Archivi tag: attivismo

Meghan Markle, le femministe contro: «È una narcisista estrema, come Donald Trump, Kanye West ed Elon Musk»

di Eva Grippa (repubblica.it, 25 luglio 2023)

Tempi duri per Meghan Markle, che stavolta si trova a dover affrontare le critiche della platea che in passato l’ha sostenuta nel suo percorso, difendendola perfino dalle accuse dei detrattori. Si tratta delle femministe, che cinque anni dopo il matrimonio dell’ex attrice birazziale di Suits con il principe Harry si pongono seri dubbi sulla sua autenticità. Le critiche, in realtà, non sono così recenti, ma sommate alle recenti notizie in merito a un dirigente di Spotify che avrebbe definito la coppia «truffatori del cazzo», compongono un quadro da cui Meghan esce parecchio male.

Getty Images

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Le due vite di Garry Kasparov

(ilpost.it, 13 aprile 2023)

La vita di Garry Kasparov, che il 13 aprile compie 60 anni, può essere divisa in due parti: la prima è quella del campione di scacchi, forse il più grande di sempre. La seconda è quella di attivista politico, che dopo il ritiro dagli scacchi si è battuto e si batte ancora per contrastare il regime autoritario di Vladimir Putin in Russia. Le due vite, quella di campione e quella di dissidente, sono legate tra loro, ma al tempo stesso molto distinte.

Ph. Ted Thai / The Life Picture Collection – Getty Images

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Yoko Ono, 90 anni con un albero dei desideri virtuale

(ansa.it, 18 febbraio 2023)

Yoko Ono festeggia 90 anni con un “albero dei desideri” virtuale creato per lei dal figlio Sean Ono Lennon. Sarà un’installazione on line, ispirata al primo “albero dei desideri” creato da Yoko nel 1996. È un’antica usanza giapponese quella di scrivere un desiderio su un foglietto e poi appenderlo al ramo di un albero: “Da lontano, con quei foglietti mossi dal vento, sembrano alberi in fiore”, aveva spiegato l’artista all’epoca dell’installazione originaria.

wishtreeforyokoono.com

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Iran, la matita della rivoluzione

di Marta Allevato (agi.it, 13 gennaio 2023)

La Guida Suprema iraniana, Ali Khamenei, precipita al suolo perdendo una scarpa in volo fino a raggiunge il defunto dittatore libico, Muammar Gheddafi, già affondato in una pozza di sangue. La scena è disegnata dal più celebre vignettista iraniano, Mana Neyestani, ed è stata scelta per la copertina della prima rivista pubblicata in Francia dalla diaspora per raccontare, in tempo reale, le proteste in corso da 4 mesi in Iran e che molti già descrivono come la “rivoluzione” che porterà alla fine della Repubblica islamica.

neyestanimana via Instagram

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Amnesty International: «Ronaldo in Arabia parli dei diritti umani violati»

(fantacalcio.it, 5 gennaio 2023)

Cristiano Ronaldo in Arabia Saudita: a far discutere non sono solo i suoi ricchissimi conti dopo la firma con l’Al-Nassr. Amnesty International entra in scivolata sulla scelta del portoghese e sulla strumentalizzazione del suo arrivo nel Paese protagonista di ripetute violazioni dei diritti umani. Amnesty, in particolare, in un tweet rilanciato dalla Bbc sottolinea come CR7 in Arabia possa trasformarsi in un’operazione di sportwashing delle violazioni dei diritti umani da parte delle autorità saudite e invita il portoghese a prendere posizione.

Imago

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Addio a Piccola Piuma

(ilpost.it, 3 ottobre 2022)

È morta a 75 anni Sacheen Littlefeather, l’attivista apache che nel 1973 andò alla premiazione degli Oscar al posto di Marlon Brando e rifiutò per conto suo il premio che aveva vinto come miglior attore protagonista per Il padrino. A causa dei fischi e delle prese in giro che ricevette dal pubblico durante la cerimonia, Sacheen Littlefeather fu al centro di quello che probabilmente è uno dei momenti più noti nella storia degli Oscar.

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La canzone pakistana ascoltatissima in India

(ilpost.it, 16 maggio 2022)

Da un po’ di tempo una canzone pakistana è ascoltatissima in India, un Paese storicamente nemico dove chi ascolta musica pakistana può arrivare anche a essere arrestato. Si chiama Pasoori ed è un duetto tra i cantanti pakistani Ali Sethi, che l’ha scritta ed è figlio di attivisti politici, e Shae Gill: ha una base particolarmente ballabile, che combina la musica indiana a quella mediorientale e al reggaeton, e un testo su due persone che si amano ma a cui è vietato incontrarsi. Nelle scorse settimane ha raggiunto una gran popolarità alla radio e in Internet, ed è stata interpretata come una metafora del difficile rapporto tra India e Pakistan. Pasoori è traducibile con qualcosa come “pasticcio difficile”, e s’ispira a un genere di canzone che ha origine nella poesia medievale del Sud dell’Asia, nato soprattutto in risposta all’usanza dei matrimoni combinati e solitamente ricco di giochi di parole, allusioni erotiche e critiche più o meno esplicite alle norme sociali.

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L’attivismo su TikTok è concreto o virtuale?

di Yezers, a cura di Ellen Stephany Vanegas (huffingtonpost.it, 12 aprile 2022)

L’uso propagandistico dei social media è cosa assai nota. Negli anni Trenta c’era la radio, oggi c’è Meta, la vecchia Facebook, al centro di numerose critiche a seguito dello scandalo Cambridge Analytica. I social media, nati come nuove forme di comunicazione e innovazione, ben presto si sono rivelati essere terreno fertile per la diffusione di fake news, che alimentano la rabbia sociale, canalizzata in campagne d’incitamento all’odio, troppo spesso riconducibili a correnti politiche di estrema destra. I partiti progressisti, infatti, hanno fallito là dove i partiti di destra sono riusciti: nella comunicazione. La macchina propagandistica della destra statunitense ed europea è riuscita, infatti, tramite l’uso dei social media, ad attrarre a sé quell’elettorato più distante dalla scena politica tradizionale, i cosiddetti “left-behind”.

Reuters

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Perché dovremmo guardare oggi la serie di Zelensky

di Cristina Brondoni (wired.it, 15 marzo 2022)

L’attore che interpretava la parte di Vasily, ormai lo sappiamo tutti, è l’attuale presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky. Che, nemmeno a dirlo, si è poi candidato presidente per il partito Sluga Naroda, fondato dai proprietari della casa di produzione della serie tv, Kvartal 95, tra cui Zelensky stesso e Ivan Bakanov, suo amico di infanzia e attuale capo del servizio di sicurezza dell’Ucraina. In molti hanno definito Volodymyr Zelensky un comico, ma sarebbe più opportuno pensarlo come attivista. La serie tv rientra a pieno titolo nella satira politica, ma vista adesso è evidente che si è trattato di qualcosa di più di un’espressione artistica. Zelensky ha utilizzato la tv per mostrare, o meglio dimostrare, un’altra Ucraina.

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Muhammad Ali è ancora un passo avanti

di Giulio Zoppello (esquire.com, 17 gennaio 2022)

Lewis Hamilton e Lebron James che si schierano per il Black Lives Matter, Serena Williams che si mobilita per i diritti delle donne delle minoranze, Eric Cantona che senza mezzi termini condanna i mondiali di calcio in Qatar. Ci sarebbero anche altri esempi da portare, ma tutti hanno una cosa in comune: la loro voce si leva oggi perché, per primo, a farlo in quanto star dello sport conscia della propria responsabilità, lo fece un ragazzo nato a Louisville, Kentucky, il 17 dicembre di ottant’anni fa. Venne registrato all’anagrafe dal padre pittore come Cassius Marcellus Clay, ma sarebbe diventato tra i personaggi più iconici della storia del XX secolo con il nome che lui stesso si scelse: Muhammad Ali.

Ph. Russell McPhedran / Hulton Archive – Getty Images

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