di Massimo Ferraro (tpi.it, 22 ottobre 2018)
Si era candidato a sindaco di Palermo nella primavera del 2017, presentandosi come il Davide dei palermitani in grado sconfiggere il Golia della mala politica siciliana. Ismaele La Vardera, giornalista 22enne, era il candidato anti establishment su cui avevano scommesso Matteo Salvini e Giorgia Meloni: i due leader di Lega e Fratelli d’Italia lo avevano incontrato e corteggiato. Ma non potevano immaginare che quegli incontri sarebbero diventati un documentario.La sua candidatura aveva ottenuto il sostegno delle liste “Noi con Salvini” e “Fratelli d’Italia”. Dopo quattro mesi di campagna elettorale, conclusasi con il 2,7 per cento alle elezioni e 7mila voti, La Vardera, ex autore e inviato de Le Iene, ha confessato che la sua candidatura era un escamotage per svelare il dietro le quinte della politica. Il “ragazzo dal ciuffo rosso”, come lo aveva definito Salvini offrendogli il suo appoggio, ha ripreso e registrato segretamente tutta la sua campagna: dalle uscite pubbliche con i cittadini agli incontri privati con gli altri politici e candidati. Quelle immagini sono ora diventate un documentario: La politica italiana per principianti, come quei compendi che promettono di spiegare in poche pagine materie altrimenti complesse. Sarà il primo film prodotto dalle Iene e la sua uscita nelle sale è prevista il 26 e 27 novembre, distribuito da Medusa con la voce narrante di un’altra Iena, Cristiano Pasca. La Vardera ha sempre sostenuto che la sua candidatura non fosse un bluff, e di aver deciso per la realizzazione di un documentario nel corso della campagna. Oltre agli incontri con Salvini e Meloni, ci sono altri due momenti salienti che la Iena è riuscito a filmare. La Vardera viene accompagnato da un ex consigliere comunale nel seminterrato di un condominio nel rione Kalsa, per incontrare il presunto esponente di una potente famiglia mafiosa, parente di Gino “u mitra” Abbate, ora in carcere. Stando a quanto raccontano le immagini, il familiare offre un accordo: promette 300 voti al giovane candidato, al costo di 30 euro l’uno. “Qui le persone hanno bisogno di mangiare, e qui decidiamo noi per chi votano”, spiega a La Vardera. Viene poi invitato a casa di Salvatore Cuffaro, l’ex governatore della Sicilia condannato per favoreggiamento personale a soggetti legati a Cosa Nostra. Chiede al ragazzo il suo sostegno a Forza Italia nel caso in cui si dovesse andare a ballottaggio. “Se stai dalla parte nostra, farò di tutto per farti eleggere”, promette Cuffaro. Dopo aver rivelato di aver filmato tutto, un deputato della Lega ha cercato di fermare l’uscita del film. Il tribunale di Palermo, però, nell’agosto del 2017 ha giudicato autentica la sua candidatura, stabilendo che il documentario non può essere bloccato.