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Della decadenza dei leader mediatici

di Alessandro Aleotti (linkiesta.it, 31 dicembre 2019)

Il mainstream del dibattito politico italiano concorda su un fatto: Matteo Salvini è l’uomo forte. Chi lo avversa evoca un inquietante pericolo per la democrazia, mentre chi lo sostiene non desidera altro che un condottiero politico torni ad abitare il potere romano.GuyDebord-cover Continua la lettura di Della decadenza dei leader mediatici

Salvini è su TikTok, il social dei sedicenni

di Simonetta Sciandivasci (linkiesta.it, 15 novembre 2019)

Matteo Salvini visto da TikTok non è male, perché non è lui, così come Bonolis non era Bonolis a Bim bum bam e nessun adulto è chi è quando si rivolge ai ragazzini. Alla piattaforma degli adolescenti il #leaderdellalega si è iscritto da due giorni e ha già novemiladuecento e passa seguaci (cresceranno, uh se cresceranno), molti dei quali sono account senza volto, né nome, né bio.

Matteo Salvini via TikTok
Matteo Salvini via TikTok

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Il duello (ma per cosa?) dei due Mattei a favore di telecamere e di tweet

di Sofia Ventura (linkiesta.it, 16 ottobre 2019)

In origine furono i dibattiti tra i candidati presidenziali: Kennedy versus Nixon nel 1960 il primo, rimasto memorabile. Nel 1984 un magistrale Reagan ebbe la meglio su Mondale. Nell’ultimo dibattito tra Trump e Hillary Clinton, il primo mise in scena tutta la sua “originale” teatralità. La sinistra che non ha il “monopolio del cuore” è passata alla storia grazie all’aristocratico Valéry Giscard d’Estaing confrontato al Mitterrand che per la seconda volta, nel 1974, tentava l’arrembaggio all’Eliseo.duello_due_mattei Continua la lettura di Il duello (ma per cosa?) dei due Mattei a favore di telecamere e di tweet

Il governo Conte in 14 indimenticabili post

di Francesco Oggiano (wired.it, 10 agosto 2019)

Il post-Conte – ora che la crisi di governo è una realtà conclamata – non può che iniziare da lì: dai post dei suoi vice e dei suoi ministri. Ora che il governo più Twitter-dipendente di sempre si appresta a ricominciare una nuova campagna elettorale (qualora avesse mai terminato quella precedente), è forse il caso di ricordarlo attraverso i suoi interventi politici (in senso lato) su Facebook, Twitter e Instagram.

Ph. Miguel Medina / Afp / Getty Images
Ph. Miguel Medina / Afp / Getty Images

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È casuale che dopo l’intervista con il “Corriere” Salvini sponsorizzi un suo inserto?

(giornalettismo.com, 2 agosto 2019)

Prima di essere ministro dell’Interno, prima di essere vicepremier, prima di essere leader della Lega, parlamentare europeo, padre, compagno e tifoso del Milan, Matteo Salvini è di fatto un influencer. Con i suoi quasi 4 milioni di Followers su Facebook, 1,6 milioni su Instagram e 1,1 milioni su Twitter, Salvini è il politico più seguito d’Italia.salvini-fallaci-corsera Continua la lettura di È casuale che dopo l’intervista con il “Corriere” Salvini sponsorizzi un suo inserto?

Distopia, regressione e paranoia: perché questo è il governo più postmoderno di sempre

di Hamilton Santià (linkiesta.it, 6 agosto 2018)

La campagna elettorale non è finita con il 4 marzo, così come la propaganda non si è fermata con l’insediamento del nuovo governo. Ogni giorno che passa esponenti più o meno prestigiosi dell’esecutivo Lega-5S si preoccupano di alzare la temperatura della tensione con affermazioni esagerate e provocatorie su qualsiasi tema in grado di polarizzare l’opinione pubblica.kenshiro_mad-max Continua la lettura di Distopia, regressione e paranoia: perché questo è il governo più postmoderno di sempre

Selfie ai funerali di Stato, bufera su Salvini

(adnkronos.com, 19 agosto 2018)

È un’immagine che sta facendo discutere quella rimbalzata sui social nelle ultime ore e che vede protagonista il vicepremier Matteo Salvini. Ieri il ministro dell’Interno ha partecipato ai funerali solenni delle vittime del crollo del ponte Morandi a Genova e dopo la cerimonia è stato fermato da una donna per scattare un selfie.Genova_18.08.18 Continua la lettura di Selfie ai funerali di Stato, bufera su Salvini

Salvini è un grande comunicatore? Sì, ma ha copiato tutto da Berlusconi

di Marco Sarti (linkiesta.it, 28 giugno 2018)

Sa stare in televisione e sui social network. Twitta continuamente e passa da una diretta Facebook all’altra. Semplice, spontaneo e convincente. È in campagna elettorale da almeno quattro anni, il protagonista assoluto della scena politica. Si può pensare tutto il male possibile di Matteo Salvini, ma non si possono negare le sue capacità mediatiche.Berlusconi Continua la lettura di Salvini è un grande comunicatore? Sì, ma ha copiato tutto da Berlusconi

Intellettuali all’italiana

di Giulio Cavalli (linkiesta.it, 25 giugno 2018)

Benvenuti nell’estate 2018, quando Claudio Marchisio e Francesco Totti diventano l’argine nazionalpopolare alla merda che ogni giorno viene sparsa dai vomitatori d’odio (esclusi i fine-settimana, avete notato? perché il week-end è sacro quasi come l’aperitivo). E intanto rimbomba l’assenza degli intellettuali prêt-à-porter, quelli che tutti i giorni sui loro account social o nelle ospitate televisive ci propinano le loro fondamentali idee.ClaudioMarchisio Continua la lettura di Intellettuali all’italiana

Tutto il mondo è propaganda

Dal nuovo libro di Panarari in uscita da Le Monnier, Poteri e informazione. Teorie della comunicazione e storia della manipolazione politica in Italia (1850-1930). Tra pubblicità politica e commerciale, il vasto campionario della comunicazione ingannevole

di Massimiliano Panarari (lastampa.it, 2 maggio 2017)

Vasto e piuttosto vario è il campionario della «comunicazione ingannevole». Dalla menzogna (la costruzione e lo «spaccio» di falsità) alla manipolazione di frame (che prevede l’operato intenzionale di alcuni soggetti nella costruzione di «cornici» ermeneutico-interpretative alterate o distorte per diffondere nei destinatari e nel pubblico una falsa percezione e ricezione dei messaggi inviati), il repertorio in materia si rivela considerevolmente nutrito.Senza titolo-1 Continua la lettura di Tutto il mondo è propaganda