Archivi tag: biopolitica

Telepopulismo: il metaverso di Cairo e i peggiori istinti della nostra tv

di Christian Rocca (linkiesta.it, 12 novembre 2021)

Il comizietto del vescovo Viganò su La7 a proposito dei morti Covid uccisi intenzionalmente non si sa da chi ha destato quei consueti cinque minuti di quotidiana indignazione, pronti a essere soppiantati da altri cinque minuti di attivismo social su una qualche altra stronzata detta in tv da qualche altro imbecille in abito talare o no, togato o no, del Fatto o no. Ma se lo stolto guarda Viganò o la compagnia di saltimbanchi che occupa gli schermi televisivi, il saggio in realtà indica Urbano Cairo e gli irresponsabili mestatori nel torbido della società italiana che guidano e gestiscono e conducono i programmi di La7 con l’obiettivo consapevole o no, ma certamente preciso, di mandare il Paese a carte quarantotto appellandosi in nome degli ascolti ai peggiori istinti della natura umana.

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Boom di autobiografie: politici e calciatori i più scatenati

di Enrico Pirondini (blitzquotidiano.it, 31 ottobre 2021)

Boom di autobiografie. Scrivono tutti: politici, magistrati, artisti, cantanti, calciatori, tennisti. Presentati altri tre libri nelle ultime 48 ore: Prodi, Di Maio, Carlo Tognoli (postumo). Ma l’elenco è interminabile. E non pare una moda passeggera, un vezzo estemporaneo. Peggio, un atto di affettuosa tenerezza nei propri confronti. Una moina. E fioccano pure le polemiche, tipo questa: ha senso scrivere una storia quando ancora non se ne conosce la fine? In ogni caso va riconosciuto che l’effetto selfie sta stravolgendo un genere letterario. La selfistica scritta impazza. Inonda bancarelle e vetrine. Esultano i librai. E i colpi di scena. Come Ilda Boccassini quando rivela (Stanza numero 30, Bompiani) che si era innamorata di Falcone grazie anche ai successi dell’indagine “Duomo Connection”. Che svelò, per la prima volta, l’esistenza della mafia a Milano.

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Già l’uomo di Neanderthal conosceva il contouring

di Alessandra Paudice (vanityfair.it, 25 agosto 2021)

Il giornalista coreano David Yi, noto sui social come @seoulcialite, ha appena pubblicato un libro che parla di quanto la storia del grooming e della routine di bellezza degli uomini sia poco documentata a causa di pregiudizi culturali. Il libro si intitola Pretty Boys: Legendary Icons Who Redefined Beauty and How to Glow Up, Too e l’autore è anche il fondatore di un sito web di skincare inclusivo che si chiama Very Good Light. Secondo Yi, intervistato da The Guardian, «per secoli parlare delle preferenze cosmetiche o delle ben note regole estetiche dei re significava affermare che fossero effeminati e quindi meno potenti».

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Cosa ho capito della fragilità con i Bts

di Michela Murgia (ilpost.it, 5 novembre 2021)

Quando mi capitò davanti per la prima volta il video in cui Kim Tae-hyung dei Bts si accascia sul red carpet era l’aprile del 2021 e stavo subendo l’attacco mediatico più violento della mia vita. A scatenarlo era stato il fatto che in una trasmissione televisiva avevo criticato l’uso del registro lessicale militare e dei simboli bellici – medaglie, armi e divise – nella comunicazione della gestione dell’emergenza Covid. Ne era seguita una lunga bagarre del tutto trasversale agli schieramenti, a cui ebbi la percezione che partecipasse chiunque avesse un account social o uno spazio mediatico di altra natura. Per giorni mi attaccarono in forma personale cittadinə comuni e figure istituzionali, capə di partito, personaggi dello spettacolo e giornali di destra e di sinistra.

Ph. Dia Dipasupil / Getty Images

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John John Kennedy non è riapparso a Dallas

(ilpost.it, 3 novembre 2021)

Martedì alcune centinaia di persone, molte delle quali seguaci della teoria del complotto QAnon, si sono riunite a Dallas, in Texas, per attendere l’arrivo – che ovviamente non c’è stato – di John John Kennedy, morto in un incidente aereo nel 1999. John F. Kennedy Junior era il figlio minore di John Fitzgerald Kennedy, il presidente statunitense ucciso nel 1963 a Dealey Plaza, a Dallas. In conseguenza di una teoria ritenuta estrema persino da buona parte dei seguaci di QAnon, alcuni altri seguaci si erano quindi radunati proprio a Delay Plaza (insieme a curiosi e giornalisti) a quanto pare convinti che John John si sarebbe palesato lì per lanciare la sua candidatura, in veste di vicepresidente di Donald Trump, alle elezioni presidenziali del 2024 (ma tra i presenti c’era anche chi aveva teorie persino più assurde).

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Takoua Ben Mohamed, la fumettista che lotta contro gli stereotipi razziali

di Gabriella Cantafio (wired.it, 24 luglio 2021)

«Per i bianchi sono nera e per i neri sono bianca. Sono tunisina e sono italiana. Sono tutto e sono niente. Ma la cosa che mi dà più fastidio è essere categorizzata per il velo che indosso e non vedere riconosciuta la mia professionalità». Takoua Ben Mohamed, classe 1991, è fumettista, producer e autrice della graphic novel Il mio migliore amico è fascista, edito da Rizzoli. Tra le pagine di questo suo primo libro per ragazzi è racchiusa la sua storia che l’ha portata a valicare la “porta del Sahara” per giungere in Italia, dove ad attenderla c’era il papà e tanti pregiudizi.

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Trump ha fatto il “tomahawk chop”

(ilpost.it, 2 novembre 2021)

Sabato sera l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha assistito assieme alla moglie Melania alla gara-4 delle World Series di baseball (le finali del campionato) tra gli Atlanta Braves e gli Houston Astros. Durante la partita, che si è giocata ad Atlanta (Georgia), Trump e la moglie si sono uniti ai tifosi degli Atlanta Braves nel cosiddetto “tomahawk chop”, un gesto fatto con il braccio che imita il movimento con cui molte popolazioni di nativi americani usavano il tomahawk, una tipica ascia da battaglia. Il “tomahawk chop” viene fatto spesso dai tifosi degli Atlanta Braves per incoraggiare la propria squadra: “Atlanta Braves” è un nome che deriva, infatti, dall’espressione con cui i coloni chiamavano i guerrieri nativi americani.

Ap

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La battaglia ad Alamo per il museo con le donazioni di Phil Collins

di Veronique Viriglio (agi.it, 20 ottobre 2021)

Ad Alamo, nello Stato del Texas, 430 cimeli donati dall’artista britannico Phil Collins sono al centro di una battaglia ideologica e legale sull’allestimento di un museo commemorativo di un’altra battaglia, quella combattuta nel 1836 tra l’esercito messicano e i texani. A scontrarsi e bloccare la creazione dello spazio espositivo sono due linee politiche opposte in merito al messaggio da veicolare, ma soprattutto su chi celebrare. Ammiratore del selvaggio West con una devozione particolare per il personaggio di Davy Crockett, il 70enne batterista e cantante dei Genesis ha pensato bene di fare un’importante donazione, nel 2014, della sua collezione: centinaia di oggetti di metallo e di carta, provenienti direttamente dal teatro della battaglia per l’indipendenza del territorio – oggi nello Stato del Texas – dal Messico.

The Alamo via Twitter

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“Baldwin uccide”: il figlio di Trump vende magliette contro l’attore

di Andrea Parrella (fanpage.it, 25 ottobre 2021)

Alec Baldwin è distrutto per quanto accaduto sul set del film Rust, dove, in circostanze assolutamente involontarie, ha sparato e ucciso l’assistente alla fotografia Halyna Hutchins. Eppure la tragedia non ha evitato all’attore di finire al centro di una campagna mediatica terrificante, messa in moto dal figlio dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che, nelle scorse ore, ha speculato sulla vicenda facendo leva sulla satira di Baldwin verso Trump negli scorsi anni. «Immaginatevi se al Saturday Night Live Trump imitasse Baldwin mentre spara a qualcuno», recita una delle storie Instagram di Donald Trump Jr.

Donald Trump Jr. via Instagram

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Ultime da Kanye West

di Jon Blistein (rollingstone.it, 20 ottobre 2021)

Kanye West, o forse sarebbe meglio chiamarlo Ye giacché ha cambiato legalmente nome, ha incontrato a New York Michael Cohen, ex legale e consigliere di Donald Trump. Lo riporta il New York Post. I due si sono dati appuntamento al Sant Ambroeus presso il Loews Regency, nell’Upper West Side di Manhattan. Ye indossava una delle sue maschere inquietanti. È il secondo incontro fra i due nel giro di un mese. A quanto pare, avrebbe dovuto partecipare al meeting anche il candidato democratico al ruolo di sindaco di New York, Eric Adams, ma è stato trattenuto da un altro impegno.

Prairie Nilsson via Twitter

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