(adnkronos.com, 22 aprile 2023)
Anche la musica al servizio della propaganda russa nella guerra con l’Ucraina, Mosca “arruola” i cantanti. Uno, in particolare, spicca nel panorama musical-patriottico. Il 31enne Shaman, all’anagrafe Yaroslav Dronov, sembra essersi guadagnato i galloni di “cantante ufficiale” dell’“operazione speciale” che il presidente russo Vladimir Putin ha avviato a febbraio del 2022 ordinando l’invasione dell’Ucraina e innescando la guerra che dura da oltre quattordici mesi.
Nell’ultimo anno, Shaman ha sfornato canzoni a ripetizione. Tutte celebrano la Russia, la storia e le radici della nazione. I titoli dei brani reperibili su YouTube – con divagazioni tra il pop e le ballate – non lasciano spazio a troppi dubbi. “Sono russo” vanta decine di migliaia di visualizzazioni, con la sua clip che alterna scene nei concerti – in cui Shaman si presenta con il look di una boy band anni Novanta e dredd biondi – e immagini legate alla tradizione, con sterminati campi di grano attraversati dall’artista che esibisce sempre una Croce al collo. Nel brano non si fa riferimento esplicito al conflitto, ma si rivendica l’unicità della Russia in contrapposizione all’Occidente.
La guerra, d’altra parte, era stata protagonista assoluta un anno fa, quando Shaman ha pubblicato Встанем, “Alziamoci”, con espliciti ringraziamenti e omaggi ai militari morti «che ora sono in paradiso e non sono più con noi». Il brano è stato proposto in maniera ossessiva dai media statali. Shaman è diventato una presenza costante nei programmi televisivi, tra interviste in cui ha raccontato la sua parabola – cominciata con gli studi in una cittadina della regione di Tula – ed esibizioni live nei programmi principali. In uno show trasmesso nel periodo natalizio, Shaman ha interpretato “Alziamoci” davanti a una platea di personaggi più o meno noti, compresi esponenti delle forze armate.
I video rimbalzano su YouTube, con migliaia di commenti entusiasti. Non c’è da sorprendersi, quindi, se Shaman è arrivato a condividere il palcoscenico con Putin a settembre dello scorso anno in un evento organizzato a Mosca per celebrare l’annessione dei territori occupati in Ucraina. Il cantante, cui è stato anche riservato l’onore di cantare l’inno nazionale, all’inizio del 2023 ha varcato anche il confine, raggiungendo Mariupol: nella città strappata all’Ucraina e simbolo della prima fase della guerra, ha tenuto un concerto. Quindi, nel Luhansk, ha fatto visita ai soldati e si è esibito per loro.
Ora, da un paio di giorni, ha pubblicato il video della sua ultima canzone, “Noi”. Il brano e i numeri gli danno ragione. Il video su YouTube viaggia già verso due milioni di visualizzazioni, con il consueto diluvio di commenti entusiastici. Anche se non si conosce il Russo, la simbologia e le immagini offrono un quadro eloquente: Shaman canta camminando – quasi marciando – sulla Piazza Rossa a Mosca, gli abiti ricordano una divisa e la fascia con i colori della bandiera al braccio aggiungono un tocco militare.
Su Vk, il principale social russo, il cantante interagisce con i fans: «Noi, i nostri antenati e discendenti, siamo la forza che unisce il Paese da mille anni». La canzone “Noi”, scrive, è il manifesto di «tutti quelli che parlano e pensano in Russo, che vivono qui e che considerano la nostra terra la loro patria. Ho deciso di rivelare il significato della canzone, in cui ho espresso la mia visione dell’idea di nazione nazionale e del nostro patrimonio culturale, proprio nel cuore della Capitale russa. Ho cantato “Noi” e ho camminato con la gente sul suolo della Piazza Rossa, oltre le merlature del Cremlino fino alla Torre Spasskaya e alla Cattedrale di San Basilio. Il nuovo video mostra questi luoghi eterni come la stessa Russia. La Russia siamo tutti noi».