Archivi tag: Boris Johnson

Naomi Campbell non è Ferragni

Ph. Louise Delmotte / Ap

di Guia Soncini (linkiesta.it, 30 settembre 2024)

Per spiegare perché l’inciampo di Naomi Campbell è probabile non divenga il declino di Chiara Ferragni, è necessario partire da Boris Johnson. Anzi no, da Kate Middleton. Anzi no, da Teri Hatcher. Nell’aprile del 2006, Desperate Housewives è alla fine della seconda stagione, ed è il prodotto televisivo del momento in un modo che è difficile da far capire a chi sappia leggere il mondo solo con gli strumenti di due decenni dopo, quando di prodotti televisivi del momento ce ne sono una cinquantina l’anno.

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Nel Regno Unito si può votare anche per “candidati satirici”

Ph. Oli Scarff / Afp

(ilpost.it, 2 luglio 2024)

Il Regno Unito è un posto dove, la notte delle elezioni, il Primo Ministro deve condividere il palco del suo collegio elettorale con alcuni personaggi coloriti vestiti in modo eccentrico, in costume rosso da Elmo (il personaggio della serie animata Sesame Street) o con una tuta da guerriero spaziale. I “candidati satirici” [satirical candidates o joke candidatesN.d.C.], come vengono chiamati, sono una tradizione della politica britannica: sono persone che si candidano alle elezioni non per vincere ma per fare satira, ottenere visibilità o dare attenzione a una causa che ritengono importante.

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Il leader dei Lib-Dem britannici ha deciso di puntare sull’intrattenimento

Ph. Christopher Furlong / Getty Images

(ilpost.it, 25 giugno 2024)

Il sistema elettorale del Regno Unito, dove solo il partito che arriva primo in un collegio ottiene il rispettivo seggio in Parlamento, ha storicamente incentivato il bipolarismo. La politica è divisa in due schieramenti: a sinistra i Laburisti e a destra i Conservatori. I due partiti più grossi, oltre a ricevere la maggior parte dei voti, monopolizzano l’attenzione mediatica.

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Eminem e gli altri: i cantanti salgono sulle barricate contro i politici

di Daniela Lanni (lastampa.it, 30 agosto 2023)

Cantanti contro politici. Uno scontro che si ripete da anni, ogni volta che arriva la stagione elettorale e il candidato di turno utilizza il brano del proprio artista o band preferita come colonna sonora della propria campagna. L’ultimo match vede protagonisti il multimilionario biotecnologico e potenziale candidato repubblicano americano Vivek Ramaswamy ed Eminem.

Ph. Chris Pizzello / Ap – File

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I politici Conservatori britannici che partecipano ai reality show

(ilpost.it, 4 novembre 2022)

Il prossimo 6 novembre comincerà la 22ma stagione di I’m a Celebrity… Get Me Out of Here!, un reality show britannico in cui un gruppo di personaggi famosi deve sopravvivere in mezzo alla natura australiana, superando una serie di sfide per procurarsi il cibo e guadagnare il voto del pubblico. Uno degli ospiti sarà Matt Hancock, ministro della Salute britannico durante il governo di Boris Johnson, secondo cui il programma sarà «un’opportunità per rivolgersi direttamente alle persone che non sempre sono interessate alla politica».

Matt Hancock via Twitter

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«Hasta la vista, baby!»: così ha salutato Boris Johnson

(ilpost.it, 20 luglio 2022)

Il primo ministro britannico dimissionario Boris Johnson ha tenuto mercoledì il suo ultimo discorso davanti al Parlamento: con fare piuttosto spigliato, nonostante il modo turbolento in cui è stato costretto a dimettersi un paio di settimane fa, Johnson ha fatto alcune raccomandazioni al primo ministro che governerà dopo di lui e poi, prendendo a prestito una frase dal film Terminator 2 ha salutato dicendo: «Hasta la vista, baby!». Johnson rimarrà ancora primo ministro per tutta l’estate, ma quella di mercoledì era la sua ultima apparizione in Parlamento (ha partecipato all’equivalente del nostro “question time”) prima che l’assemblea cominci la pausa estiva. All’inizio di settembre, poi, dopo primarie interne al Partito Conservatore, sarà scelto il suo successore per la leadership del partito e per la carica di primo ministro.

Afp

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La copertina dell’“Economist” dedicata alla caduta di Boris Johnson

(ilpost.it, 7 luglio 2022)

Lo stimato settimanale britannico The Economist ha dedicato la copertina del suo prossimo numero cartaceo al futuro del Regno Unito dopo Boris Johnson, riferendosi alla notizia delle sue dimissioni da leader del partito Conservatore e primo ministro. Il titolo piuttosto eloquente del numero è «La caduta del pagliaccio»: è accompagnato da una fotografia scattata nel 2012, quando Johnson, allora sindaco di Londra, si fece calare da un’impalcatura con un’imbracatura per festeggiare la prima medaglia d’oro del Regno Unito alle Olimpiadi che si stavano svolgendo in città, restando poi sospeso a mezz’aria. Nella copertina, però, il filo che sospende Johnson è spezzato.

The Economist via Twitter

Gli scandali sexy di Downing Street ricordano quelli di una serie tv

di Alessandra Sestito (agi.it, 2 luglio 2022)

Chissà se gli autori di Anatomia di uno scandalo si sono ispirati proprio alle vicende reali che si consumano a Downing Street per scrivere la famosa serie di Netflix basata sull’omonimo romanzo di Sarah Vaughan. Una nuova ventata di scandali a sfondo sessuale ha infatti investito il partito conservatore britannico e non riguardano soltanto la vicenda di Chris Pincher, ex vice capogruppo del partito, costretto ieri alle dimissioni per aver aggredito sessualmente due uomini in un club privato mercoledì sera, ma anche il primo ministro in persona. Nella lettera di dimissioni, Pincher si è giustificato dicendo di aver bevuto troppo, mettendo in imbarazzo sé stesso e altre persone ma, dai banchi dell’opposizione, Yvette Cooper, ministro degli Interni ombra, ha chiesto la sua sospensione immediata perché le accuse sono «estremamente gravi» e vanno «indagate formalmente».

Netflix

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Giacca di Zelensky battuta all’asta a Londra per 90mila sterline

(agi.it, 7 maggio 2022)

È stato battuto all’asta a Londra per 90mila sterline (circa 105.000 euro – N.d.C.) uno degli ormai famosi pile verde militare che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky indossa quotidianamente: i fondi saranno devoluti a favore dell’Ucraina. Era stato lo stesso premier britannico Boris Johnson a spingere per le offerte, sostenendo che il pile valesse molto di più del prezzo di vendita iniziale, 50mila sterline. L’evento, che si è tenuto alla Tate Modern, ha raccolto fondi che saranno destinati agli aiuti umanitari nel martoriato Paese. Prima dell’asta, lo stesso Zelensky ha tenuto un discorso in collegamento video, elogiando il Regno Unito e il “coraggioso Boris”, che, quando ha visitato Kiev, ha camminato con lui per le strade della Capitale.

Reuters

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Hugh Grant contro Boris Johnson

(ilmattino.it, 17 febbraio 2022)

Hugh Grant ha mostrato tutto il suo sostegno alla marcia anti Boris Johnson di sabato 19 febbraio a Londra. La protesta è organizzata dal gruppo di attivisti Take Back Democracy, che si dicono «completamente stufi del governo britannico di Boris Johnson e del partito Tory». Una dichiarazione sul loro sito web recita: «Ci siamo sentiti in dovere di fare qualcosa sulla scia della corruzione in corso al governo. Vogliamo fare qualcosa per fermare la transizione al fascismo e per essere una contro-argomentazione all’agenda populista. Crediamo nell’inclusione, nell’uguaglianza e in un Paese equo per tutti. Non abbiamo affiliazioni di partito politico e siamo membri di partiti diversi o di nessun partito».

The New Daily

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