Il profumo dello spot si chiama Complicit e compare anche papà Donald, ovvero Alec Baldwin. Hollywood torna in campo contro la famiglia presidenziale e lo fa sempre di sabato sera
di Chiara Pizzimenti (vanityfair.it, 13 marzo 2017)
«Ogni uomo conosce il suo nome, ogni donna conosce il suo volto. Quando entra nella stanza tutti gli occhi sono per lei. Lei è Ivanka». La voce fuori campo è sensuale. Scarlett Johansson entra avvolta in un abito da sera color oro, non troppo diverso da quello color argento preso di mira pochi giorni dopo l’inizio del mandato del padre perché simile alla carta stagnola.È una pubblicità ovviamente falsa di un profumo che si chiama Complicit, complice. Di chi? Facile. Di papà Trump che appare nell’immagine allo specchio durante lo spot andato in onda durante il Saturday Night Live. Il sabato sera è la serata da sempre delle parodie nella tv americana. Da quando c’è Trump alla presidenza l’obiettivo dei comici è uno solo: il tycoon. Con lui la sua amministrazione e la sua famiglia. Per farlo si scomoda il meglio di Hollywood. Alec Baldwin continua a fare Trump. Scarlett Johansson fa un’Ivanka impalata e con la bocca perennemente a sedere di gallina. L’attacco è alla continua presenza dietro le quinte e anche in occasioni ufficiali della figlia e del genero del presidente. «Una donna come lei merita una fragranza tutta sua perché lei è bella, è potente, complice». «Lei non cerca le luci della ribalta, ma noi la vediamo, oh come la vediamo». Qui appare Donald riflesso. E ancora: «Una femminista, una attivista, una paladina delle donne. La fragranza per la donna che potrebbe fermare tutto questo… ma che non lo farà». L’attacco è anche agli affari di Ivanka. Nonostante il boicottaggio avviato sul web e i grandi magazzini del lusso che non vogliono la sua linea di abbigliamento, con tweet di protesta di papà, pare che i vestiti di Ivanka Trump, finora non amati da molti, abbiano avuto un’impennata nelle vendite. Secondo la Cnn su Amazon la richiesta di prodotti Ivanka è salita del 332% negli ultimi due mesi. Peccato però che la maggior parte dei prodotti in vendita sia fatta fuori dagli Stati Uniti. Le regole di papà che vuole fare di nuovo l’America grande, costruendo e comprando solo Made in Usa, non valgono per questo business.