Archivi tag: Alessandro Giuli

Più che alla storia Trump vuole passare alla cassa

Ph. Tom Brenner / Getty Images

di Andrea Cangini (huffingtonpost.it, 16 marzo 2025)

Passare alla storia o passare alla cassa? Tradizionalmente, quando giungono al loro secondo e ultimo mandato, i presidenti americani fanno il possibile per passare alla storia: l’impressione è che Donald Trump intenda invece passare alla cassa. Che intenda, cioè, monetizzare il potere che gli deriva dalla funzione che ricopre e che intenda farlo per fini meramente personali.

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Kimbal Musk a Palazzo Chigi con Stroppa e la moglie di Bocelli

LaPresse

di Francesco Malfetano (lastampa.it, 25 gennaio 2025)

Delle dimissioni di Daniela Santanché attese da Giorgia Meloni anche ieri a Palazzo Chigi non s’è vista traccia. A movimentare la giornata però, a metà pomeriggio, all’ingresso principale su Piazza Colonna si è palesato a Roma un cowboy, con tanto di cappello d’ordinanza. Per di più non uno qualunque. Sotto le falde in feltro c’era infatti Kimbal Musk, fratello minore del multimiliardario Elon.

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La satira in America e altre quisquilie

Ph. Jeenah Moon / Getty Images

di Giada Biaggi (ilpost.it, 8 novembre 2024)

Un minuto e mezzo. Novanta secondi. La durata massima di un reel di Instagram, ma anche all’incirca quella dell’apparizione cameo di Kamala Harris lo scorso 2 novembre al Saturday Night Live, lo show comico di punta di Nbc, l’emittente “blue-Klein-democrats” (vuol dire “blu partito democratico”, volevo giocare con l’arte riferendomi a Yves Klein, un artista celeberrimo per il suo blu, ma mi sa che sul Post devo spiegarlo bene), al fianco della comedian Maya Rudolph.

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La banalità di Sgarbi

di Andrea Martella (huffingtonpost.it, 3 luglio 2023)

Quel che ora penso veramente è che il male non è mai “radicale”, ma soltanto estremo, e che non possegga né profondità né una dimensione demoniaca. Esso può invadere e devastare il mondo intero, perché si espande sulla superficie come un fungo. Esso “sfida”, come ho detto, il pensiero, perché il pensiero cerca di raggiungere la profondità, di andare alle radici, e nel momento in cui cerca il male, è frustrato perché non trova nulla. Questa è la sua “banalità”. Solo il bene è profondo e può essere radicale (Hannah Arendt, La banalità del male: Eichmann a Gerusalemme, 1964).

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