Archivi tag: Benito Mussolini

Il sesso del populismo

di Michele Masneri e Andrea Minuz («Il Foglio», 9 luglio 2018)

Siamo qua, due maschi caucasici nel pieno delle forze in una terrazza di proprietà a domandarci se in tutto questo trionfo dei populismi non ci sia anche un po’ di reazione alla lunga “crisi della mascolinità”, se insomma Trump che si misura il missile non c’entri qualcosa con Isoardi che stira, se il torso nudo di Putin in Siberia o quello di Salvini in piscina o l’intrepida nuotata di Grillo sullo Stretto non vadano al di là delle schermaglie tra popolo ed élite.salvini_piscina Continua la lettura di Il sesso del populismo

Il marketing della politica

di Pietro Stangalini (glistatigenerali.com, 28 giugno 2018)

Nell’epoca più massiva della società umana, dove tutto, dal turismo alla stampa, dallo sport alla musica, è massificato, è agglomerato in prodotti consumabili, non dovrebbe essere strano che anche la politica lo sia. Un prodotto consumabile non è per forza un oggetto che viene mangiato per il nutrimento, ma è anche un film visto al cinema, una gita a Firenze, qualcosa che si usa, si esperienzia e non c’è più.PolitiFact_Trump Continua la lettura di Il marketing della politica

Andrea Camilleri: «Attorno a Salvini lo stesso consenso che sentivo per Mussolini»

(huffingtonpost.it, 8 luglio 2018)

«Non ho rimpianti per il passato. Però questo è davvero un brutto passaggio nella storia italiana che temo non abbia paragoni con altri periodi». Lo dice lo scrittore Andrea Camilleri in un’intervista a Repubblica, dove definisce l’Italia di oggi «un Paese che torna indietro, come i gamberi. È come se avesse cominciato a procedere in senso inverso, smarrendo le importanti conquiste sociali che aveva realizzato in passato.

Ph. Fabrizio Villa via Getty Images
Ph. Fabrizio Villa via Getty Images

Continua la lettura di Andrea Camilleri: «Attorno a Salvini lo stesso consenso che sentivo per Mussolini»

Da Lenin a Saddam, i dittatori hanno il callo dello scrittore. Ma il più bravo di tutti è Mussolini (così dice un libro uscito in UK)

(pangea.news, 16 aprile 2018)

Esempio emblematico. Nel 1933 Elio Vittorini, che insieme a Cesare Pavese è stato il fautore delle sorti editoriali di Italia nostra, ha 25 anni e tanta smania di far fama. Da giornalista culturale pratica su Il Bargello, settimanale di politica e cultura curato dalla Federazione provinciale fascista fiorentina, direttore Alessandro Pavolini.dictator-literature Continua la lettura di Da Lenin a Saddam, i dittatori hanno il callo dello scrittore. Ma il più bravo di tutti è Mussolini (così dice un libro uscito in UK)

Orchestra politica: da Putin al piano alla chitarra di Blair, alla tromba di Morales

di Maurizio Stefanini (ilfoglio.it, 16 maggio 2017)

Putin suona. Mentre a Pechino aspettava di essere ricevuto dal presidente cinese Xi Jinping durante il Belt and Road Forum for International Cooperation, a un certo punto si è alzato, si è diretto verso un pianoforte che stava nella sala, ed ha eseguito due brani russi risalenti alla fine degli anni ’50.Putin_pianista Continua la lettura di Orchestra politica: da Putin al piano alla chitarra di Blair, alla tromba di Morales

Matteo Salvini, il piccolo borghese e la nuova destra

di Michele Caltagirone (it.blastingnews.com, 13 febbraio 2018)

«Io non ho creato il fascismo, ma l’ho tratto dall’inconscio degli italiani». Lo disse Benito Mussolini nell’ultima intervista, rilasciata al giornalista Ivanoe Fossati. Era il marzo del 1945, poco più di un mese prima di Piazzale Loreto.Salvini_Mengacci_ilpranzoeservito_1993 Continua la lettura di Matteo Salvini, il piccolo borghese e la nuova destra

Madonna: «Europa attenta, qui tira aria di fascismo»

«Respiro intolleranza per chi è diverso o addirittura non più giovane». E la musica? «Cerco semplicità, canzoni che chiunque possa cantare»

di Luca Dondoni (lastampa.it, 4 marzo 2015)

Milano – Giulio Andreotti diceva che «a pensar male si fa peccato ma qualche volta ci si azzecca». Da quando si è cominciato a parlare del nuovo disco Rebel Heart, Madonna non ha fatto passare giorno senza stuzzicare l’attenzione dei media. Prima il «Madonnaleak» (molte delle canzoni del cd apparse in Rete a fine 2014), con successive polemiche, un arresto e la pubblicazione di parte dell’album. Poi, nell’ultimo mese, ha alzato la minigonna davanti ai fotografi dei Grammy Awards, è caduta sul palco dei Brit Awards e alla tv francese ha paragonato il Front National di Marine Le Pen al Partito Nazista. Continua la lettura di Madonna: «Europa attenta, qui tira aria di fascismo»

Il comico come rivoluzionario

Dai giacobini a Grillo, il ruolo dei commedianti nella politica

di Marzio Breda («Corriere della Sera», 3 maggio 2014)

Quando stava per lasciare il Quirinale, Francesco Cossiga confessò il senso della sua ultima, ruggente stagione al vertice della Repubblica. «In un Paese normale se un capo dello Stato facesse quello che faccio io l’avrebbero mandato al diavolo in cinque minuti. I miei atteggiamenti da matto erano voluti. Siamo nella società dello spettacolo, no? Ho fatto così per bucare il video». Spiegò dunque di essersi assegnato «il ruolo del fool del teatro elisabettiano», fingendosi pazzo per smascherare verità occultate e lanciare una profezia della catastrofe che avrebbe dovuto imporre un cambiamento generale. Insomma: aveva vestito i panni dell’attore per fare politica. Vent’anni dopo lo schema si ripete, a parti invertite. Stavolta è un attore a utilizzare le risorse del mestiere per farsi politico. Lo ha in un certo modo anticipato a metà della propria parabola: «Non sono più un comico, sono uno psicopatico, urlo, mi sfogo e mi danno i soldi» (prima quelli e poi i voti).Ponte_di_Pino

Continua la lettura di Il comico come rivoluzionario