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Il vero problema degli scienziati che si candidano in politica

di Enrico Bucci (ilfoglio.it, 18 agosto 2022)

Durante le prossime elezioni, assisteremo a un fenomeno nuovo, o perlomeno a un fatto che si verifica a una scala prima non osservata: la presenza di candidati scelti fra le fila della comunità scientifica, in opposizione a una congerie più vasta del solito di candidati provenienti dall’area di chi invece alla scienza si oppone, e vorrebbe sostituirvi la propria credenza preferita (o, per meglio dire, il proprio insieme di cospirazioni alternative). Non mi occuperò di questi ultimi, che hanno rotto gli argini della decenza dai tempi in cui il MoVimento 5 Stelle ha imbarcato i sostenitori espliciti di ogni sorta di sciocchezze, purché fossero una manifestazione di opposizione a quanto fatto dai loro predecessori; non me ne occuperò, anche se, senza dubbio, pure in questo caso si osserva nel momento attuale un fenomeno che agisce su scale ben diverse da quelle sin qui viste, con intere liste fondate in aperta contrapposizione alle “verità ufficiali”, al “sistema”, e in supporto di ogni sorta di castroneria utile a scaldare gli animi.

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Lo sport in Ungheria non è solo soft power

di Andrea Trapani (ilfoglio.it, 30 luglio 2022)

L’Ungheria è la nazione non organizzatrice di Giochi Olimpici che ha vinto più medaglie. Un record sconosciuto ai più ma che è la base migliore per raccontare il rapporto tra lo sport e la forte identità ungherese che, in questi anni, è spesso in primo piano nelle cronache internazionali. Un percorso nello sport magiaro attiva tanti ricordi, a partire dal mito della “Aranycsapat”, la squadra d’oro, quella nazionale di calcio invincibile che non vinse mai (quasi) niente, fino al dominio nella pallanuoto e nella scherma. Gli atleti ungheresi hanno vinto un totale di 512 medaglie ai Giochi olimpici estivi e 10 ai Giochi olimpici invernali. Tutto questo nonostante la geografia, almeno in teoria, non aiuti: novantatremila chilometri quadrati e quasi dieci milioni di abitanti, eppure si parla di una potenza dello sport in rapporto alla sua piccola dimensione.

LaPresse

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Arriva la statuetta di Zelensky, “eroe improbabile”

(ansa.it, 10 agosto 2022)

Una società di design di Brooklyn ha trasformato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in una statuetta di argilla di 15 centimetri che rappresenta “l’eroe improbabile”: per ogni pezzo venduto, la cifra di 1 dollaro andrà all’Ucraina. Lo riferisce il Guardian. L’azienda Fctry ha lanciato una campagna per finanziare la produzione due settimane fa, raggiungendo il suo obiettivo di finanziamento di 30mila dollari in sole 3 ore e raccogliendone più di 120mila in 15 giorni. Il prototipo della statuetta di Zelenski è stato modellato dall’artista di Seattle Mike Leavitt, e sarà prodotto in serie in plastica in Cina. La prima spedizione è prevista entro il prossimo marzo.

Fctry via Instagram

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Chi è stato Bill Russell

(ilpost.it, 1° agosto 2022)

Bill Russell, morto domenica scorsa a 88 anni, è stato il giocatore di basket americano più vincente di sempre. Ha giocato in Nba per tredici stagioni fra il 1957 e il 1969, tutte con i Boston Celtics, e ha vinto il titolo undici volte. È riconosciuto da molti esperti come uno dei cinque migliori giocatori della storia e prima dell’arrivo di Michael Jordan era spesso indicato come il migliore in assoluto, preferito a Wilt Chamberlain, contro cui ha giocato per gran parte della carriera. Con il suo stile di gioco particolarmente focalizzato sulla fase difensiva e il suo fisico agile e asciutto ha cambiato il ruolo del centro, ancora più fondamentale di oggi: all’epoca i giocatori più alti e potenti dominavano la lega americana. Chiudendo la carriera nel doppio ruolo di giocatore e allenatore, è diventato il primo nero a guidare una squadra Nba, vincendo due campionati.

Ap

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L’America in lutto per Nichelle Nichols, eroina di “Star Trek” e icona dei diritti

di Matteo Persivale (corriere.it, 2 agosto 2022)

Per capire come mai l’America è in lutto per la scomparsa, a 89 anni, dell’attrice Nichelle Nichols, il tenente Uhura di Star Trek, si può dire — semplicemente — che fu tra i pionieri dei diritti civili dei neri, e che sul ponte dell’astronave Enterprise (in onda in tv dal 1966 al 1969 e poi attraverso sei film al cinema) ha incarnato l’ideale di un mondo dove le razze non contano più. Perché, nel futuro immaginato per la serie di fantascienza, sull’Enterprise gli ufficiali erano bianchi, neri, asiatici, senza distinzioni e nella massima normalità. In quel 1966 erano da poco più di un anno stati smontati (a malincuore) negli Stati del Sud della segregazione razziale i cartelli “whites only”, riservato ai bianchi, ma in tv il tenente Uhura incarnava un futuro diverso e inevitabile. Protagonista anche del primo bacio interrazziale della tv americana con il capitano Kirk, cosa assolutamente scandalosa nel 1968.

Desilu Productions / Paramount Television

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Euro 2022: la vittoria delle Leonesse è una lezione sulla differenza di genere

di Alberto Cei (huffingtonpost.it, 2 agosto 2022)

Vi sono a mio avviso quattro indici che confermano che la vittoria della nazionale inglese femminile di calcio a Euro 2022 possa essere considerata come un evento che potrebbe influire positivamente anche sulle differenze di genere, e non solo nel calcio. La prima si riferisce all’estremo successo di pubblico di questo evento: quasi 90mila persone a Wembley, Londra piena di una folla numerosa non violenta ma felice, con migliaia di famiglie che hanno portato i figli/e a festeggiare. La seconda, sono state chiamate “le Leonesse” così come i loro omologhi uomini: potrebbe non essere stata la prima volta ma certo è un accostamento che spiega molto dell’evoluzione positiva del concetto di donna e calciatrice, almeno nel Regno Unito.

Ph. Alex Pantling / The FA via Getty Images

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Donald Trump ha seppellito Ivana nel campo da golf

(lastampa.it, 1° agosto 2022)

Ivana Trump è stata sepolta nel golf club dell’ex marito a Bedminster, in New Jersey, in questi giorni al centro della cronaca per aver ospitato un torneo sponsorizzato dall’Arabia Saudita. Lo rivela il New York Post pubblicando anche una foto della lapide della socialite, morta il 24 luglio scorso a 73 anni. La tomba si trova in un’area fiorita, vicino alla prima buca del campo, che Donald Trump nel 2017 decise di adibire a cimitero di famiglia. Lo stesso ex presidente ha dichiarato di voler essere sepolto lì. Secondo alcuni media americani, quella della “tomba di famiglia” sarebbe solo una scusa utilizzata da Trump per ottenere sgravi fiscali. Secondo la legge del New Jersey, infatti, qualsiasi terreno dedicato usato come cimitero è esente da tutte le tasse, aliquote e valutazioni.

Ph. Jospehine Walker / Bloomberg

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Sánchez e la cravatta: le scelte “casual” per l’ambiente

di Davide Sarsini Novak (agi.it, 30 luglio 2022)

Casual per l’ambiente: l’ultimo appello a indossare un abbigliamento più informale d’estate è arrivato dal premier spagnolo Pedro Sánchez, che venerdì sera si è presentato in conferenza stampa senza cravatta e ha invitato i connazionali a seguire il suo esempio in vista del piano di misure di risparmio energetico che Madrid si appresta a varare. «Ho chiesto ai ministri, a tutti i dipendenti pubblici e vorrei chiederlo anche al settore privato, se non lo ha già fatto, di non indossare una cravatta quando non è necessario», ha riferito l’esponente socialista. Le parole di Sánchez sono risuonate in un giorno in cui a Madrid si registravano 36 gradi e a Siviglia 39. La Spagna non è il primo Paese che fa questo tipo di scelta.

Ph. Eduardo Parra / Europa Press via Ap – LaPresse

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La tormentata storia della salma di Evita Perón

(ilpost.it, 28 luglio 2022)

Il 26 luglio 1952 moriva Eva Maria Duarte, meglio conosciuta come Evita Perón, first lady dell’Argentina dal 1946 fino al momento della morte, e ancora oggi considerata una figura importante e controversa nella storia del suo Paese, simbolo tra le altre cose dell’impegno sociale. La storia di Evita, moglie del militare e presidente argentino Juan Domingo Perón, fu notevole anche dopo la sua morte: il suo cadavere imbalsamato fu esposto in una bara di vetro per mesi, ma dal 1955, per circa sedici anni, non se ne seppe più nulla. Era nata il 7 maggio 1919 a Los Toldos, in provincia di Buenos Aires: attrice di successo, nel dicembre del 1945 aveva sposato Perón, che, dopo aver provocato la caduta del presidente Ramón Castillo con un colpo di stato, nel 1943, vinse le elezioni del gennaio del 1946.

Ap

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Una felpa a supporto dei profughi ucraini

di Serena Tibaldi (repubblica.it, 28 luglio 2022)

È questa l’ultima iniziativa in ordine di tempo avviata dal fashion system a supporto dell’Ucraina, invasa dalla Russia più di cinque mesi fa. Autore del progetto è Demna Gvasalia, forse il designer oggi più rilevante, con il brand di cui è direttore creativo, Balenciaga. L’annuncio dell’operazione è stato dato nel pomeriggio del 28 luglio dallo stesso presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky attraverso il suo account Instagram. Il presidente ha spiegato che Demna – che già s’era schierato a favore del popolo ucraino durante la sfilata del brand per l’Autunno/Inverno 2022, lo scorso marzo a Parigi – è diventato ufficialmente un ambasciatore di United24, l’organizzazione ufficiale del governo ucraino che si occupa di raccogliere e ridistribuire le donazioni arrivate in questi mesi da tutto il mondo. Continua la lettura di Una felpa a supporto dei profughi ucraini