.

Ph. Erin Schaff / The New York Times – Contrasto
Ph. Erin Schaff / The New York Times – Contrasto

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Anche Macaulay Culkin vuole rimuovere Donald Trump da “Mamma, ho riperso l’aereo”

di Paolo Armelli (wired.it, 14 gennaio 2021)

Non è proprio un buon periodo per Donald Trump: dopo aver fatto convergere tutti i commentatori politici contro di sé per aver aizzato gli attentatori di Capitol Hill, essere stato bannato da qualsiasi social network esistente ed essere diventato il primo presidente degli Stati Uniti ad affrontare due volte il processo di impeachment, ecco che sul suo cammino irrompe un’altra probabile rimozione. In molti, infatti, stanno chiedendo on line che il presidente uscente venga rimosso anche da Mamma, ho riperso l’aereo, il sequel del cult degli anni Novanta Mamma, ho perso l’aereo. Nel film l’allora chiacchieratissimo imprenditore faceva la sua comparsa in un breve cameo, dando un’indicazione al protagonista Kevin McCallister all’interno del lussuoso Plaza Hotel di New York (all’epoca di sua proprietà).MacaulayCulkin_DonaldTrump Continua la lettura di Anche Macaulay Culkin vuole rimuovere Donald Trump da “Mamma, ho riperso l’aereo”

Il video di Arnold Schwarzenegger che dice ai trumpiani cosa pensa di loro

(esquire.com, 11 gennaio 2021)

Ha un po’ il sapore del cinecomic il duello virtuale andato in scena fra Donald Trump e Arnold Schwarzenegger; ma d’altronde, in un’epoca in cui la democrazia è messa a rischio dall’ex conduttore di The Apprentice, non stupisce che le forze del bene siano rappresentate da Terminator. Schwarzy ha infatti pubblicato un video di sette minuti in cui attinge al suo vissuto personale per ammonire la nazione circa la gravità della situazione. Bandiera statunitense da una parte, californiana dall’altra, in un setting scenografico completo di musica teatrale drammatica di sottofondo, Schwarzenegger ha commentato gli avvenimenti della settimana scorsa con un atteggiamento molto compito, sganciando subito un messaggio molto forte.Schwarzenegger_Conan_Trump Continua la lettura di Il video di Arnold Schwarzenegger che dice ai trumpiani cosa pensa di loro

Per Umberto Tozzi non c’è “Gloria” nello staff di Trump che utilizza il suo pezzo prima dell’assalto a Capitol Hill

di Ilaria Roncone (giornalettismo.com, 10 gennaio 2021)

Umberto Tozzi si dissocia dall’utilizzo della canzone Gloria prima dell’assalto a Capitol Hill, con i figli di Donald Trump e tutto il suo staff ripreso sulle note della canzone. Melodia che è stata ampiamente utilizzata da Trump e dai suoi: anche mercoledì 6 gennaio – appena prima dell’assalto al Congresso – durante il comizio risuonavano le note della nota canzone del cantante italiano, diffusa tramite altoparlanti. Umberto Tozzi ha deciso di dissociarsi apertamente e pubblicamente dal fatto con un video su Twitter, e sui social sceglie di prendere posizione sulla questione sia in Italiano che in Inglese.Tozzi_Gloria_Trump Continua la lettura di Per Umberto Tozzi non c’è “Gloria” nello staff di Trump che utilizza il suo pezzo prima dell’assalto a Capitol Hill

Due Americhe e la messa al bando della ragione

di Mario Sechi (agi.it, 10 gennaio 2021)

La crisi americana è una matrioska, quella più grande ha la faccia di Donald Trump, ma al suo interno ci sono altre bamboline che sono pronte a bussare alla porta di tutti. La colpa di Trump è quella di non aver mai tenuto conto di una verità che la Storia offre gratis a tutti: la massa ha un limite di manovra per qualsiasi leader carismatico, superato quello, diventa ingovernabile, assume una propria fisionomia e diventa “muta di guerra” (Elias Canetti, Massa e potere). La sua responsabilità politica è evidente, non è una questione di intenzionalità o meno – il fatto è squadernato –, si tratta dell’incapacità di Trump di leggere (e reggere) il contesto del 6 gennaio scorso: il conteggio dei voti in Georgia, la seduta del Congresso per la certificazione dell’elezione di Joe Biden, la manifestazione degli elettori di Trump sull’Ellipse di fronte alla Casa Bianca. Tre scenari, due Americhe.

Afp
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