Archivi tag: biopolitica

Rap, rivendicazioni e nostalgie: il grande paradosso del Super Bowl

di Sebastiano Pucciarelli / Tv Talk (huffingtonpost.it, 15 febbraio 2022)

Il Super Bowl è il grande paradosso dello spettacolo occidentale: la finale del campionato di football americano è l’evento televisivo più visto in assoluto, ma da decenni viene seguito più per le esibizioni musicali (e le pubblicità prodotte ad hoc) che per la partita. La voglia e la pazzia di snobbare il piatto principale per abbuffarsi di stuzzichini. Parliamo di un grande buffet per telespettatori, sempre intorno ai 100 milioni (da noi 336.000 nottambuli per un 6.9% di share su Rai 1, imprecisati su Dazn), e una pacchia per gli sponsor, che quest’anno pagavano 30 secondi di pubblicità anche 7 milioni di dollari. Il concerto nell’intervallo ne è costati tra i 15 e i 17. Biglietti a 3mila dollari e stadio finalmente pieno dopo la capienza più che dimezzata nel 2021, causa pandemia.

Ph. Kevin C. Cox / Getty Images

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Inventing Drusilla. La perdita della distinzione tra finzione e realtà

di Diego Passoni (ilpost.it, 16 febbraio 2022)

Questo non è l’ennesimo articolo sull’inclusività. Non parlerò della capacità della televisione italiana di rappresentare la sua gente, le minoranze, le donne. Non farò nemmeno alcun riferimento al monologo sull’unicità recitato da Drusilla Foer all’1 e 40 di quel giovedì sul palco del Teatro Ariston a Sanremo. Questo weekend Drusilla è stata intervistata a Verissimo, il programma su Canale 5. Non l’attore e autore di questo personaggio, non Gianluca Gori, ma il personaggio stesso. Accolta, Drusilla, e fatta sedere in studio e poi intervistata sulla sua vita, come se fosse vera. Sarebbe il format di Verissimo, parlare della vita privata di personaggi noti. Con la differenza però che, appunto, Drusilla non esiste. Personaggi di finzione che irrompono nel reale la televisione li usa da sempre, certo.

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Il presidente di Confindustria Puglia tra i santi, tela rimossa

di Isabella Maselli (ansa.it, 13 febbraio 2022)

Un tuffo nella Storia dell’arte, nella tradizione tardomedievale che vedeva i committenti delle opere ritratti tra i santi sulle opere religiose, spesso in ginocchio in un angolo in basso. A Canosa di Puglia, nel grande dipinto ad olio su tela (260 cm x 161 cm) dedicato a San Sabino e donato alla Cattedrale nel giorno della festa patronale, la raffigurazione di uno dei committenti, definita dal MoVimento 5 Stelle cittadino «grottesca e imbarazzante», ha suscitato ironia social e soprattutto polemiche. Sotto le immagini del patrono e dell’amico San Benedetto c’era, con il volto in parte coperto da una mascherina chirurgica rappresentativa del momento di pandemia che il mondo sta vivendo, la raffigurazione di Sergio Fontana, presidente di Confindustria Puglia nonché presidente della Fondazione Archeologica Canosina, che ha finanziato l’opera intitolata Savinus vir dei dell’artista Giuseppe Antonio Lomuscio.

Ansa

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La politica sessuale di Betty Davis

di Daniele Cassandro (internazionale.it, 9 febbraio 2022)

Betty Davis (nata col nome di Betty Mabry nel 1945 a Durham, nel North Carolina, e morta il 9 febbraio 2022) viene considerata una postilla nel canone della musica afroamericana. Ha avuto una carriera piuttosto breve e nella storia del rock, non il più inclusivo dei territori per le artiste nere e femministe, ed è ricordata soprattutto per i suoi mariti, flirt e fidanzati. È stata amica e sodale di Jimi Hendrix, moglie di Miles Davis tra il 1968 e il 1969 e compagna, molto brevemente, di Eric Clapton e di Robert Palmer. Betty Davis è una musicista, autrice, produttrice e capo delle sue band, innovatrice del funk e del rock e pioniera del rap, ma si ritrova a essere ricordata essenzialmente per essere stata, per un anno, la moglie di Miles Davis.

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Harry e Meghan hanno piantato una grana con Spotify

(agi.it, 30 gennaio 2022)

Harry e Meghan sono riusciti a piantare una grana anche con Spotify. La coppia ex regale ha un contratto di esclusiva con la piattaforma di streaming audio per una serie di podcast, ma dopo averne realizzato appena uno ha cominciato a lamentarsi per i controversi contenuti pubblicati da Joe Rogan. Harry e Maghan hanno espresso la loro preoccupazione a Spotify per i contenuti che possono rappresentare una fonte di disinformazione sul Covid-19, ma – sottolinea un portavoce della loro fondazione, Archewell – sono disposti a continuare a lavorare con la società. La dichiarazione dei Sussex arriva dopo che i cantanti Neil Young e Joni Mitchell hanno annunciato che ritireranno la loro musica da Spotify in segno di protesta nei confronti del podcast The Joe Rogan Experience, considerato il più popolare negli Stati Uniti.

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La faccia di Bob Marley sulle maglie del Bohemians di Dublino

di Emmanuele Michela (ilfoglio.it, 29 gennaio 2022)

Ci ha messo tre anni il Bohemians ad avere il faccione di Bob Marley sulle sue divise, ma finalmente in settimana il club di Dublino ha potuto svelare un’anteprima ufficiale della sua nuova maglia da trasferta. Che è una vera perla, e ripaga la gaffe fatta nel 2018 quando una prima versione di questo kit – sempre con l’effigie del cantante giamaicano, stampata scura su fondo bianco con, a sinistra, tre strisce verticali con i colori rasta – fu annunciata sui social, salvo poi essere ritirata in tutta fretta dopo le rimostranze dell’agenzia che curava l’immagine di Marley, per questioni burocratiche e contrattuali. Stavolta, invece, parrebbe tutto in regola, e se tre anni fa il volto di Bob fu sostituito con un pugno chiuso, oggi potrà essere portato in trasferta sui campi d’Irlanda dai Bohs, rendendo omaggio alla passione calcistica del cantante e, ancor di più, a quello strano legame che ha con l’Isola dello Smeraldo e la sua capitale.

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Anche Joni Mitchell ha chiesto che venga tolta la sua musica da Spotify

(ilpost.it, 29 gennaio 2022)

Venerdì la cantautrice canadese Joni Mitchell ha detto di aver chiesto che la sua musica venga rimossa dalla piattaforma di streaming musicale Spotify, che ha accusato di diffondere disinformazione sui vaccini contro il Coronavirus. Lunedì scorso aveva fatto lo stesso il cantante canadese Neil Young, alla cui protesta Mitchell ha poi deciso di unirsi. In un messaggio pubblicato sul suo sito e intitolato «Io sto con Neil Young!», Mitchell ha scritto: «Ho deciso di rimuovere tutta la mia musica da Spotify. Persone irresponsabili stanno diffondendo bugie che stanno costando la vita alle persone. Sono solidale con Neil Young e con le comunità scientifiche e mediche di tutto il mondo su questo argomento».

Ph. Norman Jean Roy / New York Magazine

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Via da Spotify le canzoni di Neil Young. Ma non è finita…

di Gabriele Fazio (agi.it, 27 gennaio 2022)

“O me o Joe Rogan su Spotify, non entrambi” aveva minacciato Neil Young nei giorni scorsi con una lettera, condivisa poi sui social (ed eliminata poco dopo), indirizzata al proprio manager. Impossibile la convivenza sulla stessa piattaforma della sua musica con The Joe Rogan Experience, uno dei più seguiti podcast del palinsesto statunitense su Spotify che, secondo il cantautore canadese dal passaporto a stelle e strisce, avrebbe diffuso notizie false riguardo l’emergenza sanitaria, appoggiando tesi smaccatamente no vax. Il podcast al momento è ancora disponibile, di Neil Young su Spotify è rimasto solo un disco, il live Paris 1989, l’EP Neil Young At Live Aid e il brano Campfire, composto per la colonna sonora del film Bright, al quale si è prestato in featuring con Shelley FKA DRAM.

Ph. Michael Tran / FilmMagic

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Agli Australian Open si potrà manifestare a sostegno di Peng Shuai

(ilpost.it, 25 gennaio 2022)

Martedì gli organizzatori degli Australian Open, uno dei tornei di tennis più importanti al mondo che si sta svolgendo in questi giorni, hanno detto che gli spettatori potranno indossare t-shirt a sostegno della tennista cinese Peng Shuai. La decisione è arrivata dopo che negli scorsi giorni alcuni spettatori avevano indossato delle t-shirt con stampata la scritta “Where is Peng Shuai?” (“Dov’è Peng Shuai?”) ed erano stati costretti a toglierle. Questa decisione degli organizzatori era stata molto criticata, sia nel mondo del tennis sia dalla politica australiana. Peng Shuai è una tennista cinese che lo scorso novembre era scomparsa per giorni dopo aver denunciato violenze sessuali subite da uno dei più importanti politici cinesi, generando con le sue accuse un grande scandalo in Cina e all’estero.

Ph. Dave Hunt / Ansa – Epa

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Muhammad Ali è ancora un passo avanti

di Giulio Zoppello (esquire.com, 17 gennaio 2022)

Lewis Hamilton e Lebron James che si schierano per il Black Lives Matter, Serena Williams che si mobilita per i diritti delle donne delle minoranze, Eric Cantona che senza mezzi termini condanna i mondiali di calcio in Qatar. Ci sarebbero anche altri esempi da portare, ma tutti hanno una cosa in comune: la loro voce si leva oggi perché, per primo, a farlo in quanto star dello sport conscia della propria responsabilità, lo fece un ragazzo nato a Louisville, Kentucky, il 17 dicembre di ottant’anni fa. Venne registrato all’anagrafe dal padre pittore come Cassius Marcellus Clay, ma sarebbe diventato tra i personaggi più iconici della storia del XX secolo con il nome che lui stesso si scelse: Muhammad Ali.

Ph. Russell McPhedran / Hulton Archive – Getty Images

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