di Matteo Marchesini (ilfoglio.it, 23 agosto 2020)
Perché si ride? Per Schadenfreude? Perché gli altri ci appaiono dei burattini goffi, come dice Bergson? O perché così ci mostrano ciò che anche noi siamo e non osiamo rivelare? Si ride, freudianamente, se una battuta allenta il morso della repressione? O se scrollandoci di dosso la camicia di forza della logica scorgiamo il nonsenso sotteso a ogni discorso sensato? È più divertente trovare una discrepanza dove si suppone l’uniformità o una ripetizione dove dovrebbe esserci una differenza, come quando un uomo imita scimmiescamente un suo simile? Continua la lettura di Abbiamo davvero capito perché si ride?