Archivi tag: Bruno Tabacci

Api, cavallette e tigri: torna il bestiario della politica

di Federica Mochi (adnkronos.com, 4 agosto 2022)

Orsi, tigri, api e persino cavallette: il linguaggio politico sta trasformando le prossime elezioni politiche del 2022, in programma il 25 settembre, in un pazzo giardino zoologico. Arma prediletta per la campagna elettorale, i leader di partito sono protagonisti, ciascuno a modo suo, del bestiario fantastico dell’estate, dove nuove metafore zoologiche fioriscono di giorno in giorno. Che sia per sminuire l’avversario, lanciare frecciatine all’alleato o ricompattare la propria squadra, i leader non si trattengono, tirando fendenti appena possono. «Questo linguaggio è un fenomeno che trova la sua legittimazione nel passato e che è molto sedimentato nel discorso pubblico quando si nutre di contenuti politici» spiega all’AdnKronos Francesco Giorgino.

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Nicola Acunzo, deputato e attore che siede in Commissione di Vigilanza Rai

(blitzquotidiano.it, 15 febbraio 2021)

Un deputato attore in Vigilanza Rai: fa discutere il caso di Nicola Acunzo, attore prestato alla politica, eletto con il MoVimento 5 Stelle, espulso per i mancati rimborsi e passato da poco al Centro Democratico di Bruno Tabacci, ma soprattutto membro della Commissione di Vigilanza Rai. Acunzo ha partecipato alla fiction Il commissario Ricciardi e, allo stesso tempo, è in Vigilanza Rai, con il conseguente rischio di conflitto d’interessi. Lui si difende: «C’è un grande fraintendimento» ha detto al Corriere della Sera, «io non ho lavorato per la Rai. Ma con la società di produzione cinematografica che poi vende il prodotto, che poi è stato venduto appunto alla Rai. In questo caso il conflitto non c’è. Non ho percepito alcun compenso dalla Rai».NicolaAcunzo Continua la lettura di Nicola Acunzo, deputato e attore che siede in Commissione di Vigilanza Rai

Vestiremo alla Tabacci?

di Carmelo Caruso (ilfoglio.it, 23 gennaio 2021)

La potenza del berretto. Se l’America ha le muffole di Bernie Sanders, perché l’Italia non dovrebbe avere la cuffia di lana di Bruno Tabacci? A Palazzo Chigi, invitato da Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, si è presentato in abito e cappotto, ma non ha rinunciato alla sua protezione di lana. “Sono calvo, mi riparo”. Ma non è solo una protezione. È il canestro di ciliegie dei parlamentari che sta raccogliendo, come le muffole di Sanders sono un segno che le sue mani stanno coperte, che è felice per Biden ma è diverso da Biden. Indumenti della crisi.BrunoTabacci Continua la lettura di Vestiremo alla Tabacci?