Se Acabó la Fiesta: l’ascesa di Alvise Pérez, da Telegram all’Europarlamento

(huffingtonpost.it, 10 giugno 2024)

“Se Acabó la Fiesta”, tradotto in Italiano “La festa è finita” [in Inglese l’ancora più espressivo “The Party is Over” – N.d.C.], farà il suo ingresso nel Parlamento Europeo. Il partito, fondato dal comunicatore politico, e noto personaggio dei social media in Spagna, Luis Pérez Fernández, meglio noto come Alvise Pérez, ha conquistato 3 seggi con un totale di 800mila voti, equivalenti al 4,59% dei consensi con il 99,8% dei voti scrutinati.

Questo risultato lo pone al pari di coalizioni di peso come la sinistra Sumar e la coalizione basca Ahora Republicas, formata da Erc e Bildu. Il leader-youtuber aveva annunciato all’inizio dell’anno la sua intenzione di correre alle europee con il partito politico “Alvise”. Tuttavia, a causa delle restrizioni della legge elettorale spagnola che impedisce di registrare un partito con un nome proprio, ha scelto l’eloquente “La festa è finita”.

Originario di Siviglia e laureato in Scienze politiche, Pérez ha iniziato la sua carriera politica nel 2017 aderendo al partito centrista Ciudadanos di Alberto Rivera, dov’è diventato capo di gabinetto del gruppo parlamentare alle Corti valenciane, l’organismo legislativo della Comunità valenciana. Dopo la sconfitta del partito alle elezioni del 2019, Pérez ha continuato a fare politica da indipendente. Ha avuto una breve vicinanza con Vox, ma ne è successivamente diventato rivale, riuscendo a sottrarre voti al leader dell’ultradestra Santiago Abascal, che, all’ultima tornata europea, ha ottenuto 6 seggi con il 9,62% delle preferenze.

Con mezzo milione di follower su Telegram e 836mila su Instagram, “Alvise” ha sfruttato i social media per attaccare politici e giornalisti, guadagnandosi numerose denunce. Uno dei suoi slogan, «eliminare la mafia politica, mediatica e giudiziaria», ha fatto breccia tra molti elettori insoddisfatti. Pérez ha sottolineato: «senza risorse e con il totale discredito di tutti i partiti, media e governi, fra insulti, diffamazioni quotidiane, abbiamo ottenuto risultati storici in Europa con un pugno di spagnoli liberi”.

Tra le proposte di “Se Acabó la Fiesta” figurano l’adozione del modello argentino di Javier Milei, l’abolizione della partitocrazia, la «deportazione in massa degli immigrati illegali» e l’apertura di carceri per «mafiosi, clandestini e politici corrotti». La Spagna «è diventata la fiesta dei criminali, dei corrotti, dei mercenari pedofili e stupratori», sostiene Pérez, che, però, non ha mai presentato un programma scritto o un manifesto, preferendo piuttosto trincerarsi dietro discorsi e frasi a effetto.

Negli ultimi quattro anni la comunità del leader-influencer è cresciuta, alimentata da ciò che lui definisce «notizie autentiche» ma, spesso, vengono rubricate come fake news. Dopo il risultato alle europee, Pérez ha annunciato che i tre eurodeputati del suo partito doneranno «il 100% del loro stipendio pubblico», mettendolo a sorteggio tra i followers, ribadendo: «non siamo parassiti, abbiamo mestiere ed entrate». Il loro motto? «A por ellos!», ovvero «Diamogli addosso!».

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