Archivi tag: Big Tech

L’ascesa di Musk sul palco con Trump, uno show sognando la Casa Bianca

Ph. Jim Watson / Afp

di Massimiliano Panarari (lastampa.it, 7 ottobre 2024)

«Dio li fa e poi li accoppia» (e in questa vicenda il fondamentalismo cristiano conta assai). Donald Trump ed Elon Musk formano un’arrembante coppia (politica) di fatto, specchio esemplare del neopopulismo di destra contemporaneo e di un modello di leadership dove l’egotismo e il narcisismo tracimano senza più remore. Entrambi soggiacciono molto volentieri al fascino della ribalta; in questo caso il palco di Butler, teatro, poco meno di tre mesi fa, del fallito attentato.

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Cosa significa l’arresto di Pavel Durov

Ph. Jakub Porzycki / NurPhoto via Afp

di Andrea Monti (huffingtonpost.it, 25 agosto 2024)

Un lancio di Reuters informa dell’arresto, avvenuto in Francia, di Pavel Durov, fondatore e amministratore delegato di Telegram, con doppia cittadinanza russa e francese. Secondo TF1 il motivo dell’arresto è la mancanza di moderazione dei contenuti, l’omessa cooperazione con le forze dell’ordine e il tipo di strumenti (come criptovalute e numeri telefonici usa e getta) reperibili liberamente sulla piattaforma.

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L’Intelligenza Artificiale generativa è una nuova sfida per la democrazia

di Lucio Romano (huffingtonpost.it, 8 febbraio 2023)

Dopo il lancio del modello ChatGPT, Intelligenza Artificiale (IA) generativa di OpenAI, ecco la risposta di Google con Bard, uno dei due chatbot che il colosso di Mountain View sta sviluppando. Per adesso sarà disponibile solo per un limitato gruppo di tester scelti da Google. Una nuova gigantesca gara, prima di tutto commerciale e finanziaria, tra le Big Tech. Come riporta Agenda Digitale, le Big Five del mercato tecnologico mondiale – Apple, Microsoft, Alphabet-Google, Amazon e Meta-Facebook (in ordine decrescente di valore di mercato) – hanno visto il loro fatturato crescere anche nel 2022, portandosi a circa 1.500 miliardi di dollari: i tre quarti circa del Pil italiano dello stesso periodo.

Ph. Jonathan Raa / NurPhoto via Afp

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Perché il Twitter targato Musk è diventato un ring politico

di Alessio Nisi (agi.it, 25 novembre 2022)

L’acquisizione e le scelte compiute da Elon Musk in questo primo mese alla guida della piattaforma di microblogging sono sempre di più un caso politico che accende negli Stati Uniti lo scontro tra democratici e repubblicani. I primi, incluso il presidente Joe Biden, hanno sollevato preoccupazioni in ordine alla sicurezza della piattaforma: timori innescati dai massicci licenziamenti imposti dal tycoon (a ora i dipendenti sono poco più di 2mila, erano 7.500 prima di Musk).

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Google non ha approvato la distribuzione sul suo store di Truth Social

(ilpost.it, 31 agosto 2022)

Google non ha approvato la distribuzione di Truth Social, l’app che permette di collegarsi al social network creato dall’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, sul Play Store, il servizio per scaricare e acquistare nuove applicazioni sugli smartphone Android: secondo Google, il social network violerebbe le norme sulla moderazione dei contenuti, in particolare rispetto alle minacce e all’incitamento alla violenza. Truth Social (“truth” significa “verità”) era stato presentato lo scorso ottobre, e la app è disponibile dallo scorso febbraio sull’App store di Apple (ma non ancora in Italia). Trump l’aveva creato come alternativa ai social network da cui era stato rimosso per il suo coinvolgimento nell’attacco al Congresso statunitense del 6 gennaio 2021: l’aveva descritta come la piattaforma che puntava a «dare una voce a tutti», «per opporsi alla tirannia delle società Big Tech» e «per combatterle».

Ph. Mark Wilson / Getty Images

Per salvare la democrazia serve controllare le piattaforme

di Luigi Daniele (linkiesta.it, 27 aprile 2022)

Lo scorso giovedì, l’ex presidente americano Barack Obama è intervenuto in un incontro sulle sfide poste alla democrazia dall’informazione digitale, organizzato dal Cyber Policy Center, un ente di ricerca collegato all’Università di Stanford. Pur riconoscendo il ruolo innovativo ed emancipatorio che può essere svolto dalle piattaforme on line, Obama ha sostenuto come l’infodemia contemporanea rischi, contro ogni sua promessa di democraticizzazione della società e dell’informazione, di tradursi nel suo opposto. Anche a causa di attori che deliberatamente intendono sfruttarne le criticità intrinseche. Tra questi attori, non ci sono solo «aziende che sono venute a dominare Internet in generale e le piattaforme di social media in particolare», le quali prendono «decisioni che, intenzionalmente o no, hanno reso le democrazie più vulnerabili», ma anche «consulenti politici» o «potenze straniere» che possono «sfruttare strumentalmente gli algoritmi delle piattaforme o aumentare artificialmente la portata dei messaggi ingannevoli o dannosi».

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La mail del principe Harry a Jack Dorsey il giorno prima dell’assalto a Capitol Hill

di Ilaria Roncone (giornalettismo.com, 10 novembre 2021)

Non solo Facebook sotto accusa per i fatti di Capitol Hill. Secondo il principe Harry, anche Twitter sarebbe stato avvisato il giorno prima dell’assalto che qualcosa stava bollendo in pentola e che ci sarebbero state serie conseguenze. Secondo il membro della famiglia reale inglese, Jack Dorsey sarebbe stato avvertito il giorno prima delle possibili conseguenze di quel moto di rabbia montato on line dopo i risultati delle elezioni presidenziali americane tramite una sua email. A riportare la notizia è la Bbc, che cita il principe Harry durante il forum tecnico RE:WIRED: «L’avevo avvertito che la sua piattaforma stava permettendo di organizzare un colpo di Stato».

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È in vendita uno smartphone per sostenitori di Trump

di Tommaso Meo (wired.it, 20 luglio 2021)

Sembra incredibile, ma è tutto vero: è sul mercato un nuovo smartphone pensato appositamente per i sostenitori di Donald Trump e in generale per tutti coloro che sentono oppressa la propria libertà di espressione dalla sinistra e dal politicamente corretto. Il telefono si chiama, infatti, Freedom Phone e, al prezzo di 499 dollari, promette di liberare i propri utenti dalla censura e dal controllo delle Big Tech – considerate vicine alle idee liberal dei democratici – e di fargli riprendere il controllo sulle loro comunicazioni.

Twitter

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Censura e piattaforme: Trump dichiara guerra alle Big Tech

di Otto Lanzavecchia (formiche.net, 9 luglio 2021)

«Se lo possono fare a me, lo possono fare anche a voi – e credetemi, lo faranno». Dalle colonne del Wall Street Journal l’ex presidente americano Donald Trump si è lanciato in un durissimo j’accuse contro le Big Tech, le grandi corporazioni tecnologiche americane, e la loro decisione di sospenderlo dalle proprie piattaforme. L’editoriale è apparso giovedì, un giorno dopo la conferenza in cui ha annunciato di aver fatto partire tre class action distinte contro Facebook, Google e Twitter e i rispettivi ceo. Si sta prefigurando un caso di altissimo profilo.

Jialun Deng / The New York Times

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