di Paolo Mossetti (wired.it, 22 giugno 2020)
Tenendo fede al suo stile, il presidente degli Stati Uniti ce l’aveva messa tutta per fare del suo ritorno in campo un momento di tensione: oltre alle parole incendiarie delle scorse settimane sulle manifestazioni contro il razzismo, c’era stata la scelta della data per il primo comizio dall’inizio della crisi da Coronavirus, e cioè il 19 giugno, che era sembrato uno sfregio a Black Lives Matter e agli afroamericani: proprio il Juneteenth, ovvero il giorno che commemora la liberazione degli schiavi dopo la Guerra Civile, e proprio a Tulsa, in Oklahoma, dove nel 1921 una folla di suprematisti bianchi aveva massacrato dozzine di neri nel quartiere di Greenwood.
Continua la lettura di TikTok, K-pop e il flop di Trump a Tulsa