Archivi tag: Brad Parscale

Il “nuovo” social network di Donald Trump

di Gianmichele Laino (giornalettismo.com, 5 maggio 2021)

Gennaio 2021: Donald Trump viene bannato dai principali social network, sbattuto fuori dalla porta principale. Maggio 2021: Donald Trump prova a rientrare su quegli stessi social network dall’ingresso di servizio, sperando di non essere visto, ma che – allo stesso tempo – la sua presenza si noti. Annunciato in pompa magna qualche mese fa, l’ex presidente degli Stati Uniti ha mantenuto la sua promessa. La piattaforma è proprietaria, si chiama donaldjtrump.com e ha come testata di apertura il claim From the desk of Donald J. Trump.

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Parler, il social network dell’estrema destra

di Pietro Mecarozzi (linkiesta.it, 17 novembre 2020)

L’estrema destra statunitense ha trovato un nuovo rifugio social: si chiama Parler, e si presenta come il regno della libertà d’espressione. La piattaforma si autodefinisce “La piazzetta del mondo”, promette la completa libertà di parola senza il rischio di essere bloccati e, allo stesso tempo, non consente l’accesso a troll o a contenuti sensibili. A novembre del 2020 ha registrato circa 4 milioni di utenti attivi e oltre 10 milioni di utenti totali, contro quota 1,5 milioni di utenti raggiunti sul finire di giugno. Un boom di contatti che, negli ultimi giorni, ha trovato maggior slancio dopo la proclamazione della vittoria di Joe Biden nelle elezioni presidenziali.Parler_social Continua la lettura di Parler, il social network dell’estrema destra

Solo il K-pop può sconfiggere QAnon

di Andrea Signorelli (esquire.com, 5 novembre 2020)

Pochi giorni dopo essersi laureata, tornò nella sua casa in Maryland. Qui, in attesa di trovare un lavoro, iniziò a passare un sacco di tempo su YouTube. Dopo essere accidentalmente incappata in un video molto particolare, l’algoritmo della piattaforma di streaming iniziò a suggerirgliene continuamente di simili. Ore e ore di contenuti raccomandati direttamente da YouTube, che la fecero precipitare sempre più a fondo in quel “buco nero” in cui i video si succedono senza sosta, trasformando una curiosità in un’ossessione e convertendo ai fenomeni più oscuri della Rete anche chi partiva da posizioni distantissime. È quello che è avvenuto – secondo quanto racconta Bloomberg – a Daezy Agbakoba, oggi una delle voci più in vista del suo movimento.The_ARMY Continua la lettura di Solo il K-pop può sconfiggere QAnon

Benito Trumpolini, Covidiota in Chief

di Maria Laura Rodotà (linkiesta.it, 6 ottobre 2020)

October Surprise, 2020 style

Dopo le tasse non pagate da Trump, gli appelli alle milizie fasciste di Trump, c’è stata l’autoincoronazione di Trump-Covidiota in Capo. Perché è il 2020, perché c’è Donald Trump, perché le sorprese di ottobre che influenzano le elezioni di novembre, in America, ci sono sempre state. Stavolta pochi prevedono una crisi internazionale. Paesi come Iran e Cina, sostengono gli esperti, preferiscono lasciar fare a Trump. Ora in cura con il Dexamethasone, che causa «comportamenti maniacali e pessima capacità decisionale».BenitoTrumpolini Continua la lettura di Benito Trumpolini, Covidiota in Chief

Florida Men: lo strano caso di Brad Parscale in trattamento sanitario obbligatorio

di Maria Laura Rodotà (linkiesta.it, 29 settembre 2020)

Tax day

I pundit, i commentatori della politica americana, non ne azzeccano una dai tempi di Bush/Gore e forse da prima, ma a volte viene voglia di credergli. Succede ora con David Frum: sull’Atlantic sostiene che Trump sta perdendo – come si suol dire – il controllo della narrazione. Che le rivelazioni del New York Times sulle tasse (750 dollari nel 2017) e i debiti (più di 300 milioni di dollari da restituire nei prossimi anni) e le perdite e i pasticci gli non verranno liquidati, al solito, come simpatiche caratteristiche del personaggio.parscale Continua la lettura di Florida Men: lo strano caso di Brad Parscale in trattamento sanitario obbligatorio

TikTok, K-pop e il flop di Trump a Tulsa

di Paolo Mossetti (wired.it, 22 giugno 2020)

Tenendo fede al suo stile, il presidente degli Stati Uniti ce l’aveva messa tutta per fare del suo ritorno in campo un momento di tensione: oltre alle parole incendiarie delle scorse settimane sulle manifestazioni contro il razzismo, c’era stata la scelta della data per il primo comizio dall’inizio della crisi da Coronavirus, e cioè il 19 giugno, che era sembrato uno sfregio a Black Lives Matter e agli afroamericani: proprio il Juneteenth, ovvero il giorno che commemora la liberazione degli schiavi dopo la Guerra Civile, e proprio a Tulsa, in Oklahoma, dove nel 1921 una folla di suprematisti bianchi aveva massacrato dozzine di neri nel quartiere di Greenwood.

Ph. Win McNamee / Getty Images
Ph. Win McNamee / Getty Images

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Ora Trump litiga anche con Snapchat

di Luciana Grosso (ilfoglio.it, 4 giugno 2020)

Dopo Twitter, Snapchat: si allunga la lista dei social media con cui il presidente Donald Trump sta bisticciando, con buona pace dell’aver avuto proprio nei social – e nel profluvio di fake news che le loro pagine ospitavano senza battere ciglio – un formidabile alleato nella vittoria alle elezioni del 2016. Dopo la lite (chiamiamola così) della scorsa settimana tra il presidente e il suo social preferito, Twitter, reo di aver messo il disclaimer “questo contenuto riporta informazioni non vere” sotto un suo post, ora ne è arrivata un’altra: il presidente vs Snapchat.Trump-Snapchat Continua la lettura di Ora Trump litiga anche con Snapchat

“Star Wars”: Mark Hamill reagisce da Jedi alla campagna di Trump

di Simone Tagliaferri (multiplayer.it, 9 maggio 2020)

Mark “Luke Skywalker” Hamill non ha preso benissimo il fatto che Donald Trump (più precisamente il suo staff della comunicazione) abbia chiamato l’imminente campagna per le presidenziali Death Star, ossia Morte Nera, ma senza lasciarsi andare ha risposto da vero Jedi. Il riferimento alla saga di Star Wars non è casuale, visto che il tweet con cui Brad Parscale, il Campaign Manager di Trump, ha annunciato il nome della campagna è corredato da una gif della Morte Nera che spara con il suo potentissimo cannone.

Lucasfilm / Walt Disney Company
Lucasfilm / Walt Disney Company

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Il capo del comitato elettorale di Trump ha paragonato la sua struttura alla Morte Nera

(ilpost.it, 7 maggio 2020)

Brad Parscale, il responsabile della campagna per la rielezione di Donald Trump alle elezioni presidenziali del 2020, ha pubblicato un tweet in cui paragona la macchina elettorale dell’attuale presidente alla Morte Nera [Death Star nella versione originale – N.d.C.], la gigantesca arma di distruzione di massa dell’Impero Galattico della saga di Star Wars.

MarketWatch photo illustration Getty Images / Everett Collection
MarketWatch photo illustration
Getty Images / Everett Collection

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Space Force: lo “Starship Troopers” dell’era Trump

di Michele Boroni (wired.it, 10 agosto 2018)

Fino ad oggi le decisioni prese dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump all’interno del suo programma denominato “Make America Great Again” sono state accolte qui in Europa tra l’indignazione e l’incredulità. Oggi a questi due sentimenti se ne è aggiunto un altro che sta precisamente nel mezzo degli altri due, con una forte dose di “LOL” nonché rimembranze di film di culto come Starship Troopers.SpaceForce Continua la lettura di Space Force: lo “Starship Troopers” dell’era Trump