(corriere.it, 17 ottobre 2020)
Sono giorni di preoccupazioni e polemiche per la premier finlandese Sanna Marin. Ieri, infatti, si è trovata costretta a lasciare in fretta e furia il summit del Consiglio d’Europa a Bruxelles dopo aver appreso che un deputato finlandese con cui era era entrata in contatto è risultato positivo al Coronavirus. «La prima ministra ha lasciato oggi il Consiglio europeo» si legge in un comunicato stampa «e ha chiesto al primo ministro svedese, Stefan Lofven, di rappresentare la Finlandia nel corso della riunione finale».
Non è stata l’unica grana della settimana: pochi giorni fa, la stessa Marin si è trovata al centro di una polemica sessista per via di una sua foto-ritratto sulla rivista di moda finlandese Trendi: nella foto Sanna Marin indossava un blazer con una profonda scollatura. Molti lettori, dopo aver visto la foto sul profilo Instagram della rivista, l’hanno giudicata “inappropriata”, criticando anche la scelta di una premier che si mette a fare la modella durante una pandemia. Ma le donne finlandesi hanno risposto subito a tono, postando le loro foto con giacche altrettanto scollate e l’hasthag #imwithsanna e ribadendo il sapore sessista delle accuse rivolte alla Marin: la premier non viene giudicata per le sue decisioni politiche (e ultimamente ne ha prese di coraggiose, a partire dalla riduzione dell’orario di lavoro da otto a sei ore), ma per il suo look. Secondo uno schema che spesso si ripete con le donne al potere.