Quanto guadagnano gli influencer

Massonstock

di Chiara Bertoletti (vanityfair.it, 6 luglio 2024)

Gli influencer e i creator sono sempre più numerosi, così come le aziende che scelgono di pagarli per pubblicizzare i loro prodotti e servizi attraverso contenuti sponsorizzati. Questa pratica, che in gergo tecnico si chiama influencer marketing, è sempre più regolamentata (a gennaio del 2024 l’Agcom ha pubblicato nuove linee guida in proposito) e diffusa, tanto che solo in Italia, nel 2023, ha portato a investimenti oltre i 300 milioni di euro (dati Upa), destinati a crescere ulteriormente.

Ma quanto guadagnano gli influencer per un singolo post o una story? La risposta cambia in base a due fattori: l’ampiezza del proprio seguito, unitamente al tasso medio di coinvolgimento (engagement), e il social di riferimento. A offrire una tabella dettagliata dei compensi medi in base a questi elementi è stata la società di marketing DeRev.

Come si può notare, già i piccolissimi, i cosiddetti nano-influencer che hanno al massimo 10.000 follower, riescono a guadagnare qualche centinaio di euro per contenuto. Una cifra che sale progressivamente arrivando a retribuzioni da capogiro per le celebrities con oltre 3 milioni di seguaci (fino a 50.000 euro per un post su Instagram).

Attenzione, però: rispetto agli anni scorsi il guadagno per singolo contenuto dei mega-influencer e dei super-vip cala, mentre quelli di tutti gli altri aumentano. Questo anche perché, con il passare del tempo e il contributo di episodi quali il “pandoro-gate”, le aziende si sono via via orientate verso figure meno ingombranti, reputate più autentiche, degne di fiducia e capaci di coinvolgere il pubblico in modo efficace. Non solo. La minore fama ed esposizione mediatica riduce il rischio di scivoloni reputazionali, che impatterebbero negativamente anche sul brand.

In quanto alle piattaforme, infine, sul podio per giro d’affari ci sono Instagram, TikTok e YouTube (quest’ultima la più redditizia), mentre Facebook risulta in continua discesa. In crescita anche LinkedIn, dove però influencer e creator di spicco appartengono principalmente al mondo professionale degli opinion leader, imprenditori e manager.

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