(ladyblitz.it, 1° aprile 2020)
Rihanna posa sulla copertina di maggio di British Vogue con un durag, il copricapo dei rapper. In realtà questo oggetto è carico di significato e non stupisce che la cantante, così come il collega ASAP Ferg, lo abbia riportato in auge. I durag erano originariamente indossati dalle lavoratrici schiave afroamericane nel XIX secolo.
Negli anni Trenta, durante il Rinascimento di Harlem e la Grande Depressione, il copricapo venne usato per acconciare la capigliatura. Dopo il Black Power Movement, alla fine degli anni Sessanta, divenne una dichiarazione di moda tra gli afroamericani, ma anche tra i rapper. Dopo il 2000 ha perso popolarità, ma ora che “Riri” lo ha promosso vivrà una nuova rinascita.
ll durag – chiamato pure “do-rag”, anche se i puristi preferiscono il primo termine – viene definito nel dizionario Merriam-Webster come “un pezzo di stoffa aderente, tipicamente estensibile, che viene indossato sulla testa e che di solito ha estremità lunghe che sono legate dietro”. A livello funzionale, spiega la parrucchiera londinese Charlotte Mensah, “serve come strumento per tenere sotto controllo le onde”. Come si legge su British Vogue, il durag ha sofferto anche per le sue associazioni al mondo “criminale”.
Non a caso, fu vietato in numerosi spazi. Per esempio, un preside di una scuola americana sosteneva che riflettesse la cultura delle bande. Anche la sorella di Beyoncé, Solange, ha precedentemente cercato di riabilitare il durag con il suo outfit al Met Gala a tema Heavenly Bodies nel 2018. Il copricapo era abbinato al suo abito firmato Iris van Herpen. Solo tre giorni fa anche la fashion designer Cheyenne Kimora ha pubblicato su Instagram la foto di una modella con la sua versione glitterata di durag. E siamo certe che, dopo che Rihanna lo ha indossato sulla copertina di Vogue, saranno in molte a volerlo.