Archivi tag: biopolitica

“Via col vento” da 85 anni è uno scomodo mito cinematografico

Metro-Goldwyn-Mayer

di Giulio Zoppello (wired.it, 15 dicembre 2024)

Via col vento (Gone with the Wind) ha pochi film che possano contrastarne lo status di opera cinematografica controversa per eccellenza. Eppure, la sua ambiguità è pari esclusivamente dalla sua bellezza, alla sua potenza, alla sua capacità di rappresentare un’epoca cinematografica, con tutti i suoi pro e i suoi contro. A ottantacinque anni esatti dall’uscita in sala rimane un film divisivo, affascinante, ambiguo e proprio per questo importantissimo.

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Tanta politica attorno a un sandwich

Ph. Anthony Devlin / Getty Images

(ilpost.it, 13 dicembre 2024)

Nel Regno Unito, uno dei principali diverbi degli ultimi giorni tra governo e opposizione è stato sui sandwich: e in particolare se siano uno spuntino da deprecare oppure un vanto della tradizione culinaria britannica. È partito tutto da un’intervista della nuova leader dei Conservatori, Kemi Badenoch, allo Spectator, la più autorevole rivista vicina al suo partito.

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Su “Ymca” non si può restare neutrali

Mpp

(ilpost.it, 6 dicembre 2024)

Ymca, il tormentone che il gruppo dance statunitense dei Village People pubblicò nel 1978, divide da sempre chi l’ascolta in due fazioni: da un lato c’è chi la considera una canzone conviviale e fondamentalmente innocua, e che si lascia coinvolgere dal suo ritornello senza farsi troppe domande; dall’altro chi la reputa pacchiana, eccessiva e di pessimo gusto, e tremendamente fastidiosa anche e soprattutto per il balletto che puntualmente l’accompagna. Le vie di mezzo sono rare.

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Il successo improvviso di Chappell Roan

Ph. Marleen Moise / Getty Images

(ilpost.it, 20 agosto 2024)

Chappell Roan è una delle popstar più in vista del momento, quanto meno negli Stati Uniti e in altri Paesi anglofoni, e lo è diventata all’improvviso, benché faccia musica dal 2015. All’inizio dell’anno su Spotify, la principale piattaforma di streaming musicale al mondo, aveva poco più di un milione di ascoltatori mensili e a metà agosto ha superato i quaranta milioni. Fino a quest’anno nessuna delle sue canzoni era mai finita nella classifica di Billboard Hot 100, la più citata e importante della musica statunitense: questa settimana ce ne sono sette.

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“Il miglio verde” dopo 25 anni sa ancora fare la differenza

Getty Images

di Giulio Zoppello (wired.it, 10 dicembre 2024)

Il miglio verde (The Green Mile) di Frank Darabont compie un quarto di secolo. Dopo tutto questo tempo, questa sublime trasposizione del romanzo di Stephen King rimane uno dei titoli più amati e ricordati dal grande pubblico, in virtù di una caratura innegabile a livello formale e di significati. Toccante, profondo, capace di essere un mix di genere di grande innovazione, è però soprattutto uno dei più grandi film carcerari di ogni tempo, un risveglio della coscienza unico nel suo genere.

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“Deny. Depose. Defend”: il killer Mangione diventa un brand

picturestees.com

di Silvia Renda (huffingtonpost.it, 10 dicembre 2024)

Su TikTok Shop è possibile acquistare un maglione natalizio particolare. Su uno sfondo verde, tra due renne tratteggiate di bianco, è disegnata una bilancia, simbolo della Giustizia. Sotto una schiera di alberi di Natale e fiocchi di neve appare la scritta: “Deny. Depose. Defend”. È la stessa che si trova sui cappelli, in vendita su Amazon per quindici dollari. La stessa che appare su portachiavi, tazze, custodie per telefoni, spille, collane, decorazioni per l’albero di Natale, magliette e felpe, acquistabili su eBay, Etsy e Temu.

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Fight Fight Fight, la linea di profumi di Trump

Donald Trump via Truth

di Irene Soave (corriere.it, 10 dicembre 2024)

«Un profumo a cui nemmeno i tuoi nemici resistono». La foto di Jill Biden che sorride in maniera più che cordiale all’arcinemico Donald Trump, seduto due posti alla sua sinistra all’inaugurazione della Notre-Dame restaurata, ha fatto scatenare meme e commenti sui social. Il più perfido l’ha fatto lo stesso Trump, che ha usato proprio quella foto per fare pubblicità [sul suo social Truth – N.d.C.] alla sua linea di profumi Fight Fight Fight.

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I gemelli di Claudio Villa

Ansa – S&M Studio

di Michele Serra (ilpost.it, 2 novembre 2024)

Claudio Pica, in arte Claudio Villa, nacque a Trastevere nel 1926, figlio di un vetturino e di una casalinga di nome Ulpia. Era basso di statura, di carattere molto polemico, fisicamente tosto. Amava le motociclette e si dice che l’infarto che lo portò a morire piuttosto precocemente (aveva 61 anni) sia stato causato dallo sforzo insistito per calcare una pedivella d’avviamento. Era comunista e ateo.

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Polemiche in Premier League per la fascia arcobaleno

(adnkronos.com, 4 dicembre 2024)

Polemiche in Inghilterra. La Premier League ha promosso, in occasione della 13esima e 14esima giornata, un’iniziativa a favore della comunità Lgbtqi+: i capitani di tutte le squadre del campionato scenderanno in campo con una fascia arcobaleno al braccio. La campagna “Rainbow Laces” vuole promuovere inclusività e accettazione, ma ha incontrato qualche resistenza.

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Perché gli atleti italiani sono “Azzurri”?

Ph. Richard Heathcote / Getty Images

(ilpost.it, 13 febbraio 2018)

Gli atleti italiani impegnati con le squadre nazionali sono spesso chiamati “Azzurri”, le squadre stesse sono “azzurre” e anche le maglie indossate dagli atleti sono di colore azzurro: a guardar bene la bandiera dell’Italia, però, di azzurro non c’è traccia. L’uso del colore azzurro per gli atleti italiani, infatti, è legato a uno dei colori simbolo della famiglia reale Savoia e la sua origine precede anche quella dell’Italia unita.

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