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È morto Antonio Inoki, icona del wrestling ed eroe

a cura di Marco Beltrami (fanpage.it, 1° ottobre 2022)

Antonio Inoki è morto a 79 anni. A confermarlo i media giapponesi, che hanno citato fonti vicine alla famiglia di un’icona non solo per il mondo dello sport. Se ne va una leggenda del wrestling e un personaggio che ha dato un contributo importante anche fuori dal ring, impegnandosi nel sociale e nell’attività politica. Quando si parla di Inoki infatti è estremamente riduttivo definirlo solo un wrestler, nonostante il suo ruolo fondamentale nell’evoluzione di questo sport.

Ph. Jon Chol Jin / Ap

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Essere contemporanei per l’eternità

di Stefano Paolo Giussani (huffingtonpost.it, 15 settembre 2022)

Nel 1999, all’Altes Museum di Berlino campeggiava il neon di Maurizio Nannucci con la scritta “Tutta l’arte è stata contemporanea” e in molti apprezzarono. Dieci anni più tardi fu la volta degli Uffizi e si sollevò un putiferio. La verità è che la frase smuove e ogni persona in procinto di parlare d’arte dovrebbe farla propria. A me fa anche riflettere su come perfino noi stessi finiamo, prima o poi, con l’adeguarci al detto, cercando di vivere la nostra contemporaneità finché non passiamo ad altra vita. Ci sono maestri nell’adattamento, e tra questi c’è sicuramente Elisabetta II. Con più di 200 ritratti ufficiali dal suo insediamento a oggi e innumerevoli rappresentazioni unofficial – le più provocatorie, perché non filtrate dai protocolli di corte – è finita con l’essere non solo la monarca più longeva della storia ma anche probabilmente la più ritratta, per la veneranda età e anche per essere stata al centro dell’attenzione nei rapporti con 15 primi ministri Uk, 13 presidenti Usa e 5 papi.

S.P. Giussani

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Il nuovo taglio portafortuna della Meloni

di Lorenzo Attianese (ansa.it, 27 settembre 2022)

Un nuovo taglio portafortuna, così come fa sempre alla vigilia di momenti importanti. E un look semplice ma deciso, «nel quale ogni donna possa identificarsi». Giorgia Meloni ha aspettato il silenzio elettorale per il suo rito scaramantico alla vigilia di ogni nuovo inizio: questa volta il taglio di capelli ha coinciso col trionfo del suo partito, primo in tutta Italia. A raccontare l’ennesima trasformazione della possibile futura premier e leader di Fratelli d’Italia è il suo hair-stylist, Antonio Pruno, parrucchiere dei vip, che ha un salone a due passi da Piazza di Spagna a Roma. «Con il silenzio elettorale nel week-end Giorgia, che per me è anche un’amica, si è presa una pausa e così mi sono potuto dedicare a lei. Cambia look ogni volta che deve fare una scelta o affrontare un cambiamento nel suo lavoro, del resto per lei sono sempre stato un portafortuna» spiega Pruno, che per Meloni ha scelto un bob lungo leggermente più corto davanti, così come un biondo più deciso.

Antonio Pruno via Facebook

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Tagliarsi i capelli per protesta

di Susanna Macchia (vogue.it, 20 settembre 2022)

Le donne iraniane si tagliano i capelli per protestare contro l’uccisione di Mahsa Amini, la giovane di appena 22 anni arrestata dalla polizia di Teheran e morta in ospedale in seguito ai maltrattamenti subiti dagli agenti. Oltre ai raduni nelle piazze, le donne stanno protestando a colpi di forbici, pubblicando in Rete video, diventati virali, di loro mentre si tagliano i capelli. È un gesto molto forte, molto significativo ed esplicito. Politico a tutti gli effetti. Tagliarsi i capelli, stravolgendo la propria immagine e sacrificando un elemento così importante della propria immagine, è un gesto più esplicito di tante parole. Ma facciamo un passo indietro e raccontiamo la storia di Masha Amini. Una ragazza come tante, andata a Teheran in visita ai parenti, secondo Amnesty International «arrestata in modo arbitrario dalla cosiddetta polizia della moralità» con l’accusa di aver indossato l’hijab in modo improprio.

Ansa

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Perché Tolkien piace tanto all’estrema destra

(ilpost.it, 20 settembre 2022)

Nel 1977 l’organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano, il Fronte della Gioventù, organizzò un festival con musica dal vivo, radio libere e dibattiti su temi sociali e politici. In un campo della località Montesarchio, in provincia di Benevento, si radunarono centinaia di giovani di destra (tra cui il futuro sindaco di Roma Gianni Alemanno) dormendo in tenda, parlando di condizione femminile e teatro d’avanguardia e ascoltando band come gli Amici del Vento e la Compagnia dell’Anello. Tra le altre cose i militanti presenti tentarono di formare una grossa croce celtica umana, simbolo che era presente in molte bandiere e striscioni al campo. Questo festival era chiamato “Campo Hobbit”, dal nome delle creature fantastiche inventate dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien, capostipite della narrativa fantasy moderna e autore della conosciutissima saga del Signore degli Anelli, pubblicata tra il 1954 e il 1955.

New Line Production

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Il narcisismo dei politici che fanno storie su Instagram

di Guia Soncini (linkiesta.it, 21 settembre 2022)

Una volta Enrico Vanzina disse d’aver capito che c’era stato uno slittamento tra la destra e la sinistra com’eravamo abituate a pensarle quando aveva visto che, al cinema dei Parioli, la borghesia romana andava a vedere i Dardenne: annoiandosi moltissimo, ma non correndo il rischio d’apparire impresentabile. Io non ho capito dove saremmo andati a finire con Instagram prima che Instagram esistesse, nonostante la vita si fosse impegnata a spiegarmelo. Successe all’inizio di questo secolo, quando il consumo televisivo che piaceva ostentare a chi al cinema guardava i Dardenne era quello di Desperate Housewives. La Rai organizzò un giro promozionale romano delle attrici che interpretavano le massaie dei Parioli americani, e la giornata si concluse con una cena sulla terrazza del Campidoglio.

Pro Church Media / Unsplash

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La paradossale polemica sul colore della Sirenetta

(ilpost.it, 16 settembre 2022)

Lo scorso fine settimana ad Anaheim, in California, si è svolto D23 Expo, l’evento fieristico biennale in cui Disney presenta le sue più importanti novità. Tra queste c’era l’atteso trailer del film La Sirenetta, che uscirà nel 2023 e sarà – come già successo per molti altri – la versione in live action (cioè con attori veri) del famoso cartone animato del 1989. Col trailer è stato rivelato per la prima volta che Ariel, la sirena protagonista della storia, sarà interpretata dalla cantante e attrice afroamericana Halle Bailey e sarà, quindi, una Sirenetta con la pelle molto più scura di quella bianca del personaggio d’animazione. La reazione di una parte del pubblico è stata la stessa di quando l’attore senegalese Omar Sy aveva interpretato la serie su Lupin nel 2021, o di quando nella serie tv Bridgerton del 2020 la regina Carlotta era stata impersonata dall’attrice di origini guyanesi Golda Rosheuvel.

The Walt Disney Company

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I due corpi della regina

di Cesare Catà (huffingtonpost.it, 9 settembre 2022)

L’8 settembre del 2022 Elisabetta II del Regno Unito, sovrana di Gran Bretagna, Irlanda del Nord e del Commonwealth, non è morta. Perché i re non muoiono. Muore, certo, il loro corpo mortale, ma loro hanno un secondo corpo, un corpo mistico e immateriale che passa di regnante in regnante eternamente. Si tratta di un’antica teoria teologico-politica, che poi lo storico Kantorowicz avrebbe messo al centro di un suo saggio divenuto classico: la teoria dei due corpi del re. Quella del re è una figura sacra perché, al di là delle sue spoglie mortali, possiede un corpo di diversa natura, una dignitas ultraterrena, un’aura che fa di lui o di lei una creatura divina, al di là dei tempi. A una lettura superficiale potrebbe sembrare il retaggio di antiche superstizioni medievali. Ma, in realtà, nel cuore della cultura inglese e perciò europea, persiste questa idea: non c’è kinghsip, non c’è regalità, senza sacralità.

Ph. Cecil Beaton / Royal Collection Trust

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Poco donne. I capelli di Liz Truss e la disparità di genere

di Guia Soncini (linkiesta.it, 7 settembre 2022)

Cominciamo dalla mia grande preparazione in fatto di politica estera: fino a sei domeniche fa non avevo mai sentito nominare Liz Truss, che da lunedì è il nuovo capo dei conservatori inglesi, e quindi il loro nuovo primo ministro. Cominciamo dal mio approccio per niente superficiale alla politica: quando a fine luglio ho ritagliato quell’articolo su Liz Truss volevo vedere che faccia avesse, e cercandone le foto d’archivio la prima cosa che ho notato è quanti colori di capelli avesse cambiato. Ho pensato: ah, un altro caso Hillary Clinton. Se eravate vive negli anni Novanta ve ne ricorderete: i giornali pubblicavano pagine di foto coi cambiamenti di pettinatura di Hillary; se eravate vivi negli anni Novanta non ve ne sarete accorti: erano cambiamenti troppo impercettibili per lo sguardo maschile.

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Olena Zelenska: come un’autrice comica divenne la first lady ucraina

di Marta Allevato (agi.it, 14 settembre 2022)

Tra i banchi del Parlamento Ue, dove oggi è stata ospite d’onore del discorso sullo Stato dell’Unione di Ursula von der Leyen, la first lady ucraina Olena Zelenska conferma il suo ruolo di “ambasciatrice” di Kiev sulla scena internazionale. Laddove il marito Volodymyr Zelensky – il comico diventato leader di guerra – rimane sul campo, intento a tenere alto il morale del popolo e delle truppe contro l’invasione russa, la moglie 44enne è uscita dall’ombra ed è diventata il volto delle sofferenze umane dell’Ucraina. Laureata in Architettura e sceneggiatrice di commedie, prima di diventare first lady Zelenska appariva raramente in pubblico: non dava interviste, aveva un profilo Instagram solo privato e lavorava dietro le quinte della società della casa di produzione Kvartal 95, co-fondata dallo stesso Zelensky e che sta dietro alla serie di successo che lo ha portato alla ribalta, Servo del popolo.

Ph. Frederick Florin / Afp

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