Archivi tag: biopolitica

Emmanuel Macron sta invecchiando in fretta

di Veronique Viriglio (agi.it, 11 marzo 2022)

A meno di un mese dal primo turno delle elezioni francesi, media e social rilanciano fotografie del presidente uscente Emmanuel Macron nelle quali appare prematuramente invecchiato, come a voler far dimenticare il suo volto fin troppo giovane e l’impetuosità dei suoi primi passi in politica e all’Eliseo. Per il quotidiano Le Point non sono altro che uno strumento di marketing politico i ritocchi che evidenziano i segni del tempo su Macron, 44 anni, alle prese con un complesso ruolo di “mediatore” diplomatico tra il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino Volodymyr Zelensky, oltre a essere in piena campagna elettorale per un secondo mandato.

Ph. Daniel Pier / NurPhoto via Afp

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Il messaggio oltre gli stemmi sul giubbotto di Salvini

(ilfoglio.it, 9 marzo 2022)

La giacca di Matteo Salvini in Polonia, in uno dei momenti più imbarazzanti della storia del leader leghista, è un documento interessante. Perché c’è sopra buona parte del “potere” del Carroccio nel luogo che più conta: la Lombardia operosa e produttiva che – senza scatti d’orgoglio del centrosinistra – tornerà a votare il Carroccio anche il prossimo anno. Anche se la tensione, nella destra lombarda, è molto alta. C’è addirittura chi, tra i padani di stanza a Roma, è sicuro che il siluro sia partito da Fratelli d’Italia contro il Capitano leghista. Ma torniamo alla giacchetta. Molti loghi. Sulla spalla destra quella di Areu, ovvero l’Agenzia Regionale Emergenza Urgenza, di Regione Lombardia. Areu campeggia non perché la giubba sia di Regione, ma perché è di Cancro Primo Aiuto.

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Olena Zelenska, la first lady influencer

di Marco Fattorini (linkiesta.it, 8 marzo 2022)

L’obiettivo numero due del governo russo si chiama Olena Zelenska, ha 44 anni ed è la moglie del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. È nascosta in una località segreta in Ucraina insieme con i suoi due figli Oleksandra e Kyrylo. Anche lei come il marito, su cui pende la condanna a morte di Putin, ha deciso di non lasciare il Paese: «Non cadrò nel panico né scoppierò a piangere, sono orgogliosa di vivere qui». Fino a poche settimane fa andava in tv a parlare di educazione alimentare e menù scolastici. Adesso, davanti a due milioni e mezzo di follower su Instagram, lancia un appello al giorno: «L’Ucraina non si arrende, stiamo combattendo anche per la pace dei vostri Paesi».

Vogue

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Il sindaco di una città polacca ha rinfacciato a Salvini la famosa maglietta di Putin

(ilpost.it, 8 marzo 2022)

Durante la sua “missione” verso l’Ucraina, il leader della Lega Matteo Salvini è stato contestato a Przemyśl, città della Polonia a pochi chilometri di distanza dal confine ucraino, dove negli ultimi giorni sono transitati molti profughi ucraini in fuga a causa dell’invasione russa. Salvini è stato inizialmente accolto dal sindaco della città, Wojciech Bakun, che davanti ad alcuni giornalisti ha ringraziato l’Italia per le dichiarazioni e i gesti di solidarietà nei confronti dell’Ucraina e dei Paesi che stanno organizzando l’accoglienza, come la Polonia.

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La Disney sta progettando Paperopoli e Topolinia

(ansa.it, 19 febbraio 2022)

Dallo storytelling a Storyliving: è l’ultima frontiera della Disney, che sta progettando villaggi-paradiso per i suoi fan adulti, una sorta di Paperopoli o Topolinia dove vivere pienamente felici, tra mille attività ricreative e di evasione. Non quindi realtà virtuali da Metaverso, ma comunità reali con la stessa edulcorata serenità dei suoi parchi a tema. Disney descrive “Storyliving” come “una nuova comunità dove si realizza il tuo prossimo capitolo”, con “il calore e il fascino di una piccola città e la bellezza di un resort”. E con l’iscrizione al club si potrà usufruire di un’ampia gamma di servizi, dalle performance live alle lezioni di cucina. Il primo progetto per questa serie di villaggi residenziali sarà sviluppato nel deserto californiano di Rancho Mirage, nella famosa Coachella Valley.

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Il politico sudcoreano che conquista consensi grazie al suo avatar

(Afp / internazionale.it, 17 febbraio 2022)

Sullo schermo ha l’aspetto e la voce di Yoon Suk-yeol, candidato alla presidenza della Corea del Sud. Ma in realtà è “AI Yoon”, il suo avatar prodotto con la tecnologia deepfake. In una sede della campagna elettorale, a Seoul, un gruppo di collaboratori giovani e alla moda utilizza l’Intelligenza Artificiale per tentare l’impossibile: rendere “cool” un politico sessantenne. Partendo da ore di filmati del candidato del partito d’opposizione, Potere del popolo, la squadra di geek ha creato un avatar digitale di Yoon Sul-yeol e ha lanciato AI Yoon nell’arena elettorale in vista delle presidenziali del 9 marzo. Il deepfake, la tecnologia digitale che permette di creare simulazioni iper-realistiche di persone reali, aveva già effettuato diverse incursioni nelle campagne digitali. Ma i creatori di AI Yoon pensano che la loro creatura sia il primo avatar deepfake ufficiale di un candidato.

Ph. Jung Yeon-je / Afp

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“Jeen-Yuhs”, la straziante trilogia su Kanye West

di Stefano Pistolini (linkiesta.it, 21 febbraio 2022)

Che succulenta meraviglia Jeen-Yuhs, il documentario in tre puntate che Netflix ha appena pubblicato come la Trilogia di Kanye West, quattro ore e mezza che ne raccontano l’incredibile parabola umana e artistica. Un resoconto significativo, perché se c’è un personaggio che si è progressivamente elevato e poi è sprofondato nel delirio questo è Kanye. Eppure questo lavoro è il contrario di ciò che ci si potrebbe attendere, rifugge dalle bizzarrie e dagli eccessi che sono ormai materia prima dell’artista e suo terreno di confronto col mondo – tutto parossismo, “con me o contro di me” – e si presenta come una storia coi piedi per terra e con l’intenzione, ben realizzata, di tracciare la vera storia del 44enne Kanye, in tutta la sua ricchezza e complessità, prima di tutto emotiva.

Netflix

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Ferragni ama tutti, tutti amano Ferragni

di Manuel Peruzzo (huffingtonpost.it, 17 febbraio 2022)

Hanno vinto i conservatori. Ci ho pensato quando ho visto “Love Fiercely”, la campagna social con l’obiettivo di sensibilizzare i fan di Chiara Ferragni sulle forme d’amore inclusivo lgbtq+, che è un po’ come sensibilizzare i follower del Papa circa l’importanza di amare il prossimo e quelli di Lady Gaga sul vestirsi come gli pare. Nel video si intervistano tre coppie che si amano (l’uomo trans e la donna cis, le lesbiche interracial che si tengono per mano e i papà gay della ztl di Milano), rappresentative di tutti e di nessuno, e per dimostrare che l’amore è bello in ogni sua forma contro ogni pregiudizio si chiede loro “come vi siete conosciuti?”, ma anche “vi importa dello sguardo della gente?”. Certo, sono tutti content creator o talent o creativi, vivono dello sguardo sui social, e rispondere “non ci importa nulla” ha la stessa validità della Nike che dice che fa le scarpe per passione, mica per venderle.

Chiara Ferragni via Instagram

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Sul web furoreggiano le magliette con Zelensky

(agi.it, 1° marzo 2022)

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, è stato salutato dalla comunità internazionale come un eroe per la risolutezza che sta dimostrando nella difesa dell’Ucraina. I suoi simpatizzanti ora possono manifestare il loro sostegno indossando una delle magliette dedicate a Zelensky che stanno furoreggiando su siti di e-commerce come Etsy. La maggior parte delle t-shirt (ma sono disponibili anche grembiuli, adesivi, tappetini per mouse etc.) mostrano il volto del comico diventato comandante in capo con la bandiera ucraina sullo sfondo e l’iconica frase “I need ammo, not a ride” (“Ho bisogno di munizioni, non di un passaggio”) con cui Zelensky avrebbe risposto all’offerta americana di portarlo fuori dal Paese.

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Non c’è più posto in Nba per Enes Kanter

(ilpost.it, 22 febbraio 2022)

Lo scorso 14 febbraio il giocatore turco di Nba Enes Kanter è stato ceduto dai Boston Celtics agli Houston Rockets insieme ad altri due compagni. Poco dopo averlo scambiato, però, i Rockets hanno deciso di escluderlo dalla rosa, lasciandolo senza squadra a stagione ormai inoltrata. Fin lì, in 35 partite giocate con Boston, Kanter aveva tenuto una media di 11,7 minuti a partita con 3,7 punti, 4,6 rimbalzi e una percentuale al tiro del 52,6: numeri che, uniti a quelli più sostanziosi della stagione precedente trascorsa a Portland, avrebbero potuto tenerlo ancora tra le squadre di medio-alto rendimento, perlomeno come rimpiazzo. Kanter era all’undicesima stagione in Nba e a 29 anni avrebbe potuto aggiungere ancora qualcosa, ma dopo essere rimasto senza squadra molto probabilmente non avrà un’altra opportunità.

Ph. Charles Krupa / Ap

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