di Paolo Armelli (wired.it, 16 giugno 2023)
Il Principe è la nuova docu-serie italiana di Netflix, sviluppata e diretta da Beatrice Borromeo, che dal 4 luglio debutterà con i suoi tre episodi incentrati sulla figura di Vittorio Emanuele di Savoia, ultimo erede al trono d’Italia. Figlio di Umberto II, ultimo re del nostro Paese, accusato di aver abbandonato il suo popolo alla fine della seconda guerra mondiale e per questo esiliato all’estero con tutti i suoi eredi, Vittorio Emanuele è una figura carismatica e controversa, come la serie cercherà di mostrare.
Nei tre episodi, infatti, non si mostreranno solo le vicende personali (come l’amore con Marina Doria, campionessa di sci nautico svizzero-italiana, e la nascita del figlio Emanuele Filiberto), ma anche diversi episodi di rilevanza pubblica. Per esempio uno spazio importante avrà la vicenda giudiziaria legata all’omicidio del giovane Dirk Hamer, 19enne morto dopo mesi di agonia dopo che un proiettile, nell’agosto del 1978, gli aveva raggiunto una gamba; per molto tempo si sostenne che a sparare fu con la sua carabina proprio Vittorio Emanuele, in seguito anche al furto di un suo gommone, anche se dopo anni si arrivò al proscioglimento (nella serie compare anche Birgit Hamer, sorella della vittima, che ha dedicato la vita a cercare la verità).
Non fu l’unico caso controverso in cui fu coinvolto e ci sono anche le contese dinastiche coi cugini Savoia-Aosta (che al momento ritengono di essere gli unici eredi legittimi al sedicente trono d’Italia). E non è nemmeno la prima volta che i Savoia sono al centro di una grande attenzione mediatica, anzi c’è da dire che negli anni sono state molte le occasioni in cui si sono fatti notare in televisione e non solo.
Quelli che… in esilio
Fino all’entrata in vigore di una legge costituzionale che modificava la XIII disposizione transitoria e finale della Costituzione italiana, entrata in vigore nel dicembre del 2002, a tutti gli eredi maschi di Casa Savoia era proibito entrare nel territorio nazionale. Questo non impedì però ai Savoia di affacciarsi sulla nostra televisione: successe per esempio nell’edizione 1995-96 dello show calcistico di Rai 2 Quelli che… il calcio, in cui a Fabio Fazio venne l’idea di affiancare al principe Emanuele Filiberto il giornalista africano, e sfegatato tifoso juventino, Idris, entrambi in collegamento dalla villa del principe a Ginevra.
I sottaceti
Una delle prime mosse pubbliche di Emanuele Filiberto appena rientrato dall’esilio in Italia fu diventare il volto di Saclà, noto marchio di sottaceti la cui campagna pubblicitaria aveva come claim “Sua bontà”. Ritratto in uscita da una sontuosa villa neoclassica – in realtà collocata in Costa Azzurra –, vediamo il principe godersi un aperitivo a base di sottaceti in riva al mare: “Per ogni volta che vuoi sentirti re”, diceva la voce fuori campo. Non mancarono ovviamente le ironie su una Casa reale “caduta in basso”, ma fu in realtà il primo passo di uno schema molto intelligente per imporsi all’attenzione del pubblico italiano.
La copertina che non fu
Il battesimo di fuoco dei Savoia di fronte al pubblico italiano in realtà non avvenne mai. A loro doveva essere dedicata, in effetti, la primissima copertina della nuova edizione italiana di Vanity Fair, che debuttava appunto nel 2003: il numero zero del magazine (che fu realizzato, ma distribuito solo agli investitori) comprendeva un servizio fotografico curato nientemeno che da Helmut Newton – il suo ultimo reportage fotografico prima della morte, nel 2004. Nella foto di apertura comparivano Vittorio Emanuele, Emanuele Filiberto e soprattutto Marina Doria, con abito da sera, l’antico diadema di Casa Savoia appartenuto alla regina Maria José e gli immancabili occhiali da Sole scuri. Un’immagine estremamente pop e in qualche modo straniante, un biglietto da visita che in realtà non fu mai recapitato.
Tanta tv
Uno dei mezzi preferiti dai Savoia per imporsi nel panorama nazionale fu ovviamente la tv: oltre a interviste e comparsate, fu sempre Emanuele Filiberto a presidiare con più costanza il mezzo. Nel 2008 fu giudice nello (sfortunato) talent di Canale 5 Il ballo delle debuttanti, per poi partecipare l’anno dopo come concorrente a Ballando con le stelle. Negli anni seguenti partecipò come concorrente o conduttore a diversi programmi (I raccomandati, Ciak… si canta, Miss Italia, Notti sul ghiaccio, L’isola dei famosi, Amici Celebrities e ancora Amici), ma soprattutto fu il conduttore, nel 2008, della primissima edizione del travel game Pechino Express, allora in onda su Rai 2.
Il Sanremo delle polemiche
Furono proprio i vari impegni televisivi a far incontrare Emanuele Filiberto con Pupo: il cantante e conduttore lo coinvolse anche nel Festival di Sanremo del 2010, nel quale si esibirono assieme al tenore Luca Canonici. Il brano proposto, Italia amore mio, una specie di inno proto-sovranista scritto dallo stesso principe e musicato dal cantautore toscano, viene prima eliminato dalla gara condotta da Antonella Clerici e poi ripescato, giungendo fino al secondo posto: il posizionamento scatenò i fischi del pubblico e persino dell’orchestra dell’Ariston, che lanciò gli spartiti accartocciati sul palco.
La principessa influencer
Ha fatto molto parlare, di recente, l’annuncio di Emanuele Filiberto di voler abdicare nei confronti della figlia primogenita Vittoria (anche se, a questo punto, tutti i loro titoli sono puramente simbolici e di tradizione). In realtà Vittoria di Savoia si sta ritagliando un suo ruolo mediatico non da poco e però molto diverso da quello dei suoi predecessori, data anche la sua età (ha 19 anni). Con 77mila follower su Instagram, la futura “regina d’Italia” sta coltivando con grande successo una carriera da modella e influencer, ed è molto corteggiata dai brand sia in Italia sia all’estero.