Archivi tag: campagna elettorale

Tutti ballano la “Trump dance”

Bbc Sport

(adnkronos.com, 19 novembre 2024)

La “Trump dance” conquista il mondo dello sport a Stelle e Strisce. In occasione del match tra Stati Uniti e Giamaica, è stato Christian Pulisic a festeggiare con il balletto reso celebre dai comizi di Donald Trump in campagna elettorale. L’attaccante del Milan, che ha segnato una doppietta, dopo il gol del vantaggio, arrivato al 13’, ha abbassato le spalle, chiuso i pugni e mosso le braccia avanti e indietro, proprio come faceva il Presidente eletto sulle note di Y.M.C.A. dei Village People.

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Gli atleti statunitensi che esultano imitando il “ballo di Trump”

Tnt Sports / YouTube

(ilpost.it, 18 novembre 2024)

Negli ultimi giorni negli Stati Uniti diversi atleti hanno celebrato le loro vittorie o i punti segnati con alcune mosse che imitano un tipico balletto che Donald Trump, vincitore delle elezioni presidenziali, faceva durante i comizi in campagna elettorale. Le mosse consistono nel far andare avanti e indietro le braccia e ondeggiare le anche, mentre i piedi sono fermi.

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Quelli che stanno lasciando X

(ilpost.it, 14 novembre 2024)

Mercoledì The Guardian, uno dei più importanti giornali del Regno Unito con un grande seguito globale, ha comunicato che non utilizzerà più i propri account sul social network X (già Twitter) perché «i benefici di essere su X sono ormai superati dagli aspetti negativi». Alcune altre testate e personaggi famosi hanno deciso di fare altrettanto, criticando le recenti scelte del miliardario Elon Musk, proprietario di X e considerato l’artefice dello spostamento della piattaforma verso destra, vista l’attuale assenza di moderazione di contenuti violenti, razzisti, che promuovono notizie false, teorie del complotto e incitano all’odio.

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Il dibattito sul potere dei giornali dopo la vittoria di Trump

Ph. John Moore / Getty Images

(ilpost.it, 14 novembre 2024)

L’ultima campagna elettorale statunitense e la rielezione alla presidenza di Donald Trump hanno aperto un dibattito nei media americani intorno al fatto che il cosiddetto “potere del giornalismo” non esista più, o almeno sia molto diminuito. Le testate tradizionali, dai grandi quotidiani alle riviste più autorevoli alle maggiori televisioni, avevano tenuto in grande maggioranza posizioni critiche contro Trump o di vera opposizione.

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Come Barron Trump ha aiutato suo padre a ottenere i voti dei giovani maschi

Ph. Rebecca Blackwell / Ap

(ilpost.it, 9 novembre 2024)

Martedì sera, quando negli Stati Uniti ha cominciato a essere chiaro che Donald Trump sarebbe stato rieletto alla presidenza del Paese, il presidente dell’organizzazione di arti marziali miste Ultimate Fighting Championship, Dana White, ha tenuto un piccolo discorso sul palco del centro convegni di West Palm Beach, in Florida, dove il comitato elettorale dei Repubblicani stava festeggiando i risultati. «C’è qualche persona che vorrei ringraziare velocemente», ha detto White.

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Commander-in-Tweet: il populismo digitale di Trump

Ph. Sinna Nasseri / The New Yorker

di David Allegranti* (linkiesta.it, 6 novembre 2024)

L’arrivo di Donald Trump su Twitter è datato marzo 2009, quando Barack Obama è appena diventato presidente degli Stati Uniti. Rapidamente, diventa lo strumento preferito del miliardario americano. «La campagna presidenziale del 2016 potrebbe essere ricordata come quella in cui il populismo ha incontrato i social media digitali», scrivono Francisco Seoane Pérez et al. (2019, p. 13).

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Usa 2024: Elon Musk è la vera “October surprise”

Ph. Ryan Collerd / Afp via Getty Images

(adnkronos.com, 30 ottobre 2024)

«Elon Musk è l’October surprise di queste elezioni». È quanto scrive il Washington Post, affermando che «nessun miliardario americano ha giocato con la politica» come sta facendo il fondatore di Tesla e patron di X con la sua campagna a sostegno di Donald Trump. Il coinvolgimento a suon di megafinanziamenti di miliardari nelle campagne elettorali non è certo una novità, continua il Post, al centro di una bufera – e della fuga di centinaia di migliaia di abbonati – perché il miliardario che lo possiede, Jeff Bezos, ha deciso di bloccare l’editoriale con cui il comitato direttivo del giornale avrebbe voluto dare il proprio endorsement a Kamala Harris.

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Il linguaggio di Trump

Ph. David Ramos / Getty Images

(linkiesta.it, 22 ottobre 2024)

Le parole danno forma al pensiero, influenzano la conoscenza e il modo di vedere, quindi capire, il mondo. Vale in tutti i contesti, da quelli più intimi e ristretti ai discorsi pubblici. Quando a parlare davanti a una platea sono attori, atleti, artisti di qualsiasi tipo, le parole hanno grande risonanza e un certo peso nell’opinione pubblica. Se a parlare sono personaggi politici, a maggior ragione, il vocabolario diventa uno strumento potentissimo, da maneggiare con cura.

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Trump che serve al McDonald’s e il cortocircuito tra realtà e finzione

Ph. Doug Mills / The New York Times via Ap

di Antonio Gurrado (ilfoglio.it, 22 ottobre 2024)

Grande scandalo poiché Donald Trump ha servito per un quarto d’ora i clienti di un McDonald’s in Pennsylvania, però facendo finta. Nel senso che – spiegano i giornali – il fast food risultava chiuso e gli avventori erano stati convocati in loco appositamente selezionandoli fra sostenitori del Gop. Certo, dal punto di vista meramente definitorio, verrebbe da chiedersi se la finta in realtà non fosse vera.

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La lotteria milionaria di Elon Musk

Ph. Michael Swensen / Getty Images

(ilpost.it, 21 ottobre 2024)

Nel fine settimana Elon Musk ha cominciato a distribuire un milione di dollari al giorno attraverso una sorta di lotteria rivolta solo alle persone che firmano una sua petizione negli Stati in bilico per le imminenti elezioni presidenziali statunitensi. L’iniziativa è promossa dalla sua organizzazione “America Pac” per raccogliere fondi a favore del candidato Repubblicano Donald Trump alle presidenziali del prossimo 5 novembre, ma è stata messa in dubbio da diversi esperti perché potrebbe essere considerata una pratica illecita per comprare il voto di migliaia di persone negli Stati in cui è ancora molto incerto se vincerà Trump o la candidata Democratica Kamala Harris.

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