Archivi tag: biopolitica

Grace Kelly, icona di stile

di Ilaria Perrotta (vanityfair.it, 14 settembre 2022)

Non è da tutti trasformare un piccolo principato da impervio tratto di scogliere a regno del glamour e focus del lifestyle più chic. Non è da tutti, ma solo da Grace Kelly. Era il 12 settembre 1982 quando l’attrice hollywoodiana diventata principessa precipitava con una Rover 3500 da tre posti in una strada panoramica che collega Roc Agel a Monte Carlo. Quaranta metri di salto nel buio, come quarant’anni dalla scomparsa, avvenuta due giorni dopo l’incidente, il 14 settembre. Seduta accanto a lei in macchina la figlia Stéphanie, sopravvissuta per miracolo. A occupare il terzo posto, quello per cui lei — che non amava guidare — aveva rinunciato all’autista, un baule di abiti da portare al sarto per alcuni ritocchi in vista di una trasferta parigina. Proprio per la moda o forse, meglio, per quell’attitudine innata all’eleganza che la spingeva ad apparire sempre al meglio, Grace Kelly probabilmente è scomparsa.

Getty Images

Continua la lettura di Grace Kelly, icona di stile

Chi è stata Serena Williams

di Riccardo Congiu (ilpost.it, 3 settembre 2022)

La sconfitta agli US Open contro Ajla Tomljanovic segna la fine della carriera di Serena Williams da giocatrice di tennis, lo sport in cui è stata molto probabilmente la più forte di tutti i tempi. A quasi 41 anni, Williams è stata complessivamente numero 1 al mondo per 319 settimane — più o meno 6 anni — e ha vinto 73 titoli nel circuito maggiore, di cui 23 nei tornei del Grande Slam, i più importanti e prestigiosi: più di chiunque altro nel tennis moderno, sia maschile sia femminile. Nella lettera a Vogue con cui aveva annunciato il suo ritiro, qualche settimana fa, Williams ha detto di sperare che con il passare degli anni le persone arrivino a pensare a lei come «un simbolo di qualcosa di più grande del tennis». In realtà ci sono molte ragioni per dire che è già successo, e i suoi record non bastano a spiegare perché sia quasi unanimemente considerata la più grande di sempre.

Ph. Alessandra Tarantino / Ap

Continua la lettura di Chi è stata Serena Williams

Elisabetta cala dal cielo in paracadute scortata da James Bond

di Fabio Cavalera (Corriere della Sera, 28 luglio 2012)

L’inchino della bandiera alla regina: è questo il punto di svolta possibile della storia olimpica. E forse, simbolicamente, qualcosa di più grande della sola storia olimpica. Che cosa faranno gli americani? Abbasseranno il drappo a Stelle e Strisce davanti a sua maestà Elisabetta attorniata dalla famiglia e da ottanta fra capi di Stato e di governo arrivati in bus? La signora dei Windsor è la star di questi Giochi: chi l’avrebbe mai detto che proprio lei si prestasse a una scena con James Bond, Daniel Craig in smoking. La seria, impassibile sovrana che nella magia della cerimonia inaugurale diventa attrice e nella finzione di un filmato viene scaraventata giù da un elicottero assieme a 007: il suo ingresso (vero) nello stadio è preceduto da un trucco cinematografico a effetto. Elisabetta si è superata.

Continua la lettura di Elisabetta cala dal cielo in paracadute scortata da James Bond

Il valore che diamo a pezzi di corpi di persone famose

(ilpost.it, 24 agosto 2022)

In occasione del bicentenario dell’indipendenza del Brasile, che ricorrerà il 7 settembre, il Portogallo ha deciso di prestare per qualche tempo alla sua ex colonia un oggetto unico che da 188 anni è custodito in una chiesa di Porto: il cuore imbalsamato del primo imperatore del Brasile, Pietro I, proclamatore dell’indipendenza del Paese. Il 22 agosto il cuore conservato in un’urna riempita di formaldeide è arrivato a Brasilia su un aereo militare portoghese, accompagnato dal sindaco di Porto, Rui Moreira. Ha ricevuto la stessa accoglienza di solito riservata ai capi di Stato – «il cuore sarà trattato come se Pietro I fosse ancora in vita», aveva spiegato il ministero degli Esteri brasiliano – con tanto di colpo di cannone. Fino alla fine dei festeggiamenti per il bicentenario il cuore imbalsamato sarà esposto nella sede del ministero degli Esteri, dove i cittadini brasiliani potranno vederlo.

Ph. Eraldo Peres / Ap – LaPresse

Continua la lettura di Il valore che diamo a pezzi di corpi di persone famose

La tremenda fine degli eroi di Waterloo usati per sbiancare lo zucchero

di Nicola Graziani (agi.it, 21 agosto 2022)

Dietro la gloria si nasconde l’orrore, dietro l’epica la sete di guadagno degna del più abbrutito dei bifolchi o del più cinico dei mercanti. Per loro non ci fu pietà, nemmeno da morti, perché delle circa 40mila vittime di quel giorno di orribile mattanza che fu la Battaglia di Waterloo non restò praticamente nulla. Nulla, in assoluto. Dissolti nemmeno nella terra della piana dello scontro, ché sarebbe stato già qualcosa. No: dissolti nel tè dei britannici, nel caffè degli austriaci imperiali, nei dolci delle pasticcerie di Berlino e persino di quelle di Parigi. L’Europa divorava sé stessa e i suoi figli, leccandosi i baffi; chissà se qualcosa finì anche sulle tavole imbandite dei ricevimenti di quella bolgia di tradimenti e galanterie che fu il Congresso di Vienna. I tempi di produzione, del resto, sarebbero stati quelli giusti, perché la barbabietola da zucchero, tra il nascere il crescere e l’essere lavorata, qualche mese lo richiedeva.

Ph. Thomas Coex / Agence France-Presse – Getty Images

Continua la lettura di La tremenda fine degli eroi di Waterloo usati per sbiancare lo zucchero

Non ne abbiamo mai abbastanza di Diana Spencer

(ilpost.it, 31 agosto 2022)

A mezzanotte passata del 31 agosto 1997, 25 anni fa, Diana Spencer e Dodi al Fayed stavano per lasciare l’hotel Ritz di Parigi, dove avevano cenato. La principessa del Galles e il suo compagno avevano deciso di mangiare nella suite imperiale (da 6mila sterline a notte) perché al ristorante i presenti non facevano altro che fissarli. Diana ordinò uova strapazzate, asparagi e una sogliola. Dopodiché uscirono per tornare all’appartamento di al Fayed, sugli Champs Élysées. Con una Mercedes S280 nera cercarono di seminare i paparazzi che li seguivano da ore. A guidare la grossa e potente berlina era Henri Paul, responsabile della sicurezza del Ritz, che la spinse ben oltre i 200 chilometri all’ora per le strade parigine. Un fotografo raccontò poi di aver visto la Mercedes passare col rosso a Place de la Concorde.

Ph. John Minihan / Evening Standard / Hulton Archive / Getty Images

Continua la lettura di Non ne abbiamo mai abbastanza di Diana Spencer

La battaglia legale per il documentario su John McAfee

di Marco Romandini (wired.it, 26 agosto 2022)

Quando Wired mi ha chiesto di scrivere un commento sul documentario di Netflix in uscita sulla vita di John McAfee, l’imprenditore che ha creato l’omonimo antivirus e fatto molto altro, Running with the Devil, mi sono messo a googlare un po’ e ho scoperto che era basato soprattutto sulla fuga di John dal Belize. Così ho contattato un amico comune che era lì in quel periodo, chiedendogli se avesse mai conosciuto tale Charlie Russell, il regista del film, e lui mi ha risposto che non l’aveva mai sentito né visto sull’isola. Insomma Russell, secondo quanto raccontava la fonte, non aveva mai filmato John né l’aveva mai incontrato di persona. Con queste poco rassicuranti premesse mi sono messo a vedere il lavoro della Curious Films e ho scoperto che era basato quasi esclusivamente sulle riprese di Robert King e sulle interviste di Rocco Castoro di Vice durante la fuga.

Netflix

Continua la lettura di La battaglia legale per il documentario su John McAfee

I costi sociali del Jova Beach Party

di Sarah Gainsforth (essenziale.it, 19 agosto 2022)

La seconda edizione del Jova Beach Party, il tour estivo che Jovanotti sta portando in dodici località italiane, di cui nove sono spiagge, è al centro di numerose critiche per il suo impatto ambientale. I concerti distruggono i delicati ecosistemi costieri con lo spianamento delle dune, l’abbattimento di piante, il calpestio di migliaia di persone, fanno notare molte associazioni ambientaliste tra cui Legambiente, la Lipu e l’Ente Nazionale Protezione Animali, che hanno lanciato una petizione per vietare i grandi eventi su spiagge e siti naturali. A Marina di Ravenna i concerti sono stati organizzati nei pressi di una riserva naturale. A Vasto e a Roccella Jonica le aree scelte per l’evento sono destinate a tutela ambientale e rinaturalizzazione per la presenza di vegetazione dunale. La spiaggia di Casabianca che ha ospitato la tappa di Fermo – e che è stata spianata di nuovo dopo che era già stato fatto tre anni fa per ospitare la prima edizione del tour – è un’area di tutela del fratino, un piccolo uccello a rischio estinzione.

Ph. Michele Lugaresi Maikid

Continua la lettura di I costi sociali del Jova Beach Party

Quanto inquinano i jet privati delle celebrità?

(ilpost.it, 30 luglio 2022)

Alcune recenti polemiche sui social network e la pubblicazione di un’indagine a riguardo hanno provocato in questi giorni estese critiche nei confronti delle persone famose che usano eccessivamente i propri jet privati, considerati da molti punti di vista un simbolo delle emissioni di gas serra – la causa del cambiamento climatico – che si potrebbero più facilmente evitare. Spesso infatti le celebrità e in generale le persone molto ricche usano i jet per voli brevissimi, di una ventina di minuti, nonostante gli stessi spostamenti in automobile produrrebbero una frazione delle emissioni. Un singolo viaggio ovviamente provoca una quantità limitata di emissioni, ma anche per l’uso abituale di questi aerei le emissioni di cui è personalmente responsabile chi li possiede sono molto più alte di quelle della persona media, anche considerando i soli abitanti dei Paesi più ricchi, quelli che contribuiscono di più al cambiamento climatico.

Kylie Jenner via Instagram

Continua la lettura di Quanto inquinano i jet privati delle celebrità?

L’antidiplomatico eccentrico Dennis Rodman ora vuole liberare Brittney Griner

di Francesco Gottardi (ilfoglio.it, 23 agosto 2022)

Da oltre trent’anni, oggi lui ne ha 60, Dennis Rodman è il più conclamato simbolo cestistico dell’eccesso. E ogni eccesso nasce da un preciso e personalissimo impulso morale: fregarsene. Sempre, di ciò che pensano gli altri. Da ragazzino ha iniziato a fregarsene del suo stesso fisico, perché i suoi 2,03 metri, a detta di tutti, erano decisamente troppo pochi per un’ala grande. Sarebbe diventato tra i difensori più forti della sua èra e il miglior rimbalzista di sempre – a detta di tutti: secondo lui invece, emerge in una recente intervista a GQ, «è una bella stronzata». Del suo corpo se n’è anche fregato bevendo a dismisura, sfiorando il suicidio. Per poi curarlo a modo suo: piercing, tatuaggi, capigliature di ogni colore fino a farne una tela vivente che oggi continua a infatuare donne e stilisti di mezzo mondo. Da giocatore Rodman se ne fregava perfino delle Nba Finals, sgusciando a Las Vegas o agli show di wrestling tra una gara e l’altra.

Ph. Tom White / Epa via Ansa

Continua la lettura di L’antidiplomatico eccentrico Dennis Rodman ora vuole liberare Brittney Griner