Archivi tag: biopolitica

V per vaccino

di Fabiana Giacomotti (ilfoglio.it, 24 settembre 2021)

“Dittatori”, “non voglio essere discriminata”, “no alla dittatura del vaccino”, “no alla moda politicizzata”, “fra vent’anni vi vergognerete”, “non voglio aiutare l’agenda 2030” (questa qualcuno ce la spiegherà), “bella c.ata” (segue lunga fila di emoticon) e via insultando, per oltre milleduecento commenti complessivi su due post diversi in sei ore. L’attacco no vax alla felpa (V) Vaccinated realizzata dall’artista pop americano Cloney e prodotta da Valentino a sostegno del programma globale Covax attraverso il quale l’Unicef s’impegna a consegnare oltre due miliardi di dosi di vaccino ai Paesi lasciati fuori dalla campagna mondiale di prevenzione, parte verso le dieci del mattino del 23 settembre, circa mezz’ora dopo la pubblicazione della notizia: l’Internazionale dell’inalienabile diritto a infettare il prossimo si scatena sul profilo Instagram del brand a un ritmo circa sei volte superiore alla media di reazione di ogni singolo post.

Instagram

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Fenomenologia di Conte sex symbol

di Filippo Ceccarelli (repubblica.it, 22 settembre 2021)

In quel misterioso e spesso vano product placement che è diventata oggi la politica dei partiti – ché nel frattempo il governo Draghi “va avanti” più che spedito –, l’altro giorno, a Rossano Calabro, è andato in scena uno scambio che certo riassume più di quanto si possa vedere nel video di pochi secondi che comprensibilmente ha preso a girare sui siti di informazione e sui social. E quindi: prima del comizio, da un luogo che potrebbe definirsi il backstage, una signora piccolina con i capelli biondi a caschetto ha cominciato a rumoreggiare: «Giuseppe, girati!» gli gridava.

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Le bambine che si chiamano come Angela Merkel

(ilpost.it, 21 settembre 2021)

Negli ultimi anni varie famiglie di profughi e rifugiati che sono arrivate in Germania durante la grande crisi migratoria del 2015-16 hanno deciso di chiamare le loro figlie – e in qualche caso i loro figli – Angela, Angela Merkel oppure Merkel, in onore dell’attuale cancelliera tedesca che sta per concludere il suo ultimo mandato. Alcune di queste famiglie hanno raccontato che si tratta di un segno di gratitudine nei confronti della Merkel, che, nell’estate del 2015, decise di accogliere moltissimi profughi provenienti dalla Siria, diventando una specie di eroina per chi fuggiva anche da altri Paesi in cui erano in corso guerre e conflitti.

Ph. Sean Gallup / Getty Images

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Lanciato l’orsacchiotto con le fattezze di Angela Merkel

di Roberto Brunelli (agi.it, 20 settembre 2021)

Un colorato orsacchiotto di peluche con le inconfondibili fattezze di Angela Merkel. L’ha messo in produzione la Hermann Spielwaren, nota azienda di giocattoli di Coburg, in Baviera: a suo modo un omaggio alla cancelliera, giunta alla fine – per sua stessa scelta – del suo “regno”, durato ben sedici anni. Alto quaranta centimetri, l’orsacchiotto non solo ha la stessa capigliatura caratteristica della Merkel, ma indossa anche un giacchetto rosso, molto simile a quelli indossati normalmente dalla cancelliera. E, soprattutto, il simpatico animaletto tiene le zampe nella caratteristica, per non dire iconica, posa “a rombo” (o “a diamante”) tipico di Merkel.

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Dionne Warwick tra musica e coraggio

(ansa.it, 18 settembre 2021)

Non si può separare «l’anima dall’arte e la musica di Dionne spinge le persone a guardarsi dentro e cercare la parte migliore di sé stessi». Parola di Stevie Wonder, che, insieme fra gli altri a Bill Clinton, Quincy Jones, Elton John, Gladys Knight, Snoop Dogg, Carlos Santana, Alicia Keys, Smokey Robinson, prende parte a Dionne Warwick: Don’t make me over (2021), il documentario di Dave Wooley e David Heilbroner dedicato alla grande cantante che ha debuttato in prima mondiale al Toronto International Film Festival. L’icona della musica pop-soul vincitrice di 6 Grammy, capace di vendere in 60 anni oltre 100 milioni di dischi, ha anche ricevuto, nella giornata di chiusura, uno dei Tribute Award 2021 attribuiti dal Festival, tra i premiati, a Jessica Chastain, Benedict Cumberbatch e Denis Villeneuve.

Wooley Entertainment

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Hillary e Chelsea Clinton puntano a Hollywood

di Alessandra Baldini (ansa.it, 16 settembre 2021)

Dopo gli Obama e i Sussex, un’altra coppia celebre imbocca la via di Hollywood: con la loro nuova società di produzione HiddenLight, Hillary Clinton e la figlia Chelsea hanno messo un’opzione su una serie di libri, tra cui i romanzi della serie Maisie Dobbs di Jacqueline Winspear. La ex First Lady e la ex First Daughter hanno illustrato i loro piani in una conversazione virtuale con la storica britannica Mary Beard, durante la conferenza della Royal Television Society a Cambridge. Storie di donne per donne di ogni età, come ha spiegato Chelsea: «Quando ero ragazza ho guardato molti documentari con mia mamma e mia nonna, mentre oggi non ci sono abbastanza programmi accessibili a un pubblico multigenerazionale. Ci sono cose per adulti e altre per ragazzi, noi con HiddenLight vogliamo abbattere queste barriere e provocare conversazioni comuni».

Ph. Chip Somodevilla / Getty Images

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Michele Broili, il pugile con i tatuaggi nazisti

(ilmessaggero.it, 19 settembre 2021)

Quando è salito sul ring al Palachiarbola di Trieste per disputare il titolo italiano dei pesi Superpiuma (vinto poi da Hassan Nourdine) aveva indosso solamente i pantaloncini, perciò il corpo nudo del pugile triestino Michele Broili è apparso pieno di tatuaggi. Fin qui, nulla di strano. Quei tatuaggi sul torace e sulle braccia, però, hanno richiami palesemente nazisti. In bella vista compare “Ritorno a Camelot”, che è il nome di un raduno quinquennale organizzato da movimenti neonazisti italiani ed europei. Ci sono poi la “testa di morto”, il totenkopf, che richiama l’unità paramilitare addetta alla custodia dei campi di sterminio della Germania nazista, il simbolo delle SS.

Foto Mauro

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La Casa Bianca rassicurerà Nicki Minaj sul vaccino

(agi.it, 16 settembre 2021)

La Casa Bianca conferma di aver offerto a Nicki Minaj la possibilità d’incontrarla per toglierle i dubbi sull’efficacia e la sicurezza del vaccino contro il Covid-19. È quanto ha confermato la portavoce del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, Jen Psaki, rispondendo alle domande dei giornalisti. «Non siamo arrivati a discutere il tipo di incontro» ha spiegato, «ma si tratta semplicemente di un’offerta che abbiamo fatto per avere una conversazione sul tema». È una «procedura standard», ha aggiunto, seguita con tutte le persone che hanno una vasta platea di pubblico. Dopo la mancata partecipazione al Met Gala di New York perché non vaccinata, la popolare rapper originaria di Trinidad e Tobago aveva raccontato su Twitter quanto temesse il vaccino.

Ph. Angela Weiss / Afp

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I retroscena sugli ultimi mesi di Trump alla Casa Bianca

(ilpost.it, 16 settembre 2021)

Il 21 settembre uscirà negli Stati Uniti Peril, un libro scritto dai giornalisti del Washington Post Bob Woodward e Robert Costa che racconta molti retroscena sugli ultimi mesi della presidenza di Donald Trump. I giornali ne hanno già pubblicato diversi estratti e stanno facendo molto discutere alcune rivelazioni sul conto di Mark Milley, capo di stato maggiore delle forze armate statunitensi, e sul suo rapporto con Trump. Nel libro, il cui titolo in Italiano significa “Pericolo” e che si basa sulle informazioni fornite da più di duecento fonti anonime all’interno della Casa Bianca, si dice che secondo Milley sia prima sia dopo le elezioni presidenziali del novembre del 2020, vinte da Joe Biden, Donald Trump avrebbe mostrato segni di un «grave declino psichico».

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La saga dell’orologio di lusso e del candidato griffato

di Luca Telese (tpi.it, 11 settembre 2021)

Dura lex, sed Roléx. Da una settimana si continua a parlare di un orologio, di un Rolex, che poi non è un Rolex (si tratta di un Audemars Piguet, ma poco cambia), che è stato metaforicamente allacciato al polso della campagna elettorale romana, e che da lì – come se ci fosse entrato per endovena – si è trasfuso nel dibattito politico, diventandone un feticcio. Ieri Carlo Calenda ha chiuso una settimana di passioni e di polemiche con una tirata d’orecchi del candidato con cronografo che è balzato all’onore delle cronache per il suo costoso accessorio: «Ho difeso Roman a spada tratta, però anche basta co’ sto orrendo pataccone sempre in primo piano!».

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