Archivi tag: Bruno Vespa

Lo scontro tra Grillo e Conte è la degna conclusione della più clamorosa presa in giro della politica italiana

Unsplash

di Mario Lavia (linkiesta.it, 25 ottobre 2024)

Morire per Beppe Grillo? O morire per Giuseppe Conte? Per chi tifare: per il buffone che soffiò sul fuoco populista (la Casta, la Casta!) o per l’azzeccagarbugli passato dai decreti Salvini alla critica da sinistra a Kamala Harris? Meglio il Movimento dell’uno vale uno o il Partito a-valoriale e trasformista? Sono alternative false. Il Comico e l’Avvocato sono due facce della stessa medaglia, come dice Robert De Niro ad Al Pacino ne La sfida – solo che questi sono due miti, quelli due ominicchi.

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Schlein sul palco con J-Ax: la tentazione del politico di fare show

Elly Schlein via Instagram

(adnkronos.com, 10 ottobre 2024)

Elly Schlein, che – a sorpresa – è salita sul palco insieme agli Articolo 31 per “rappare” una canzone col celebre gruppo guidato da J-Ax, è solo l’ultima della lista. Ogni mattina un politico sa che deve svegliarsi e mettersi a caccia del consenso. Sin dai tempi della Prima Repubblica non c’è stato leader che non si sia messo in gioco pur di cercare l’empatia con i suoi elettori. Spesso su palcoscenici inediti, ben distanti dai “Palazzi” o dalle “stanze” del potere.

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Le celebrità engagé e i giovani che non distinguono tra imperativo morale e posizionamento sociale

di Guia Soncini (linkiesta.it, 14 maggio 2024)

Era ventidue anni fa, che per certe cose son ventidue secoli e per altre son ventidue minuti. Non c’erano i social, per dire. Io scrivevo per il femminile del Corriere, che vendeva vagonate di copie (a raccontarlo oggi, non sembra neanche vero). Siccome le pagine chiudevano in tipografia dieci giorni prima dell’uscita, se volevi coprire l’attualità dovevi farti venire un’idea. Farsi venire un’idea era esercizio che davamo tutti per scontato di dover fare: è la grande differenza tra i giornali di allora e i giornali di oggi, le canzoni di allora e le canzoni di oggi, i programmi di allora e i programmi di oggi.

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Polemica sul Forum alla Masseria di Vespa: “A rischio la credibilità del servizio pubblico”

(lastampa.it, 11 giugno 2023)

Finisce all’attenzione del Cda della Rai la quarta edizione del Forum in Masseria organizzato da Bruno Vespa, con la premier Meloni e otto ministri tra gli ospiti, che si è conclusa oggi a Manduria. I consiglieri di amministrazione Francesca Bria e Riccardo Laganà scrivono ai vertici dell’azienda: nel mirino, la possibilità che la copertura informativa dell’evento, con l’ampio risalto mediatico, si configuri «come pubblicità occulta a favore dell’attività imprenditoriale del collaboratore» Vespa.

Ph. Daniele Martini

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Sanremo, quando sul palco sale la polemica

(ansa.it, 27 gennaio 2023)

Sanremo e la politica in tutte le sue forme rappresentano un binomio solido e senza tempo, se si pensa che all’epoca del secondo Festival, nel 1952, Papaveri e papere fu considerata un brano “a rischio” perché alludeva al potere dei papaveri dell’allora Dc. Negli anni la polemica a sfondo politico, quasi sempre legata agli interventi dei comici, è diventata un ingrediente praticamente fisso del Festival. Ma questa volta non si tratta dell’intervento di un comico, bensì del presidente di una nazione in guerra, l’Ucraina.

Ph. Tiziana Fabi / Afp – Getty Images

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Festival di Sanremo 2023, l’intervento di Zelensky sarà durante la serata finale

(ilsecoloxix.it, 25 gennaio 2023)

L’intervento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky annunciato per la serata finale del Festival di Sanremo, sabato 11 febbraio, dovrebbe durare un paio di minuti e andare in onda alla fine della gara dei cantanti. È questo, a quanto si apprende, l’orientamento che sta maturando negli ambienti del Festival. Il videomessaggio del leader ucraino dovrebbe essere registrato nei prossimi giorni.

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Le bufale su Mussolini di Bruno Vespa ad “Agorà”

di Gianmichele Laino (giornalettismo.com, 17 novembre 2020)

Pensavamo che il debunking su Benito Mussolini fosse ormai un vecchio esercizio di stile, dal momento che l’ormai tradizionale e nostalgico motto del “quando c’era lui” è stato smentito in tutto o in parte dalle narrazioni successive di storici ed esperti. Invece, ci sembra di capire che per i boomer questa cosa funzioni ancora e che possa fare ancora tendenza raccontare che il capo del fascismo fondò l’Inps e stabilì la settimana di quaranta ore. Lo ha detto Bruno Vespa, la mattina del 17 novembre, ad Agorà [su Rai 3 – N.d.C.], presentando il suo libro sul fascismo Perché l’Italia amò Mussolini.Vespa_Mussolini_Agora Continua la lettura di Le bufale su Mussolini di Bruno Vespa ad “Agorà”

Il duello (ma per cosa?) dei due Mattei a favore di telecamere e di tweet

di Sofia Ventura (linkiesta.it, 16 ottobre 2019)

In origine furono i dibattiti tra i candidati presidenziali: Kennedy versus Nixon nel 1960 il primo, rimasto memorabile. Nel 1984 un magistrale Reagan ebbe la meglio su Mondale. Nell’ultimo dibattito tra Trump e Hillary Clinton, il primo mise in scena tutta la sua “originale” teatralità. La sinistra che non ha il “monopolio del cuore” è passata alla storia grazie all’aristocratico Valéry Giscard d’Estaing confrontato al Mitterrand che per la seconda volta, nel 1974, tentava l’arrembaggio all’Eliseo.duello_due_mattei Continua la lettura di Il duello (ma per cosa?) dei due Mattei a favore di telecamere e di tweet

Sindrome di Gulliver. Il ministro e il modellino del ponte

di Michele Smargiassi (blogautore.repubblica.it, 15 settembre 2018)

Sorride felice come un bambino perché questo fa un bambino quando tiene in mano un giocattolo: sorride, perché tenere in mano un giocattolo trasforma chiunque in un bambino. I modellini sono giocattoli speciali, sono l’essenza del giocattolo: sono miniature (le bambole come le automobiline) che rendono il mondo letteralmente maneggevole per le piccole, inesperte mani del bambino.toninelli-ponte-vespa Continua la lettura di Sindrome di Gulliver. Il ministro e il modellino del ponte

«Io come Reagan e Schwarzenegger. Non mi ritiro, so che mi voteranno»

Magalli: una senatrice pd mi dice che darà un segnale. E i due ex attori governarono bene. Mi scelgono per protesta? Io mi presto volentieri. E capisco i giovani

di Fabrizio Roncone (corriere.it, 29 gennaio 2015)

«Ieri sera, in un ristorante, ho incontrato una senatrice del Pd, che mi ha detto: “Magalli, parola d’onore: alla prima votazione, giovedì pomeriggio, io la voto sicuramente. E come me, vedrà, tanti altri. Perché un segnale anche noi dobbiamo pur darlo, non crede?”».Magalli_tophat

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