di Giuseppe Sarcina («Corriere della Sera», 24 luglio 2014)
LONDRA – James Bond, nella sua versione più classica, è a favore. J.K. Rowling, la creatrice di Harry Potter, è contro. Per la rockstar David Bowie deve essere no, assolutamente no. Per la popstar Annie Lennox, forse sì, non sa ancora bene, ci vuole pensare. Il 18 settembre in Scozia si vota per l’indipendenza, per continuare la convivenza con Londra, che dura dal 1707; oppure per diventare uno Stato indipendente, sicuramente con un’altra bandiera, probabilmente con un’altra moneta. Poche settimane fa il settimanale Economist osservava che la situazione è surreale. L’elettorato del Regno Unito si trova di fronte una scelta potenzialmente traumatica, eppure non ci sono segnali di forte mobilitazione. Nelle piazze non si vedono cortei di «secessionisti» o di «unionisti». Il tema non pare, almeno per ora, infiammare l’opinione pubblica. In compenso ci sono le star. Continua la lettura di Tatuaggi, inni (e insulti). Le celebrità si schierano sull’indipendenza scozzese